Recensione
La forma della voce
6.0/10
Recensione di Kinzoku Bebbo
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Attenzione: la recensione contiene spoiler
Tutto sommato al film ho attribuito un voto sufficiente per via delle tematiche e per le componenti tecniche, ma andiamo con calma. Il film è presentato inizialmente bene, vuole parlare infatti di tematiche difficili quali il bullismo e il rapporto con i compagni, quando si ha un deficit di qualsiasi tipo; dunque le basi per essere un grande film ci sono, ma i problemi sorgono fin da subito.
La caratterizzazione
Un problema è sicuramente quello della caratterizzazione dei personaggi, spesso molto piatti, che non lasciano allo spettatore un motivo per "piangere" con loro; infatti lo spettatore difficilmente potrà affezionarsi al protagonista o ad altri personaggi, perché sono facilmente ignorabili. L'attenzione è spostata sulla ragazza Shoko, che anch'essa non riceve un'adeguata caratterizzazione, infatti la commozione che si può provare per questa ragazza non è di tipo affettivo; mi spiego meglio, un/a ragazzo/a, per emozionarsi di fronte a una scena, deve come provare dei sentimenti per un personaggio, che si sviluppano con un'adeguata caratterizzazione. Shoko fa "piangere", perché la gente prova pietà per lei, e non dovrebbe essere così.
Il messaggio
Una nota dolente è anche quella del significato generale del film e dei personaggi di codesto film. La prima domanda che sicuramente la gente si pone è: "Ma perché Shoya fa il bullo?" Una domanda che non sarà mai saziata, poiché non solo non ci viene spiegata, ma, a quanto pare, Shoya non vive un contesto familiare difficile, tipico di molti bulli. Quindi il tutto si riduce a semplice crudeltà? Brutto messaggio, ma possiamo anche passare oltre.
Le reazioni umane
La peggior parte di questo film sono le reazioni umane, e vi spiego sempre il perché. Inizialmente Shoko viene inserita in una scuola regolare, sebbene sia sorda; adesso, non conosco il sistema scolastico giapponese, ma è davvero possibile questo? Se sì, la domanda è spontanea: "Il maestro non dovrebbe aiutarla in qualche modo?" A quanto pare no, infatti i compagni di classe di Shoko la bullizzano sotto gli occhi completamente neutri del maestro. Quando la madre di Shoko presenterà una lamentela al preside, il maestro che fa? Decide di dare la colpa a Shoya, sebbene non fosse l'unico bullo.
La ciliegina sulla torta però è nella reazione "umana" di Shoko, infatti, quando Shoya, pentito dei suoi errori, torna per scusarsi con lei, lei non solo rimane gentile con lui (ricordiamo che Shoko ha tentato il suicidio per il bullismo di Shoya), ma dopo pochissimo lei si innamora di lui; sbagliatissimo! Chi mai sano/a di mente si innamorerebbe di una persona che ti ha bullizzato, facendoti tentare il suicidio? Nessuno!
I lati tecnici
I lati tecnici sono per fortuna gradevoli, che nell'insieme fanno sollevare il giudizio generale del film: ottime ambientazioni e disegni, belle musiche e anche i doppiaggi (giapponesi) non sono sgradevoli.
Il film riesce a salvarsi grazie alla scelta della tematica del bullismo, che è stata trattata in maniera superficiale, ecco perché non è catastrofico. Con questo tema il regista poteva sicuramente dare molto di più.
Tutto sommato al film ho attribuito un voto sufficiente per via delle tematiche e per le componenti tecniche, ma andiamo con calma. Il film è presentato inizialmente bene, vuole parlare infatti di tematiche difficili quali il bullismo e il rapporto con i compagni, quando si ha un deficit di qualsiasi tipo; dunque le basi per essere un grande film ci sono, ma i problemi sorgono fin da subito.
La caratterizzazione
Un problema è sicuramente quello della caratterizzazione dei personaggi, spesso molto piatti, che non lasciano allo spettatore un motivo per "piangere" con loro; infatti lo spettatore difficilmente potrà affezionarsi al protagonista o ad altri personaggi, perché sono facilmente ignorabili. L'attenzione è spostata sulla ragazza Shoko, che anch'essa non riceve un'adeguata caratterizzazione, infatti la commozione che si può provare per questa ragazza non è di tipo affettivo; mi spiego meglio, un/a ragazzo/a, per emozionarsi di fronte a una scena, deve come provare dei sentimenti per un personaggio, che si sviluppano con un'adeguata caratterizzazione. Shoko fa "piangere", perché la gente prova pietà per lei, e non dovrebbe essere così.
Il messaggio
Una nota dolente è anche quella del significato generale del film e dei personaggi di codesto film. La prima domanda che sicuramente la gente si pone è: "Ma perché Shoya fa il bullo?" Una domanda che non sarà mai saziata, poiché non solo non ci viene spiegata, ma, a quanto pare, Shoya non vive un contesto familiare difficile, tipico di molti bulli. Quindi il tutto si riduce a semplice crudeltà? Brutto messaggio, ma possiamo anche passare oltre.
Le reazioni umane
La peggior parte di questo film sono le reazioni umane, e vi spiego sempre il perché. Inizialmente Shoko viene inserita in una scuola regolare, sebbene sia sorda; adesso, non conosco il sistema scolastico giapponese, ma è davvero possibile questo? Se sì, la domanda è spontanea: "Il maestro non dovrebbe aiutarla in qualche modo?" A quanto pare no, infatti i compagni di classe di Shoko la bullizzano sotto gli occhi completamente neutri del maestro. Quando la madre di Shoko presenterà una lamentela al preside, il maestro che fa? Decide di dare la colpa a Shoya, sebbene non fosse l'unico bullo.
La ciliegina sulla torta però è nella reazione "umana" di Shoko, infatti, quando Shoya, pentito dei suoi errori, torna per scusarsi con lei, lei non solo rimane gentile con lui (ricordiamo che Shoko ha tentato il suicidio per il bullismo di Shoya), ma dopo pochissimo lei si innamora di lui; sbagliatissimo! Chi mai sano/a di mente si innamorerebbe di una persona che ti ha bullizzato, facendoti tentare il suicidio? Nessuno!
I lati tecnici
I lati tecnici sono per fortuna gradevoli, che nell'insieme fanno sollevare il giudizio generale del film: ottime ambientazioni e disegni, belle musiche e anche i doppiaggi (giapponesi) non sono sgradevoli.
Il film riesce a salvarsi grazie alla scelta della tematica del bullismo, che è stata trattata in maniera superficiale, ecco perché non è catastrofico. Con questo tema il regista poteva sicuramente dare molto di più.