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Siamo in piena era del Rinascimento Disney in cui la casa del topo, come una fenice, riuscì a risorgere dalle ceneri della crisi creando capolavori che hanno saputo reinventare il modo di fare film animati partendo dalla Sirenetta, Bianca e Bernie nella terra dei canguri (sì, meritava di essere menzionato), la bella e la bestia, Aladdin, il mastodontico e indimenticabile Re Leone, passando per il più discusso e controverso Pocahontas e arrivando infine per il film più ambizioso che la Disney abbia mai realizzato: "iI gobbo di Notre Dame".

"iI gobbo di Notre Dame" si può definire come il film d'animazione Disney più maturo e oscuro mai realizzato e, anche se hanno cercato di non renderlo troppo drammatico rispetto al racconto originale di Victor Hugo anche modificando alcuni personaggi, offre comunque i temi più duri come un tentato infanticidio, la dannazione, il fanatismo, la lussuria, il razzismo, il pregiudizio, il genocidio, il peccato e l'antiziganismo.

"Questa è la storia di uomo e di un mostro". Quattro gitani sbarcano clandestinamente a Parigi per poi venir subito scoperti e arrestati dal perfido Frollo, qui reso un giudice e non un arcidiacono. Ma una dei quattro, una donna con un bimbo in fasce, si oppone e tenta di fuggire verso Notre Dame chiedendo disperatamente asilo finendo però giustiziata brutalmente dallo stesso Frollo. Appena il perfido giudice scopre che il neonato in fasce è una figura deforme cerca di sbarazzarsi anche di lui finendo tuttavia fermato dall'arcidiacono della cattedrale che lo avverte che, essendosi appena macchiato del sangue di una donna innocente davanti a Notre Dame, non avrebbe potuto evitare il castigo divino se non si fosse fermato. Con riluttanza Frollo decide di prendere in adozione il piccolo chiamandolo Quasimodo ma tenendolo nascosto nelle torri della cattedrale. 20 anni dopo aver vissuto sempre sulle torri di Notre Dame come campanaro, Quasimodo cova il grande desiderio di esplorare il mondo esterno ma non sarà un'impresa del tutto facile.

Questo si può definire come l'inizio più sconvolgente e tragico mai visto in un film animato rispetto ai precedenti film dove di norma erano abituati a farci iniziare in maniera più dolce e tranquilla; sebbene in passato ci fossero già stati dei film che ci hanno provato, come Red e Toby nemiciamici ma soprattutto Basil l'investigatopo che si è avvicinato ancora di più. Tuttavia a rendere le cose ancora più potenti ci pensa anche una caratterizzazione e una psicologia molto profonda dei personaggi. Quasimodo è un protagonista molto sensibile con il grande desiderio di uscire dalle mura per conoscere la società, ma ciò gli viene sempre impedito dal suo "tutore" Frollo poiché gli ricorda sempre che la società non accetterà mai i diversi come lui. La cosa lo fa addolorare e rendere insicuro, ma Quasimodo non si perde mai d'animo e continua a intuire che ci deve essere una speranza e lo si può capire mentre canta sulle note di "Out There" e durante questo punto si può già notare il lato grafico del film davvero mozzafiato soprattutto quando il protagonista è in cima al punto più alto della cattedrale e si scorge tutta Parigi come se fosse reale. Quella "speranza" verrà fuori con il nome di Esmeralda, una giovane zingara danzatrice che però verrà subito presa di mira da Frollo, visto il suo disprezzo verso gli zingari. Se personaggi come Ariel, Belle e Jasmine hanno saputo essere rivoluzionarie e ognuna a modo loro, Esmeralda sembra in qualche modo essere quasi una sorta di fusione tra queste tre protagoniste e ne fanno forse la più definita tra tutte le "principesse Disney". Infatti come Belle riesce ad andare oltre le apparenze e vedere la bellezza interiore delle persone come fa con Quasimodo, anche se prima pensava fosse una maschera ma tuttavia non rimane per nulla sconvolta, come Jasmine sa essere una tipa molto indipendente e non si fa mettere i piedi in testa da nessuno e come Ariel ha un'anima ribelle e vorrebbe conoscere più in profondità certe cose senza pregiudizi e infatti trova ingiusto che persone come lei e Quasimodo siano giudicate in malo modo senza mai essere conosciute in profondità e siano costrette a vivere da emarginati; e mentre canta sulle note di "God Help the Outcasts" desidera un mondo dove non deve più nascondersi. Abbiamo poi Febo, che è il personaggio che ha subito più modifiche nella caratterizzazione rispetto alla sua controparte cartacea dove era un personaggio negativo. Qui come capitano delle guardie di Frollo sin da subito non approva i metodi del suo "Padrone" né il suo disprezzo verso gli zingari quando questi non hanno fatto alcun male; si mostra subito giudizioso e molto altruista e inoltre, a differenza del romanzo, ama davvero Esmeralda facendone così il suo interesse amoroso. Il personaggio quindi appare già sveglio di suo e tutto d'un pezzo e quindi non necessita manco di nessun sviluppo o evoluzione. Ciò si può considerare un po' banale come personaggio ma non è un grande male poiché questo film non ha bisogno di antagonisti secondari quando si ha uno come Frollo. Frollo infatti è il villain principale ed è in grado di fare la differenza rispetto ad altri villain Disney. Egli è un personaggio religiosamente fanatico e crede fermamente che tutto ciò che fa sia sempre nel giusto e per una nobile causa (cosa molto unica rispetto agli altri cattivi Disney che sanno invece di fare del male per puro gusto). Per ripulire il mondo da ogni tipo di vizio, che siano zingari o persone deformate, egli non importa se dovrà ricorrere al femminicido, infanticidio o genocidio, se le cose devono andare così allora così sarà tutto per volere di Dio. Ma oltre a essere così cinico, e anche manipolativo nei confronti di Quasimodo, mostra anche un'enorme lussuria per Esmeralda. Sebbene sia intenzionato a estirparla è comunque ossessionato dalla sua bellezza e afferma che l'avrebbe anche graziata, se si fosse sottomessa a lui. Se credete che ciò non sia abbastanza a renderlo così oscuro e ambizioso lasciate che ci pensi anche la sua canzone "Hellfire" a rendere tutto ancora più toccante , canzone che ancora oggi è ricordata come la canzone Disney più oscura, complessa e matura di sempre. Piccola menzione anche per i tre gargoyle amici di Quasimodo che sebbene siano stati inseriti più per motivi di merchandising hanno tuttavia saputo essere dei personaggi di valido supporto per il protagonista e fortunatamente non sono limitati a recitare battute cariche di comicità forzata; del resto in questo film di comicità c'è ne è ben poca poiché altrimenti ne avrebbe risentito molto l'atmosfera matura del film. Gli scenari del film, come accennato prima, sanno essere davvero mozzafiato, se già Parigi dall'alto della cattedrale era spettacolare aspettate di vedere verso le parti finali del film quando la piazza di Notre Dame viene avvolta dalle fiamme che offre uno spettacolo sì drammatico ma comunque stratosferico.

Il Gobbo di Notre Dame è un capolavoro senza tempo e la sua maturità, la sua complessità e la sua voglia di osare lo hanno reso un film animato simbolico unico nel suo genere e un'esperienza che mai più è stata ripetuta nè emulata.