Recensione
Do You Like Your Mom?
6.0/10
Ami la tua mamma e il suo doppio attacco multibersaglio? Si tratta della traduzione italiana del titolo di quest'opera. Un titolo, come capite, che grida trash da tutti i pori.
Ci troviamo di fronte ad un isekai in cui il protagonista viene catapultato in un MMMMMORPG ovvero un gioco di ruolo online (e si scoprirà ben presto cosa vogliono dire tutte quelle M) assieme a sua mamma, una signora molto bella e giovane, oltre che abbastanza infantile e priva di malizia nell'espressione del suo carattere profondamente materno e inconsapevolmente (?) sexy.
A ben guardare, appare subito evidente che il protagonista è in realtà tale solo di nome e non di fatto. La protagonista indiscussa è sua mamma, assieme a tutte le altre mamme di tutti gli altri giocatori riuniti in questo gioco online che altri non è che un progetto governativo piuttosto misterioso portato avanti, fra gli altri, dalla buffa ed enigmatica agente Shirase, che li ha traghettati nel mondo di gioco.
Il tono della vicenda è piuttosto scanzonato e in molti punti il tutto appare come una disimpegnata parodia dei MMORPG, ma non c'è dubbio che il principale motivo di interesse dell'opera stia tutto nella sexy protagonista, ovvero Mamako, la mamma del povero Makoto (o Ma-kun) esposto alle imbarazzanti situazioni che originano dal suo strapotere nel gioco (le statistiche delle mamme sono tutte OP o overpowered, come si dice in gergo) oltre che dalla sua prorompente fisicità e dal suo irrefrenabile sex appeal.
Specie quest'ultimo elemento crea vari elementi pruriginosi che non mancheranno di attrarre sia gli amanti delle cosiddette MILF, sia quanti non disdegnano il tabù di certe dinamiche vagamente incestuose.
Se nella primissima parte delle 12 puntate quanti sono attratti dalla componente ecchi non rimangono affatto delusi, in quelle successive l'anime si trasforma in un polpettone pieno di riflessioni semiserie sul ruolo materno alternate a gag un po' telefonate a tema "casalinga disperata" che strappano sorrisi a mezza bocca.
Nel complesso va detto che il ritmo è abbastanza piacevole ma Mamako appare nuda solo nella seconda puntata e questo va specificato a tutti i costi in una onesta disamina dell'anime.
Assolto questo dovere morale di informazione, rimane da dire che non si tratta di un'opera noiosa ma che a tratti è un'opera irrisolta: se avesse avuto il coraggio di esagerare con gli elementi demenziali e di mantenere lo standard di ammiccamenti pruriginosi, avrebbe meritato anche uno o due punti in più.
Voglio concludere dicendo che, per curiosità, ho voluto procurarmi la prima light novel da cui l'anime è tratto, anche per capire meglio il fenomeno della trasposizione dalla light novel all'animazione. Ebbene, l'anime è una riproposizione fedelissima, quasi pedissequa del romanzo, che racconta la trama delle prime quattro puntate.
Da quel che ho potuto capire, l'opera è creata apposta per attrarre gli amanti di certi feticci erotici attraverso situazioni ad hoc che, in certi casi, noi maschietti occidentali non riusciamo a capire del tutto (sfido chiunque a farsi stuzzicare da un abito da maid o da una che ti infila il cotton fiocc nell'orecchio) ma, a mio avviso, fallisce su vari fronti per mancanza di coraggio. Quel che rimane è, più che una commedia, una farsa che molti possono trovare insipida. Se aggiungiamo il fatto che le dodici puntate interrompono la vicenda troppo bruscamente, la sufficienza può sembrare eccessiva...
In realtà la sufficienza è meritata per l'idea, che per un po' regge ed è fresca e interessante. Solo per un po' però.
Ci troviamo di fronte ad un isekai in cui il protagonista viene catapultato in un MMMMMORPG ovvero un gioco di ruolo online (e si scoprirà ben presto cosa vogliono dire tutte quelle M) assieme a sua mamma, una signora molto bella e giovane, oltre che abbastanza infantile e priva di malizia nell'espressione del suo carattere profondamente materno e inconsapevolmente (?) sexy.
A ben guardare, appare subito evidente che il protagonista è in realtà tale solo di nome e non di fatto. La protagonista indiscussa è sua mamma, assieme a tutte le altre mamme di tutti gli altri giocatori riuniti in questo gioco online che altri non è che un progetto governativo piuttosto misterioso portato avanti, fra gli altri, dalla buffa ed enigmatica agente Shirase, che li ha traghettati nel mondo di gioco.
Il tono della vicenda è piuttosto scanzonato e in molti punti il tutto appare come una disimpegnata parodia dei MMORPG, ma non c'è dubbio che il principale motivo di interesse dell'opera stia tutto nella sexy protagonista, ovvero Mamako, la mamma del povero Makoto (o Ma-kun) esposto alle imbarazzanti situazioni che originano dal suo strapotere nel gioco (le statistiche delle mamme sono tutte OP o overpowered, come si dice in gergo) oltre che dalla sua prorompente fisicità e dal suo irrefrenabile sex appeal.
Specie quest'ultimo elemento crea vari elementi pruriginosi che non mancheranno di attrarre sia gli amanti delle cosiddette MILF, sia quanti non disdegnano il tabù di certe dinamiche vagamente incestuose.
Se nella primissima parte delle 12 puntate quanti sono attratti dalla componente ecchi non rimangono affatto delusi, in quelle successive l'anime si trasforma in un polpettone pieno di riflessioni semiserie sul ruolo materno alternate a gag un po' telefonate a tema "casalinga disperata" che strappano sorrisi a mezza bocca.
Nel complesso va detto che il ritmo è abbastanza piacevole ma Mamako appare nuda solo nella seconda puntata e questo va specificato a tutti i costi in una onesta disamina dell'anime.
Assolto questo dovere morale di informazione, rimane da dire che non si tratta di un'opera noiosa ma che a tratti è un'opera irrisolta: se avesse avuto il coraggio di esagerare con gli elementi demenziali e di mantenere lo standard di ammiccamenti pruriginosi, avrebbe meritato anche uno o due punti in più.
Voglio concludere dicendo che, per curiosità, ho voluto procurarmi la prima light novel da cui l'anime è tratto, anche per capire meglio il fenomeno della trasposizione dalla light novel all'animazione. Ebbene, l'anime è una riproposizione fedelissima, quasi pedissequa del romanzo, che racconta la trama delle prime quattro puntate.
Da quel che ho potuto capire, l'opera è creata apposta per attrarre gli amanti di certi feticci erotici attraverso situazioni ad hoc che, in certi casi, noi maschietti occidentali non riusciamo a capire del tutto (sfido chiunque a farsi stuzzicare da un abito da maid o da una che ti infila il cotton fiocc nell'orecchio) ma, a mio avviso, fallisce su vari fronti per mancanza di coraggio. Quel che rimane è, più che una commedia, una farsa che molti possono trovare insipida. Se aggiungiamo il fatto che le dodici puntate interrompono la vicenda troppo bruscamente, la sufficienza può sembrare eccessiva...
In realtà la sufficienza è meritata per l'idea, che per un po' regge ed è fresca e interessante. Solo per un po' però.