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"Hana Nochi Hare" è una serie shoujo di Yoko Kamio composta da 15 volumi e non edita oggi (2022) in Italia. Si potrebbe definire sia uno spin-off della serie "Hanayori Dango", sia un seguito, perché si presenta con dei nuovi protagonisti, ma le loro vicende finiranno con intrecciarsi con le avventure degli F4 - che compariranno a più riprese. Nella recensione cercherò di andare per gradi per raggiungere chi ha letto "Hanayori Dango" ed è curioso di affacciarsi alla ricerca delle pubblicazioni internazionali di questa serie. Tuttavia, tengo a sottolineare che si tratta di una storia a sé stante e godibile anche da chi non ha mai letto "Hanayori Dango".

Il protagonista di questa storia è Haruto Kaguragi, un ricco studente dell'Istituto Eitoku - che raccoglie naturalmente tutti i rampolli dell'alta società. Haruto è anche il leader dei "Correct 5", un gruppetto ristretto di studenti che si pone come obiettivo primario di mantenere alto l'onore e la reputazione dell'Eitoku. Haruto, non a caso, è un fan incondizionato di Tsukasa Domyoji: il leader degli F4 che fino a due anni prima aveva contribuito a mantenere il prestigio della scuola. Haruto ha avuto in passato l'onore di essere soccorso da Tsukasa in un momento di difficoltà e da quel momento si è ripromesso che avrebbe seguito le orme del suo idolo con impegno e determinazione. A differenza del senpai Tsukasa da lui idealizzato, però, il giovane rampollo è maldestro e non gliene riesce una.

Haruto si imbatte in Oto Edogawa, apparentemente una discreta studentessa della sua scuola. Un evento porterà a scoprire che Oto non è una ragazza proveniente da una famiglia benestante e lavora part-time. La sua condizione di semi-dipendenza dal lavoro non porta benefici al buon nome della scuola e la ragazza è preoccupata che si possa venire a sapere. Non occorre molta fantasia per immaginare che la storia prenderà una piega già conosciuta: Haruta inizierà a provare un interesse spropositato per Oto e cercherà di conquistarla. La storia però presenta due variabili inaspettate e che mantengono l'attenzione altissima. In primo luogo, si saprà presto che Oto è già fidanzata e promessa sposa di un rampollo dell'alta società bello e diligente da fare invidia al migliore dei principi azzurri. In secondo luogo, se si è abituati alle protagoniste combattive di Yoko Kamio preparatevi perché Oto è volubile e indecisa. Il povero protagonista, già destabilizzato dal competere per amore con un uomo perfetto, si troverà ad affrontare una ragazza resistente e timorosa.

La lettura di questa serie è stata simpatica e mi ha divertita molto. Mi ha rincuorata non ritrovare le scene violente di "Hanayori Dango" e le atmosfere cupe tra i protagonisti. La scelta di narrare le vicende dal punto di vista di Haruto l'ho trovata vincente. Nonostante l'ancoraggio al personaggio di Domyoji, del suo idolo Haruto preserva le caratteristiche positive e possiede quel pizzico di umanità in più che lo rende simpatico e imbranato al punto giusto. La protagonista femminile l'ho trovata tiepida, anche se nel corso della serie il suo personaggio avrà una bella evoluzione.

"Hana Nochi Hare" rispetto al suo predecessore mette all'angolo il tema scomodo del conflitto di classe, dando più spazio alla competizione "tra pari" e alle questioni di cuore. La situazione economica di Oto sarà una costante della narrazione e condizionerà dei fatti, ma lei non si erge a paladina di questa condizione e, al contrario, cercherà di essere un ponte tra i due mondi grazie alla stima che la lega al suo fidanzato. C'è da chiedersi dove può collocarsi il giovane Haruto nei suoi pensieri, trattato alla stregua di un portatore di instabilità che potrebbe sconvolgere degli equilibri e prospettive future già decise.

Leggere "Hana Nochi Hare" mi ha divertita e allo stesso tempo emozionata positivamente. Una costante positiva sono l'atteggiamento verso l'amicizia e il senso di responsabilità; quest'ultima intesa come la volontà di prendere in carico degli impegni e lasciare qualcosa di positivo alle "prossime generazioni" di studenti. La recensione poco edificante che avevo scritto per "Hanayori Dango" è definitivamente sostituita da questo sequel, di cui suggerisco la lettura e che mi riappacifica definitivamente con le vicende degli studenti dell'Eitoku.