Recensione
Speed Grapher
7.0/10
Recensione di sidvicious
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"Speed Grapher" è una serie anime composta da ventiquattro episodi prodotta dallo Studio Gonzo nel 2005, quando ancora era al top nel suo campo. È una serie abbastanza cruda per tematiche che non solo vengono trattate implicitamente, ma vengono proprio schiaffate in faccia allo spettatore, per farlo disgustare sempre di più sulla condizione attuale della società, che è sempre più attirata dai soldi e dal potere. Non saranno poche le scene in cui si potrebbe distogliere lo sguardo dallo schermo, ed è proprio questo che ha reso questa serie diversa da quelle del tempo, ma, se vogliamo dirla tutta, anche da quelle attuali.
Tutto comincia quando Tatsumi Saiga, un fotografo d'inchiesta, si infiltra dentro un club segreto (il riferimento a "Eyes Wide Shut" è evidente), per catturare alcune immagini e scoprire dove si annida la corruzione del Giappone. Ma è proprio lì che incontra un angelo, la piccola Kagura, che è un elemento estraneo rispetto a tutta quella consunzione, a quel laidume. Proprio per questo motivo, il fotografo cercherà di scoprire chi è, fin quando scopre che, nonostante ricchezza e fama, non è altro che un piccolo uccellino rinchiuso in una gabbia dorata, a cui vuole rendere la libertà. Da questo momento in poi verrà a contatto sempre di più con diverse persone che all'apparenza sono buone, ma in realtà farebbero di tutto per denaro (emblematico è il caso della professoressa di Kagura, che non può non rimanere in mente a causa della sua forza).
I personaggi principali sono caratterizzati benissimo e le loro storie vengono raccontate con dovizia di particolari. Quella che rimane più impressa è decisamente quella dell'antagonista di Saiga, Suitengu, a cui è dedicato un episodio straziante e veramente triste, ma che ci fa capire che non si nasce cattivi, ma ci si diventa. Descritti decisamente peggio sono i personaggi secondari, che a volte assurgono a delle comparse che vengono sconfitte con una mossa dall'eroe di turno, come in un battle shonen.
Il ritmo è decisamente altalenante, si passa da episodi interessanti e ricchi di suspense ad episodi lentissimi e descrittivi (inoltre c'è un recap che, fatto diversamente dal solito, personalmente non digerisco). Ma comunque ci sono dei momenti veramente memorabili come l'incontro di Saiga e Kagura al club o le scene finali.
Il fanservice ovviamente c'è, a volte è funzionale con ciò che si vuole raccontare, ma a volte è totalmente inutile e gratuito.
Dal punto di vista tecnico, non sono rimasto molto soddisfatto. A delle animazioni che a volte sono molto fluide, si contrappongono dei disegni a volte a malapena accennati.
Le OST non sono incisive, ma una menzione va dedicata alla opening, che è una canzone adattata dei Duran Duran che lascia il segno.
In conclusione, consiglio questa serie a chi è desideroso di vedere azione e sangue, ne rimarrà soddisfatto. È tutto molto crudo e può decisamente piacere. L'avvertimento è che è molte volte si potrebbe correre il rischio di annoiarsi, nonostante tutto. È un'opera di denuncia, che apre gli occhi allo spettatore riguardo la società attuale, che è immutabile, a meno che non si muova qualcosa da dentro, ed è qualcosa che possiamo fare solo noi, non rimanendo inerti, ma attivandoci.
Tutto comincia quando Tatsumi Saiga, un fotografo d'inchiesta, si infiltra dentro un club segreto (il riferimento a "Eyes Wide Shut" è evidente), per catturare alcune immagini e scoprire dove si annida la corruzione del Giappone. Ma è proprio lì che incontra un angelo, la piccola Kagura, che è un elemento estraneo rispetto a tutta quella consunzione, a quel laidume. Proprio per questo motivo, il fotografo cercherà di scoprire chi è, fin quando scopre che, nonostante ricchezza e fama, non è altro che un piccolo uccellino rinchiuso in una gabbia dorata, a cui vuole rendere la libertà. Da questo momento in poi verrà a contatto sempre di più con diverse persone che all'apparenza sono buone, ma in realtà farebbero di tutto per denaro (emblematico è il caso della professoressa di Kagura, che non può non rimanere in mente a causa della sua forza).
I personaggi principali sono caratterizzati benissimo e le loro storie vengono raccontate con dovizia di particolari. Quella che rimane più impressa è decisamente quella dell'antagonista di Saiga, Suitengu, a cui è dedicato un episodio straziante e veramente triste, ma che ci fa capire che non si nasce cattivi, ma ci si diventa. Descritti decisamente peggio sono i personaggi secondari, che a volte assurgono a delle comparse che vengono sconfitte con una mossa dall'eroe di turno, come in un battle shonen.
Il ritmo è decisamente altalenante, si passa da episodi interessanti e ricchi di suspense ad episodi lentissimi e descrittivi (inoltre c'è un recap che, fatto diversamente dal solito, personalmente non digerisco). Ma comunque ci sono dei momenti veramente memorabili come l'incontro di Saiga e Kagura al club o le scene finali.
Il fanservice ovviamente c'è, a volte è funzionale con ciò che si vuole raccontare, ma a volte è totalmente inutile e gratuito.
Dal punto di vista tecnico, non sono rimasto molto soddisfatto. A delle animazioni che a volte sono molto fluide, si contrappongono dei disegni a volte a malapena accennati.
Le OST non sono incisive, ma una menzione va dedicata alla opening, che è una canzone adattata dei Duran Duran che lascia il segno.
In conclusione, consiglio questa serie a chi è desideroso di vedere azione e sangue, ne rimarrà soddisfatto. È tutto molto crudo e può decisamente piacere. L'avvertimento è che è molte volte si potrebbe correre il rischio di annoiarsi, nonostante tutto. È un'opera di denuncia, che apre gli occhi allo spettatore riguardo la società attuale, che è immutabile, a meno che non si muova qualcosa da dentro, ed è qualcosa che possiamo fare solo noi, non rimanendo inerti, ma attivandoci.