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Altra opera evitabile del maestro Hino, decisamente altalenante nella sua produzione.
Vicina all'immaginario di Shigeru Mizuki e del suo iconico Kitaro, col quale la nostra protagonista condivide la mancanza di un occhio, da recuperare per salvare la stirpe di demoni infernali.
Il target dell'opera sembra votato verso i giovani(ssimi). Come di consueto a una narrativa tanto semplice quanto essenziale, spesso alla stregua della banalità più becera, dove persino caratterizzare i personaggi appare un aspetto secondario, seguiamo le vicissitudini di Mandala, che si risolvono sempre nel modo più semplice, capitolo dopo capitolo, dove le pagine si susseguono rapide, complici dialoghi perlopiù inutili, dove solo le aberrazioni disegnate dal maestro catturano l'interesse a tengono viva l'attenzione.
La vicenda non lascia nulla se non l'amaro per quello che avrebbe potuto invece inscenare, con poco spazio al folklore e troppo a situazioni incapaci di suscitare una qualunque emozione legata al contesto, che vada dall'inquietudine al disgusto.
Non essenziale nonostante la bella edizione curata da In "Your Face Comix". Acerbo anche il tratto, così come l'intero impianto narrativo, forse un po' troppo derivativo e poco personale.
Evitabile.