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Yami no Matsuei, tradotto in italiano come Eredi del buio, racconta la storia di due Shinigami, Tsuzuki e Hisoka, alle prese con i casi irrisolti delle persone morte la cui anima non è mai stata registrata nell'archivio del Meifu, "il luogo che si raggiunge sopo la morte". La storia si divide in quattro parti che non sono altro che quattro gialli fantastici in cui i protagonisti non fanno solo la parte dei detective...
La psicologia di tutti i personaggi è alla base di tutte le vicende e mano a mano che la storia prosegue i due protagonisti cambiano e si ritrovano ad affrontare i problemi da cui sono sempre scappati. Dell'intera serie mi è piaciuto parecchio il finale e il problema sta proprio qui: prima di arrivare ad una conclusione interessante si è costretti a guardare altre dodici puntate in cui non succede praticamente nulla di così importante dal punto di vista dello sviluppo della trama vera e propria. Il mio voto è dovuto principalmente a questo.
In particolare, due dei personaggi principali risultano ben riusciti: il primo è Tsuzuki, molto sfaccettato e diverso dal classico senpai che sa sempre tutto.
Il secondo è Muraki, che a mio parere è uno dei cattivi più riusciti, grazie alla sottile separazione tra genio e pazzo che lo caratterizza (in alcuni tratti mi è venuto in mente un po' Sephiroth di Final fantasy VII, che credo sia riconosciuto a livello mondiale come mister cattivone di sempre). Insomma, il tipo colto e crudele è una delle peggiori specie...
In fin dei conti non è male. Non è consigliato a chi non regge le scene ambigue (o no)