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Da ragazzo non ho avuto mai modo di poter vedere questo anime. A dire la verità, sino a una decina (o poco più) di anni fa nemmeno lo conoscevo. Per "conoscerlo", c'è voluta una compilation di mp3 di sigle di cartoni animati anni '70 e '80, tra cui, appunto, la meravigliosa sigla italiana di "Conan", cantata dalla compianta Giorgia Lepore.

Ma, nonostante fossi molto incuriosito, chissà perché, non ho mai cercato di recuperare l'anime. Sino a quando, piacevolissima sorpresa, non ho scoperto che era disponibile su Amazon Video. In qualità superba e addirittura in lingua originale, sottotitolato.

E così ho iniziato a guardarlo, alternandolo la visione delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Inutile dirlo, sono stato, a quarant'anni suonati, rapito immediatamente dalla bellezza di questo anime. Di "Conan" è impossibile non rimanere affascinati e diventare, virtualmente, amici. E allo stesso modo del resto dei personaggi, Lana e il simpaticissimo Jimsy su tutti.

Via via che la storia avanza, ci si sente sempre più coinvolti, si vorrebbe addirittura in qualche modo aiutare Conan e Lana nel riuscire nella loro missione e, soprattutto, si prende coscienza del bellissimo messaggio che l'anime vuole trasmettere: il mondo è uno solo, e va salvaguardato. Trasversalmente a questo messaggio, si percepiscono i canali con cui lo stesso è trasmesso: l'amicizia, la cooperazione tra le persone e il trionfo del bene sul male. E che, quando sembra sia la fine, può esserci sempre un Conan che può venirci in aiuto... e se non ci fosse, dovremo divenirlo noi, Conan.

I personaggi principali - Conan e Lana (e anche Jimsy) - non hanno una grande evoluzione, buoni e sinceri erano, buoni e sinceri rimangono sino alla fine. Certo, divengono via via più coraggiosi e consapevoli che (anche) da loro può dipendere il destino del mondo. Tra gli altri personaggi c'è chi, invece, ha una grande evoluzione, soprattutto la "cattiva" Mosley e il Capitano Dyce.

Tecnicamente parlando, l'anime è davvero magistrale. Fondali dai colori e particolari curati, chara design ed espressività dei personaggi davvero immediata e diretta... si vede proprio il tocco di Hayao Miyazaki. Il doppiaggio giapponese poi... fantastico, le voci sono tutte azzeccatissime (non so quello italiano, magari in futuro lo riguarderò proprio in italiano...).

Insomma, ventisei episodi - non troppi, non troppo pochi - che letteralmente volano, tra avventure mirabolanti, alti e bassi sino al lieto, lietissimo fine. E qualche lacrimuccia può anche scappare. Anche a quarant'anni.

Un 10 pieno.