Recensione
Star Wars: Visions
7.5/10
Recensione di Albrechtseele
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“Star Wars: Visions” è una serie di cortometraggi animati legata all'universo di “Star Wars”, costituita da nove corti realizzati da sette differenti studi di animazione selezionati direttamente dalla LucasFilm: Kamikaze Douga, Geno Studio (Twin Engine), Studio Colorido (Twin Engine), Studio TRIGGER, Kinema Citrus, Science Saru e Production I.G. Sulla piattaforma Disney+ sono inoltre disponibili interessanti contenuti aggiuntivi, una serie di interviste ai vari responsabili statunitensi e nipponici, fra cui i registi che hanno accettato la sfida di cimentarsi con la mitica saga, senza particolari vincoli se non quello di rispettare “qualità e valori tipici di Star Wars”, come dichiarato da James Waugh (produttore esecutivo della LucasFilm).
L'opera si presenta come una raccolta ben poco omogenea, una antologia che ha come solo filo conduttore un legame più o meno marcato con la saga di partenza. Alcuni episodi spiccano per migliore qualità tecnica e per essere riusciti a presentare una storia avvincente e ben imbastita nonostante il ridotto minutaggio, mentre altri (“Rapsodia su Tatooine” su tutti) sono - a voler essere generosi - trascurabili.
I contenuti aggiuntivi rendono più semplice comprendere da che punto di vista gli autori giapponesi si siano approcciati all’impegno assunto, e quali siano stati i loro rapporti con la saga di “Star Wars” e le loro fonti di ispirazione per la realizzazione degli episodi. Se “Il duello” porge un bell'omaggio al cinema di Akira Kurosawa (il cui film “La fortezza nascosta” è una delle colonne portanti menzionate dallo stesso George Lucas per la trilogia originale), in “T0-B1” invece si tributano Pinocchio e “Astro Boy”, mentre “Lop & Ocho” vede la chiara influenza di certa cinematografia sulla yakuza. Nei toni, alla frenesia sopra tutte le righe immaginabili di Imaishi (“I gemelli”) fanno da contraltare corti ben più riflessivi, come “Il vecchio” (dello stesso Studio Trigger), in cui si esplora il rapporto tra maestro e allievo, o “La sposa del villaggio”, interessante per il rapporto tra Forza, natura e creature che vivono sul pianeta.
Il progetto è meritevole di visione, e non stupirebbe se venisse continuato in qualche modo, anche perché almeno due dei corti presentati (“Il duello”, “Il nono jedi”) si presterebbero abbastanza bene a un seguito o comunque a un'espansione. E potrebbero magari essere coinvolti altri studi.
L'opera si presenta come una raccolta ben poco omogenea, una antologia che ha come solo filo conduttore un legame più o meno marcato con la saga di partenza. Alcuni episodi spiccano per migliore qualità tecnica e per essere riusciti a presentare una storia avvincente e ben imbastita nonostante il ridotto minutaggio, mentre altri (“Rapsodia su Tatooine” su tutti) sono - a voler essere generosi - trascurabili.
I contenuti aggiuntivi rendono più semplice comprendere da che punto di vista gli autori giapponesi si siano approcciati all’impegno assunto, e quali siano stati i loro rapporti con la saga di “Star Wars” e le loro fonti di ispirazione per la realizzazione degli episodi. Se “Il duello” porge un bell'omaggio al cinema di Akira Kurosawa (il cui film “La fortezza nascosta” è una delle colonne portanti menzionate dallo stesso George Lucas per la trilogia originale), in “T0-B1” invece si tributano Pinocchio e “Astro Boy”, mentre “Lop & Ocho” vede la chiara influenza di certa cinematografia sulla yakuza. Nei toni, alla frenesia sopra tutte le righe immaginabili di Imaishi (“I gemelli”) fanno da contraltare corti ben più riflessivi, come “Il vecchio” (dello stesso Studio Trigger), in cui si esplora il rapporto tra maestro e allievo, o “La sposa del villaggio”, interessante per il rapporto tra Forza, natura e creature che vivono sul pianeta.
Il progetto è meritevole di visione, e non stupirebbe se venisse continuato in qualche modo, anche perché almeno due dei corti presentati (“Il duello”, “Il nono jedi”) si presterebbero abbastanza bene a un seguito o comunque a un'espansione. E potrebbero magari essere coinvolti altri studi.