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"The Case Study of Vanitas" è una serie da guardare se si desidera qualcosa di non impegnativo. Le aspettative al riguardo devo mantenersi sul medio-basso, o si rischia di rimanere delusi. Se si affronta con spirito leggero e senza troppe pretese, può risultare anche piacevole.

Ambientata a fine XIX secolo in un universo cyberpunk, racconta la storia di Noè e Vanitas. Il primo è un vampiro, il secondo un umano che si autoproclama medico dei vampiri. Vanitas porta lo stesso nome del famoso Vampiro della Luna Blu e proprietario del libro di Vanitas, dice di appartenere al suo clan e di utilizzare il libro, creato dal primo Vanitas per distruggere i vampiri, per salvarli invece. Questa sarebbe la sua vendetta nei confronti del suo capoclan. Noè invece è un vampiro della casta degli Archiviste, vampiri particolari che, quando bevono il sangue di qualcuno, accedono ai suoi ricordi.
I due si incontrano su un dirigibile. L'occasione di tale incontro è il salvataggio di una giovane vampira che è affetta da una misteriosa malattia che fa perdere il controllo ai vampiri e li costringe ad attaccare chiunque per poterne bere il sangue. Vanitas libera la ragazza dal morbo che la affligge, salvandole la vita. Noè, che era alla ricerca proprio di Vanitas e dell'omonimo libro, decide di seguire l'umano, per capire meglio in cosa consista il potere del libro e questa misteriosa malattia. Le cose per i due non sono affatto facili. Sia i vampiri che gli umani sono diffidenti, i primi perché temono il libro, in quanto il primo Vanitas era stato loro acerrimo nemico (era visto come un vampiro portatore di sventura, perché nato in una notte di luna blu, quando i vampiri normalmente nascono in notti di luna rossa), i secondi perché nutrono odio per i vampiri, al punto che esiste un gruppo di religiosi, gli Chasseurs, il cui obiettivo è uccidere i vampiri; peccato che non facciano differenza tra vampiri normali e vampiri portatori della maledizione, ovvero la misteriosa malattia.

Noè e Vanitas indagano sul morbo e vengono a contatto con molti personaggi, amici, nemici, persone ambigue. Tra di essi meritano di essere citati Dominique, amica d'infanzia di Noè, Jeanne, una vampira di cui Vanitas si innamora e che lo ricambia, i dhampir, ovvero metà umani e metà vampiri, Luca/Lucius, il padroncino di Jeanne, il nonno di Dominique, maestro di Noè, Roland, paladino degli Chasseurs, Lord Ruthven, zio di Luca, e Charlatan, il nemico da combattere.

La storia potrebbe essere avvincente, se non fosse che spesso la trama non viene sviluppata nel dettaglio. Si lascia molto al mistero e certe situazioni restano di difficile comprensione. Un altro aspetto che potrebbe far storcere un po' il naso è il fatto che ci sono molti siparietti simil-comici o leggeri, che spezzano troppo il ritmo della narrazione e a volte possono risultare del tutto superflui.
Ci sono poi dei momenti che nell'intenzione di Mochizuki Jun forse volevano essere intrisi di passione e di simil-erotismo (?), ma risultano quasi ridicoli: mi riferisco nello specifico a quando avviene il morso del vampiro, quasi equiparato dal ricevente del morso a una specie di orgasmo (?). Io ho trovato questa cosa un po' sopra le righe e fuori luogo.
Il nemico finale, ovvero Charlatan, rimane sempre nel mistero, anche se durante la narrazione vengono rivelate alcune parti importanti che lo riguardano, con dei colpi di scena. Ci sono poi personaggi che sembrano buoni, ma che alla fine si rivelano in tutt'altro modo, lasciando del tutto spiazzati. E questo l'ho trovato di mio gradimento.

Comunque, a parte gli alti e bassi sopra descritti, la serie è vedibile sino alla fine e non sgradevole.
Mi chiedo se una terza stagione potrebbe essere strutturata meglio e fornire qualche informazione in più sugli argomenti che sono rimasti nell'ombra o che sono venuti fuori nelle ultime puntate della serie.
Per tutti questi motivi, voto 7.