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Se potessimo scegliere chi amare, sceglieremmo sicuramente persone alla nostra portata e situazioni favorevoli. Di certo non ci andremo ad infilare in relazioni difficili, con contesti altrettanto complicati. Ma, come si suol dire, "al cuor non si comanda", e quando Cupido scocca la sua freccia, il bersaglio può essere sorprendente.
È il caso di questa storia.
Jun-hui torna a casa dopo un periodo trascorso negli Stati Uniti a lavorare, e al suo rientro, rincontrandosi con la migliore amica di sua sorella, vede la donna con occhi totalmente diversi, innamorandosene. A Jin-ah, accade lo stesso, e, a poco a poco, s'innamora perdutamente del ragazzo anche lei.
Fin qui nulla di così strano e complicato, se non fosse per il fatto che lei sfiora i quaranta anni e lui supera di poco i venti.
Tuttavia, nonostante lei sia più grande di lui, è Jun-hui a risultare più maturo e autonomo. Jin-ah, infatti, ha una situazione lavorativa difficile, che non le permette di far carriera, e vive ancora in casa con i genitori ed il fratello (amico di Jun-hui). Il ragazzo, invece, lavorativamente promette già bene, e, sebbene viva in un umile appartamento non distante dalla sorella, è libero e indipendente.

Mi ero fatta l'idea (sbagliando) che in un paese come la Corea del Sud, certe differenze, sociali o anagrafiche che siano, non fossero importanti. Invece, tirando in ballo un'altra frase la cui saggezza popolare la dice lunga, "tutto il mondo è paese", e che tu viva in un paesino di campagna o in una grande metropoli, non fa poi molta differenza.
Amici, colleghi e parenti, infatti, scoperto il legame tra i due, non la prendono molto bene, soprattutto la madre di Ji-ah, che sarà l'ostacolo maggiore per la coppia.
Ma devo dire che la stessa Jin-ah è la prima ad avere riserve su questa relazione, ed è comprensibile. Quale donna, infatti, non vivrebbe con una certa ansia ed insicurezza un rapporto con un uomo molto più giovane di lei? È inevitabile pensare al futuro e a tutte le varie complicazioni a venire. Ciononostante, Jin-ah supera abbastanza velocemente questi tabù, grazie proprio a questo forte sentimento che la unisce a Jun-hui, e che le avversità lo renderanno ancora più grande e saldo.
Amore che, invece, non tutte le persone che circondano la coppia accettano così di buon grado.
Ma non è sola la differenza di età tra i due a creare problemi. La madre di Jin-ah ha da sempre come obiettivo quello di accasare i figli con dei buoni partiti, e Jun-hui non ha, secondo la donna, i requisiti adatti. Oltre ad essere troppo giovane, il ragazzo è orfano di madre, e abbandonato dal padre che si è rifatto una vita altrove. Dunque, per la madre di Jin-ah, un ragazzo cresciuto dalla sorella, non ha le carte in regola per definirsi un "uomo di buona famiglia". Eppure la donna è molto legata ai due fratelli, che sono sempre stati di casa e accolti con affetto. Ma si scoprirà ben presto che la sua era soprattutto compassione, e nutriva sentimenti ben lontani dal rispetto e dalla stima per loro.
Non saprei dire se questi preconcetti siano davvero così radicati in Corea, o se siano il frutto dell'immaginazione dell'autore di questa storia, che ci ha calcato un po' la mano, ma sospetto che avere un ottimo lavoro, un buon marito (o moglie) che abbia studi facoltosi e delle attività di rilievo, conti davvero molto nel paese asiatico. Certo, pure qui in occidente tutto ciò può avere il suo peso, ma di sicuro non c'è riprovazione sociale se ci si sposa un uomo orfano di madre e con studi e attività nella media.
Anche la sorella di lui farà molta fatica ad accettare questa relazione. Di primo acchito non riuscirà a capacitarsi che il fratello si sia innamorato dell'amica sua coetanea, e viceversa, e si risentirà del fatto che i due abbiano per un po' tenuta nascosta la faccenda. Successivamente, lascerà da parte il suo risentimento, ma mostrerà costantemente una forte preoccupazione per il fratello e per il dolore che questi dovrà sopportare nel tempo.
Il fratello di Jin-ah, di fronte al fatto compiuto, ne rimarrà scioccato, ma soprattutto farà notare alla sorella che Jun-hui, per loro, è sempre stato uno di famiglia, come un fratello, e quindi non riuscirà a capire come si sia potuta innamorare di lui. Osservazione che, tra le altre cose, le farà anche la madre: "Come hai potuto innamorarti di lui?! È tuo fratello!". In una delle sue innumerevoli sfuriate se ne uscirà pure con questa frase ad effetto.

Ma, nonostante la loro differenza di età, il legame fraterno che li unisce da sempre, le differenze sociali, gli amici ed i parenti contro, non c'è difficoltà che tenga, non ci sono ostacoli che frenino il loro amore. I due si amano, si amano profondamente, non c'è niente da fare, e più intervengono problemi e sofferenze, più i due fanno di tutto per proteggersi l'un con l'altro. È commovente vedere come danno per assodato e certo il loro amore, e come cerchino di alleviare ferite, umiliazioni, preoccupazioni al partner, anche mentendo.

L'amore che li unisce, non sarà solo fonte di problemi, ma anche un trampolino di lancio per crescere, per raggiungere una consapevolezza personale e lavorativa, per maturare. È soprattutto Jin-ah a fare passi da gigante in tal senso. Da persona insicura, trascurata nell'aspetto, sottomessa in famiglia e refrattaria al lavoro, si trasforma in una donna decisa, più attenta alla cura della sua persona, risoluta in famiglia e determinata al lavoro. Come ho già fatto osservare, agli inizi della loro relazione, è Jin-ah la "più piccola" tra i due, ed è lui quello più maturo e consapevole. Ma a poco a poco diventerà una relazione alla pari, grazie a Jun-hui da cui Jin-ah prenderà da esempio. Lei stessa lo afferma in una bellissima dichiarazione al ragazzo... "...Sto imparando molto da te. Ho imparato che amare è dare il massimo a quella persona speciale al meglio delle proprie abilità. Ecco perché ogni innamorato dovrebbe essere come te...".

E Jin-ah, oltre a dare il massimo delle proprie possibilità nella loro relazione, affrontando anche a brutto muso la propria famiglia, affronta con grande coraggio seri problemi lavorativi. Da tempo, infatti, lei e le sue colleghe sono vittime di molestie sessuali da parte dei loro superiori al lavoro, ma mai nessuna aveva avuto il coraggio di farsi avanti per parlare. Sarà Jin-ah, forte del suo nuovo amore che la rigenera in tutto il suo essere, a farsi paladina della giustizia e a denunciare gli incresciosi accadimenti.
Insomma, una bella crescita a tutto tondo per questa donna, che dà prova di come l'amore sia fonte di energia inesauribile, capace di far affrontare con positività ogni vicissitudine.

Questa storia è un inno all'amore vero, quello che va aldilà di ogni preconcetto, aldilà dell'età, delle condizioni sociali e lavorative. Va anche aldilà del sesso. Intendendo che quello che muove l'uno verso l'altro, non è solo l'attrazione fisica del momento (che c'è, ed è evidente), ma un sentimento sincero, radicato, profondo, che va oltre ad ogni barriera fisica. I protagonisti avrebbero potuto essere due uomini o due donne, non avrebbe fatto differenza visto che qui si celebra semplicemente l'amore, e si onorano due anime gemelle che si cercano e vogliono unirsi. E i due attori protagonisti sono stati davvero bravi a trasmettere al pubblico queste sensazioni. Infatti, a mano a mano che si prosegue nella storia, questo grande ostacolo, tanto marcato all'inizio, della loro differenza di età, non si percepisce più, perché l'accento si sposta sui loro sentimenti, talmenti intensi che oscurano tutto il resto.

Una storia d'amore che si esprime soprattutto con mirati giochi di sguardi (e in questo i coreani son maestri visto che non ci regalano baci ardenti o abbracci appassionati), tocchi casuali, mani che si cercano, e baci sfiorati, non poteva non essere avvalorata da bellissimi primi piani dei due protagonisti ad esaltarne maggiormente i dettagli.
Anche il commento musicale fa la sua parte con pezzi cantati, facilmente ricordabili, dal gusto un po' retrò, che creano l'atmosfera giusta, quella romantica e delicata.

Se devo trovare un difetto a questa serie, trovo che, tra la marea di messaggi positivi proposti, ne lancia uno di assolutamente negativo: bere spropositatamente. È un comportamento che ho osservato mostrare in più prodotti coreani, quindi, vien da pensare che in Corea è un uso abbastanza comune. E anche in questa serie non si risparmia nessuno: bevono tutti. Bevono se sono felici, se sono tristi, se sono arrabbiati o annoiati, se devono festeggiare o se devono dimenticare. Ogni occasione è buona per alzare il gomito. E non si parla di un semplice bicchierino, no. Qui le ubriacature fioccano come se piovesse! (Forse è per questo che fanno gran uso dei taxi). Se questo è comportamento davvero comune nella loro società, dovrebbero iniziare a lanciare un altro tipo di messaggio nelle loro opere visibili a milioni di utenti, considerando, poi, che molti dei loro prodotti, come questo, sono usufruibili in piattaforme internazionali come Netflix.

Altro piccolo "difetto" colto, é la piega della storia che prende negli ultimi episodi. In questo caso, però, non posso dilungarmi in troppi commenti altrimenti rischierei di cadere in antipatici spoiler. Aggiungo solamente che la serie si conclude, a parer mio, in modo troppo frettoloso se si considerano gli ultimi accadimenti. Ci sarebbe voluta un evoluzione dei fatti più omogenea e soprattutto un finale più incisivo.

Detto ciò, nessuno di questi elementi va ad intaccare la bellezza di questa meravigliosa storia d'amore.

"Something in the rain", qualcosa sotto la pioggia accade tra i due, e sarà semplicemente tenendosi stretti sotto un ombrello a legarli per sempre.

Consigliato agli inguaribili romantici, a chi non si spaventa davanti ai preconcetti e agli amori travagliati, a chi piace credere che l'amore, quello vero, ha sempre la meglio su tutti e tutto.