Recensione
Levius
8.0/10
Il cartone animato composto da una stagione completa che tratta del tema dello sport del combattimento meccanico ambientato in un mondo fantascientifico è tratto dall’omonimo manga seinen scritto e disegnato dal mangaka Haruhisa Nakata, pubblicato tra il 2012 e il 2014 per la casa editrice Shogakukan, per un totale di diciotto capitoli in tre volumi. Alle vicende segue un sequel intitolato “Levius/est”, realizzato a partire dal 2015 e ancora in corso in patria con sette volumi all’attivo.
In Italia i volumi di “Levius” sono disponibili in lingua italiana grazie all’acquisto dei diritti della storia da parte della Star Comics per la Planet Manga, che li ha resi disponibili nella Penisola a partire da dicembre 2016.
La trama tratta della vita di Levius, un giovane ragazzo che viene affidato alle cure dello zio Zacks dopo che la guerra a Greenbridge gli ha tolto tutto ciò che aveva: il padre arruolato sul fronte è morto combattendo, la madre è in coma per aver tentato di salvare il figlio da un’esplosione e lui ha perso un braccio, sostituito poi da un arto bionico. Ora vive con lo zio, e non sembra esserci più nulla capace di muoverlo, si colpevolizza per tutto quello che è successo alla madre, si sente responsabile di aver lasciato morire una giovane bambina trascinata da un robot, e tutto quello che vuole è starsene rinchiuso nella sua stanza. Quando arriva la notizia che la madre malata viene trasferita in città, supplica lo zio di andare a trovarla, scoprendo che le condizioni in cui verte la donna sono anche più critiche di quello che s’immaginava. Tornando verso casa, Zacks cerca in tutti i modi di aiutare Levius a pensare ad altro; ad un certo punto però, il ragazzino fugge dalla macchina, per inseguire la stessa bambina che aveva visto rapire quello stesso giorno di guerra, dove tutto è accaduto, e la segue di corsa, ritrovandosi così in un’arena di combattimento meccanico dove uomini dotati di arti bionici praticano la boxe. In quel preciso momento dentro al cuore di Levius qualcosa si muove, finalmente ha trovato un posto per sé che possa aiutarlo a trovare quel che sta cercando: sé stesso. Supplica lo zio Zacks di allenarlo, essendo lo stesso un ex pugile: Levius entra così nel mondo del pugilato meccanico - uno sport in cui si sfrutta l’acqua di Agartha per produrre iper-vapore che muove gli arti meccanici degli atleti. Ben presto il ragazzo si fa strada nei vari gironi ed entra nella G3, con il record assoluto di velocità; questo fa infuriare parecchi atleti, che accettano di batterlo senza però riuscirci, e portando presto Levius a combattere per l’ammissione alla G2. In questa scalata verso il successo il giovane e talentuoso pugile dovrà fare i conti con avversari dalla forza temibile e con il dolore che risiede nel suo cuore.
Molte però sono le differenze tra il manga e la serie animata, la quale tende a tralasciare innumerevoli dettagli cruciali legati alla vicenda del protagonista. A parte ciò, ho apprezzato molto l’intera produzione, seppur io non sia avvezza alla fruizione di contenuti completamente realizzati con quello stile grafico. Tutta la storia si realizza con un ritmo incessante, ogni domanda che il fruitore si pone viene poi abilmente messa a tacere con un’accurata risposta nel corso delle vicende, e l’evoluzione psicologica dei personaggi avviene lentamente. I colpi di scena sono molteplici, nonostante i temi trattati siano quantitativamente pochi, in quanto più episodi vengono utilizzati per la descrizione di singoli incontri decisivi. Tantissimi potrebbero essere gli spunti di ampliamento della storia con una lieve attenzione maggiore sui protagonisti secondari che incorniciano le vicende di “Levius”, e altrettanti potrebbero essere eventuali epiloghi per il protagonista prodigio del combattimento meccanico. In particolare ho apprezzato moltissimo la figura dello zio dal cuore grande, pronto a tutto per il nipote, nonostante appaia come un “maiale barbuto” del tutto distaccato.
Per questo il mio voto finale è 8, con la speranza che presto si possa avere una seconda stagione.
In Italia i volumi di “Levius” sono disponibili in lingua italiana grazie all’acquisto dei diritti della storia da parte della Star Comics per la Planet Manga, che li ha resi disponibili nella Penisola a partire da dicembre 2016.
La trama tratta della vita di Levius, un giovane ragazzo che viene affidato alle cure dello zio Zacks dopo che la guerra a Greenbridge gli ha tolto tutto ciò che aveva: il padre arruolato sul fronte è morto combattendo, la madre è in coma per aver tentato di salvare il figlio da un’esplosione e lui ha perso un braccio, sostituito poi da un arto bionico. Ora vive con lo zio, e non sembra esserci più nulla capace di muoverlo, si colpevolizza per tutto quello che è successo alla madre, si sente responsabile di aver lasciato morire una giovane bambina trascinata da un robot, e tutto quello che vuole è starsene rinchiuso nella sua stanza. Quando arriva la notizia che la madre malata viene trasferita in città, supplica lo zio di andare a trovarla, scoprendo che le condizioni in cui verte la donna sono anche più critiche di quello che s’immaginava. Tornando verso casa, Zacks cerca in tutti i modi di aiutare Levius a pensare ad altro; ad un certo punto però, il ragazzino fugge dalla macchina, per inseguire la stessa bambina che aveva visto rapire quello stesso giorno di guerra, dove tutto è accaduto, e la segue di corsa, ritrovandosi così in un’arena di combattimento meccanico dove uomini dotati di arti bionici praticano la boxe. In quel preciso momento dentro al cuore di Levius qualcosa si muove, finalmente ha trovato un posto per sé che possa aiutarlo a trovare quel che sta cercando: sé stesso. Supplica lo zio Zacks di allenarlo, essendo lo stesso un ex pugile: Levius entra così nel mondo del pugilato meccanico - uno sport in cui si sfrutta l’acqua di Agartha per produrre iper-vapore che muove gli arti meccanici degli atleti. Ben presto il ragazzo si fa strada nei vari gironi ed entra nella G3, con il record assoluto di velocità; questo fa infuriare parecchi atleti, che accettano di batterlo senza però riuscirci, e portando presto Levius a combattere per l’ammissione alla G2. In questa scalata verso il successo il giovane e talentuoso pugile dovrà fare i conti con avversari dalla forza temibile e con il dolore che risiede nel suo cuore.
Molte però sono le differenze tra il manga e la serie animata, la quale tende a tralasciare innumerevoli dettagli cruciali legati alla vicenda del protagonista. A parte ciò, ho apprezzato molto l’intera produzione, seppur io non sia avvezza alla fruizione di contenuti completamente realizzati con quello stile grafico. Tutta la storia si realizza con un ritmo incessante, ogni domanda che il fruitore si pone viene poi abilmente messa a tacere con un’accurata risposta nel corso delle vicende, e l’evoluzione psicologica dei personaggi avviene lentamente. I colpi di scena sono molteplici, nonostante i temi trattati siano quantitativamente pochi, in quanto più episodi vengono utilizzati per la descrizione di singoli incontri decisivi. Tantissimi potrebbero essere gli spunti di ampliamento della storia con una lieve attenzione maggiore sui protagonisti secondari che incorniciano le vicende di “Levius”, e altrettanti potrebbero essere eventuali epiloghi per il protagonista prodigio del combattimento meccanico. In particolare ho apprezzato moltissimo la figura dello zio dal cuore grande, pronto a tutto per il nipote, nonostante appaia come un “maiale barbuto” del tutto distaccato.
Per questo il mio voto finale è 8, con la speranza che presto si possa avere una seconda stagione.