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"Neon Genesis Evangelion" è uno degli anime più profondi e significativi degli ultimi anni: a prescindere che piaccia o meno, questo fatto è indubbio. La trama è estremamente introspettiva e contorta: per chi ama la fantascienza mecha e per coloro ai quali interessano le storie psicologiche, osservando gli effetti che gli eventi che circondano i protagonisti hanno su questi ultimi, quest'anime è un must.

Trama: Shinji Ikari, il nostro protagonista, è chiamato da un giorno all'altro da suo padre, con cui ha un rapporto difficile, a presentarsi al posto di lavoro di quest'ultimo, solo per scoprire che dovrà essere colui che piloterà l'Eva, un "robot" colossale per combattere gli "Angeli", creature misteriose e mastodontiche, intrinsecamente legate all'origine della razza umana. L'origine degli Angeli, gli obbiettivi oscuri del padre di Shinji, e perfino gli Eva che il ragazzo stesso pilota, sono coperti da un velo di mistero che permea tutta la storia. Storia che si snoda attraverso ventisei episodi in cui viene magistralmente mischiata scienza e religione, con riferimenti a testi biblici, quali il "Manoscritto del Mar Morto" o "L'Albero di Sephiroth", in un modo mai visto in altri anime, che rende questo unico nel suo genere.
Consiglio vivamente di visionarlo, possibilmente con il doppiaggio italiano "vecchio" del 1996, migliore (a parer mio) rispetto all'adattamento di Netflix degli ultimi anni.

Affermare che sia un capolavoro non è sbagliato. Ed è sbagliato pensare di definirlo capolavoro solo perché lo fa la "massa".
Purtroppo ho letto e sentito di molta gente che liquidava la storia come sbrigativa, paragonandola a un miscuglio sconclusionato pieno di riferimenti senza senso (cosa non vera, se si segue la trama senza pregiudizi) o che l'introspezione psicologica sia banale e fatta male. E proprio su questo punto vorrei soffermarmi.
La storia è bellissima proprio perché si sviluppa sui problemi dei personaggi, estremamente profondi e logoranti, e in particolare sul protagonista, che sullo sfondo di una guerra tra umanità e creature trascendentali, dal primo episodio all'ultimo, inizia il suo personale percorso di affermazione di sé stesso. È bellissimo arrivare agli ultimi episodi, e proprio nell'ultimo assaporare quel senso pace con sé stessi nell'osservare Shinji affrontare i suoi problemi, e, dopo un percorso lungo e tortuoso pieno di sofferenza, finalmente superare quella visione distorta del mondo di Shinji dove secondo lui "Tutti mi odiano". Ironico come molte persone critichino questo anime senza mai averlo visionato, o avendolo visionato in modo sbrigativo e con dei pregiudizi. Similmente ai pregiudizi che lo stesso Shinji ha verso le persone, credendo di essere odiato da tutti. Un vero peccato.

Voto: 9,5