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Sto scrivendo questa recensione perché nessuno dei miei amici conosce o legge questo manga, ma ne ero ossessionata fino a qualche tempo fa e adesso lo hanno adattato ad anime. E sì, sono ferma al volume 14 perché ho 'ragequittato', ma andiamo con ordine...

La trama è un adattamento della tetralogia di Shakespeare sulla guerra delle due rose, ma è un adattamento molto libero con idee a volte originali e creative e altre... un po' da telenovela.
E' difficile dare un voto alla serie compatto: il comparto grafico del manga è spettacolare, il pacing è rapido, ma dà quel senso di appagamento a conclusione di ogni capitolo e i personaggi sono ben caratterizzati e gradevoli. Fino alla conclusione del settimo volume per me è stato un manga che meritava come voto 10 e avrei largamente preferito si concludesse lì.
Il motivo per cui ho abbassato di tanto il voto è uno spoiler!

Attenzione questa parte contiene spoiler!

Devo dire che il sospetto che Aya Kanno scrivesse shoujo e shonen-ai mi è sorto molto presto, dalle prime battute in cui viene introdotto Henry e dall'accento continuo sul lato femminile di Richard, ma non è stato fastidioso. Quello che invece è stato fastidioso, almeno per me, è stato l'inutile colpo di scena in cui si scopre che Henry in realtà non è morto ma si è risvegliato e soffre di amnesia, diventando un sicario stile "assassin's creed", vestito come un ninja e... cosa?!
Un personaggio che per sette volumi si è fatto apprezzare perché puro di cuore, contrario alla guerra, disponibile a sacrificare se stesso per evitare qualsiasi spargimento di sangue... è un assassino che segue a distanza Richard come un cagnolino? E che chiede persino al suo amante di fargli capire che cos'è l'amore perché lui non ne ha idea? Se dovevano ridurlo così era decisamente meglio lasciare la sua morte tragica che ha avuto un impatto enorme sulla trama, piuttosto che far rivoltare la sua controparte reale nella tomba. E', dal volume 8 in poi, il classico personaggio creepy e psicopatico da cliché.
Quanto a Richard poi, dal volume 8 diventa la caricatura di se stesso. Un uomo che sotto sotto vuole sentirsi donna, amato, coccolato e ha i dubbi di qualsiasi lettrice adolescente dai 15 anni in giù, una caduta di stile esagerata per quello che sembrava essere un seinen o qualcosa del genere.
Mi è davvero difficile immedesimarmi in Richard e non per le azioni riprovevoli che fa, ma proprio per questo suo sentirsi una adolescente alle prime cotte dopo aver sterminato mezzo casato Lancaster e mezzo York. Non parliamo poi del colpo di scena del fine volume 14, in cui si scopre che è incinta.
La trama praticamente va in vacanza per concentrarsi sulle turbe mentali del protagonista e sembra di aver cambiato opera. Sembra, almeno a me, uno di quei manwha omegaverse in cui due uomini concepiscono un figlio biologico insieme. Se avessi voluto leggere quel tipo di opera non avrei cercato "Requiem of the Rose King": quello è stato il mio momento di "ragequit".

Fine parte contenente spoiler

Nonostante tutto consiglio vivamente di leggerlo fino al termine del volume 7, è un manga che tiene incollati alla sedia come pochi manga, davvero. E, se non amate le telenovele, interrompere la lettura esattamente lì per evitare di rovinarne un bel ricordo come ho fatto io.