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8.5/10
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A fronte delle già tante recensioni esistenti su questo giallo psicologico del noto Kei Sanbe, premetto di volerlo recensire per provare a definire in modo più schematico quelli che per me sono i punti di forza e le pecche, cercando di restare il più oggettivo possibile.

Per quanto detto sopra, non mi soffermerò sulla trama, basti sapere che il protagonista è Satoru, un ragazzo di 29 anni il quale possiede un potere soprannaturale, non controllabile da lui, che gli consente, qualora egli si trovi in situazioni critiche dove sta per succedere qualcosa di brutto, di poter rivivere improvvisamente gli ultimi 1-5 minuti di quell'evento, così da poter capire cosa sta per succedere e prevenirlo, fino a quando un giorno questo fenomeno, che lui chiama "revival", lo riporterà indietro fino alla fanciullezza, per cambiare qualcosa di orribile che era successo e che non era riuscito a fermare, qualcosa che stava influenzando il suo presente.

Punti di forza
1) Anzitutto è un anime estremamente coinvolgente, indipendentemente da altri giudizi di fino che si possono dare riguardo alle tematiche o al finale. Cattura l'attenzione da subito, con tempi di trama perfetti, almeno fino al nono, decimo episodio. Gli episodi vengono scanditi dal passare dei giorni che al protagonista rimangono per cambiare le cose, con una suspense crescente verso il giorno X, di cui non è scontato il risultato.
2) Le tematiche di fondo sono rese in modo estremamente sincero e vivido, riuscendo ad arrivare al cuore dello spettatore:
- C'è l'esaltazione dello spirito di umanità come unica chiave per cambiare le cose, il non lasciare mai sole le persone, la comprensione verso i drammi personali e soprattutto la coscienza e consapevolezza che ognuno vive dentro di se una vita/realtà di cui siamo totalmente all'oscuro, e non solo non bisogna giudicare a priori non conoscendo ciò che è dietro alle persone, ma bisogna accorgersi e aiutare fino a che siamo in tempo, ripudiando il classico atteggiamento del ''lasciar stare''. L'introspezione psicologica dei personaggi, soprattutto di Kayo è assolutamente perfetta, e lascia il segno, facendoti vivere nei suoi panni, e facendoti venire voglia di entrare nella serie e risolvere le cose ancor prima del protagonista, quasi come se fossi te stesso Satoru.
- Grazie alla connessione con il viaggio nel tempo, si pongono le basi per un altro concetto molto importante che Kei Sanbe vuole trasmettere, ovvero quello dell'atto mancato, del rimorso, del rancore e dell'odio profondo che a volte si prova anche verso noi stessi per non aver agito quando era possibile. Così l'autore non solo smuove l'animo dello spettatore, ma quasi lo sgrida mostrandogli la cruda realtà della seconda possibilità, che nella vita reale non esiste a differenza di ciò che accade per Satoru, e della necessità di agire quando possiamo e dobbiamo senza rimanere impassibili, senza vergogna, senza lasciar correre. Questo è l'unico modo per cambiare le cose ed evitare un futuro grigio e tormentato.
- Altro aspetto fortemente esaltato, in correlazione col precedente, è l'importanza di godere dei piccoli momenti della vita, che per quanto insignificanti appaiano nel momento in cui li stiamo vivendo, saranno poi l'unica vera nostalgia che avremo, e molte volte gli unici rimorsi, come un sorriso a nostra madre, una festa con gli amici o un abbraccio ad una persona cara. Questo tema, seppur visto e rivisto, in questa serie è reso divinamente, perché viene presentato mettendo a confronto il prima e il dopo, sbattendo in faccia allo spettatore un ''dopo'' devastato proprio per questi atti mancati, di cui dobbiamo renderci conto subito, e non poi.
3) Terzo aspetto positivo è la trama e la sua logica, difatti fila tutto correttamente e perfettamente, non vi sono buchi/errori o cose non spiegate. Viene tutto mostrato e definito con spiegazioni logiche e razionali, nulla di impossibile e/o sbagliato e/o che non torna.
4) A parer mio ultimo aspetto veramente da esaltare è la capacità di far rimanere alcune specifiche scene impresse nella mente dello spettatore, grazie anche alla tecnica scelta dagli autori di riproporre alcuni immagini più volte, in modo quasi martellante, sfruttando chiaramente il tema del viaggio nel tempo e del rivivere gli stessi momenti cambiandoli, dunque una tecnica visiva a scopo di trama molto riuscita. Il più impattante è sicuramente la scena di Kayo da sola nel parco, con quello che poi sappiamo dal primo episodio che succederà, oppure la festa di compleanno di Satoru e così molte altre.
5) Finalmente a differenza di molti altri anime con tematiche ed ambientazioni simili non c'è traccia, se non rarissima, di quel comportamento timido, imbarazzato e fastidiosamente statico e goffo dei protagonisti maschili, che era la mia paura più grande prima di iniziarlo.

Pecche:
1) Premettendo che a me l'animazione è piaciuta molto, se proprio bisogna sottolineare tutto, oggettivamente poteva essere più fluida, a volte è molto statica, e un po' troppo semplificata, ma almeno per me questo è un dettaglio, ciò che conta in questa serie è evidentemente la storia e i personaggi, non la si guarda per le animazioni, per cui non vedo il motivo di molte critiche negative a riguardo (è come se criticassi Usain Bolt perché a nuotare è un po' scarso).

Attenzione: questa parte contiene spoiler
2) Principale pecca secondo me è che il responsabile degli omicidi è fin troppo sospettabile dall'inizio, ma non tanto per gli indizi che vengono dati, che se non alla fine secondo me non sono troppo evidenti, ma per la mancanza di altri sospettati da incolpare. Dato che ci si accorge subito che il responsabile è un uomo, nel passato di Satoru, escluso Yuuki subito, date le parole della madre, rimangono soltanto il padre di Yuuki e il padre di Kayo, che però sono molto deboli come possibili sospettati, anche per il fatto che non compaiono mai e non hanno alcun ruolo, e Yashiro, che alla fine è difatti l'unico da sospettare per esclusione. Io non ho guardato molto gli indizi né ho elaborato chissà quale tesi che mi ha portato subito a capire che era lui l'assassino, semplicemente per esclusione ho subito pensato a lui, e tale convinzione è rimasta. La carenza di altri sospettati maschi è un po' una pecca che riduce la suspense della serie.
3) Infine, come sottolineato quasi da tutti, è inevitabile dire che il finale è troppo sbrigativo. Il non focalizzarsi sul salvataggio anche di Hiromi e di Aya sta anche bene, essendo secondo me già reso perfettamente tutto quello che la serie deve dire con Kayo. Il problema sta nella resa dei conti con Yashiro. Rapida, veloce, tirata via e molto frutto di ragionamenti che l'autore aveva suoi ma che non ha per nulla reso al pubblico, un po' come se ti dicessero soltanto alla fine ''guarda è così, Yashiro ha questo problema, Satoru ha capito, la relazione tra i due è diventata questa, basta ciao''. Inoltre, a parte per il non aver approfondito e aver sbrigato la cosa, il vero difetto secondo me è che il tema del finale proprio non c'entra gran che con tutto il resto. È come se esulasse da quanto detto prima, non che sia in contraddizione, ma come se le vicende su cui si basa tutto l'anime fossero passate e finite, e questo finale fosse un altra serie a se che non c'entra poi nulla. Potrà forse essere una visione soggettiva ma a me ha fatto questo effetto.

Fine parte contente spoiler

L'abbassamento del voto finale dipende per me solo da questi ultimi due punti, perché per il resto è un anime veramente bellissimo e travolgente, che colpisce al cuore mantenendo la suspense del thriller psicologico. Secondo me un must da vedere per tutti, appassionati e non.