Recensione
La storia di “Vermeil in Gold” si districa tra combattimenti, fraintendimenti e situazioni imbarazzanti, in cui Vermeil cerca di sedurre Alto proprio come un demone. Detto questo, io personalmente lo ho molto apprezzato, anche se molti altri no. Io lo ho trovato molto carino anche nel come mischia le situazioni imbarazzanti, che fanno parte anche un po’ della storia, e i combattimenti. Poi c’è la questione aperta in cui si pensa che l’anime sia concentrato solo sul seno di Vermeil: sì, ci sono molte scene in cui si vede Vermeil nuda o magari che si fa palpare il seno da Alto, ma ammettiamolo, tutti abbiamo qualche volta avuto questi sogni, per cui è inutile vederlo come se fossimo un qualcosa di esteriore, quando anche noi vorremmo anche un po’ essere soggetti a tutte quelle coccole. Poi, un’altra questione è che nell’anime Alto viene visto come un bambino. Ma Alto è un bambino che però ha dentro di lui un potere incredibile e che riesce a sprigionare durante le battaglie. Per cui, dai, ammettiamolo, ci sono un sacco di anime in cui il protagonista si comporta da bambino, ma in effetti Alto ci rispecchia pure, perché è un bambino che però può diventare pure un adulto, proprio come siamo noi che, quando siamo in un ambiente formale, siamo degli adulti, diciamo parole precise, mentre quando siamo tra conoscenti, amici, diventiamo giocosi, dei bambini.