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"Detective Dee e il mistero della fiamma fantasma" è un film cinese del 2010, che si situa a metà strada tra il "mystery" e tra il "wuxia" (il genere cinematografico di arti marziali cinesi in costume). Il protagonista è ispirato al magistrato Di Renjie, un personaggio realmente esistito nella Cina del VII secolo che è stato ripreso in diverse opere letterarie, che ne hanno fatto una specie di Sherlock Holmes orientale.
Quando la vicenda prende le sue mosse, Dee è in prigione per le sue idee avverse al potere rappresentato da Wu Zetian, una delle più grandi imperatrici della storia cinese ma anche delle più spietate. Quando Wu sta per essere formalmente incoronata imperatrice, avvengono delle inspiegabili morti per autocombustione, che coinvolgono i progettisti di un monumento fortemente voluto da Wu. Per ordine di quest'ultima, Dee viene perciò fatto rilasciare perché possa condurre le indagini a riguardo.
Proprio come il detective di Baker Street, Dee abbina un'intuito formidabile ad una grande abilità di combattimento, esaltata dagli effetti speciali di cui il film fa abbondante uso. La Cina della dinastia Tang è resa in modo affascinante tramite un massiccio impiego di computer grafica, al prezzo di numerosi anacronismi, dai velieri con altissimi alberi ormeggiati nel porto di Luoyang (distante in realtà centinaia di chilometri dal mare) al generale romano (due secoli dopo la caduta dell'Impero d'Occidente!), inviato ad assistere all'incoronazione, che si esprime in un latino dalla pronuncia classica.
Andy Lau nei panni di Dee si accattiva subito il favore del pubblico, mentre Carina Lau (l'imperatrice Wu) è perfetta nel rendere una donna di mezza età ancora provvista di un immenso fascino. Memorabile anche la figura del giovane albino ufficiale delle guardie (interpretato da Deng Chao), che inizialmente detesta Dee ma poi arriva a considerarlo un maestro.