Recensione
Megalo Box
8.0/10
Recensione di Ferz In The Box
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La cosa che più spinse la mia curiosità fu leggere che "Megalo Box" era una serie realizzata come tributo ad "Ashita no Joe" ("Rocky Joe") per il suo cinquantesimo anniversario.
Le atmosfere di "Rocky Joe" per me resteranno sempre indimenticabili; sono un amante di anime di vecchia data, di quelli appartenenti alla generazione anni '80, fortunata ad aver vissuto un'epoca dove in Italia avvenne il boom dei prodotti di animazione giapponese. "Rocky Joe" era tra i miti che abbiamo vissuto, e chi ha avuto modo di vederlo con attenzione ne conserva sicuramente un ricordo vivo nel cuore: il fascino della boxe unito a un grande personaggio e ad una meravigliosa e sofferta storia di sentimenti e coraggio.
"Megalo Box" si prende il compito di raccontare qualcosa che si avvicina all'opera di cinquant'anni fa, senza utilizzare in nessun'occasione "copia e incolla" imbarazzanti; si tratta di un'opera originale che si permette sporadicamente di strizzare l'occhio al manga di Asao Takamori; niente di più e niente di invasivo o già visto (per fortuna).
La maturità e il fascino di Joe in quest'ultima serie rimane lo stesso del Joe originale: stessa determinazione, stessa tigna, stesso coraggio e stessa follia sul ring; il fascino è più o meno quello, ma condito con elementi leggermente più futuristici in un contesto totalmente nuovo. Il risultato è una serie che, sia nella regia che nelle animazioni (e anche un po' nella soundtrack) inganna lo spettatore, facendogli credere di venire dagli anni '70, con dei riverberi che richiamano continuamente l'opera a cui fa riferimento, senza correre il rischio di sacrificare una sceneggiatura del tutto nuova.
Unica pecca lo scarso numero di episodi, secondo me: considerando quanto sono mature le atmosfere e i personaggi, avrei cercato di lavorare molto di più sul torneo principale della serie, valorizzando maggiormente alcuni boxer avversari troppo sotto tono.
In fin dei conti, però, si tratta di un prodotto che va giù come un bicchiere d'acqua; se si è amanti degli anime "vecchia scuola" o degli anime sulla boxe, dategli tranquillamente una possibilità, perché per molti aspetti si tratta di un lavoro che merita almeno una visione.
Le atmosfere di "Rocky Joe" per me resteranno sempre indimenticabili; sono un amante di anime di vecchia data, di quelli appartenenti alla generazione anni '80, fortunata ad aver vissuto un'epoca dove in Italia avvenne il boom dei prodotti di animazione giapponese. "Rocky Joe" era tra i miti che abbiamo vissuto, e chi ha avuto modo di vederlo con attenzione ne conserva sicuramente un ricordo vivo nel cuore: il fascino della boxe unito a un grande personaggio e ad una meravigliosa e sofferta storia di sentimenti e coraggio.
"Megalo Box" si prende il compito di raccontare qualcosa che si avvicina all'opera di cinquant'anni fa, senza utilizzare in nessun'occasione "copia e incolla" imbarazzanti; si tratta di un'opera originale che si permette sporadicamente di strizzare l'occhio al manga di Asao Takamori; niente di più e niente di invasivo o già visto (per fortuna).
La maturità e il fascino di Joe in quest'ultima serie rimane lo stesso del Joe originale: stessa determinazione, stessa tigna, stesso coraggio e stessa follia sul ring; il fascino è più o meno quello, ma condito con elementi leggermente più futuristici in un contesto totalmente nuovo. Il risultato è una serie che, sia nella regia che nelle animazioni (e anche un po' nella soundtrack) inganna lo spettatore, facendogli credere di venire dagli anni '70, con dei riverberi che richiamano continuamente l'opera a cui fa riferimento, senza correre il rischio di sacrificare una sceneggiatura del tutto nuova.
Unica pecca lo scarso numero di episodi, secondo me: considerando quanto sono mature le atmosfere e i personaggi, avrei cercato di lavorare molto di più sul torneo principale della serie, valorizzando maggiormente alcuni boxer avversari troppo sotto tono.
In fin dei conti, però, si tratta di un prodotto che va giù come un bicchiere d'acqua; se si è amanti degli anime "vecchia scuola" o degli anime sulla boxe, dategli tranquillamente una possibilità, perché per molti aspetti si tratta di un lavoro che merita almeno una visione.