Recensione
Kenichi
7.0/10
Questo manga, non arrivato in Italia, è un battle shonen per me fatto molto bene, lungo ma scorrevole alla lettura. Personalmente mi ha lasciato coinvolto e l'ho letto quasi tutto di un fiato per due volte.
La storia è abbastanza originale, non è chissà quanto complessa ma è ben strutturata. Un ragazzo del primo anno delle superiori, Kenichi, vuole esordire nel mondo delle arti marziali e viene così a contatto con un mondo che si rivela sempre più folle e sempre più bizzarro. Lungo la narrazione incontra numerosi rivali, li sfida e diventa sempre più forte soprattutto grazie agli strani insegnamenti dei suoi potenti maestri. le saghe si suddividono principalmente in due, molto somiglianti tra loro: mentre la prima è più leggera, la seconda vede la storia divenire più complessa e in qualche modo più profonda in quanto entrano in gioco elementi di pericolo e di bene/male che nella prima sono più accennati ma non così forti. I personaggi sono diversi e sono quasi tutti caratterizzati abbastanza bene. All'inizio molti di questi sono presentati come avversari e trovo che siano molto originali. Mano a mano che la storia diventa ricca, alcuni vengono un po' lasciati indietro - cosa comprensibile - ma non vengono dimenticati del tutto. Quando lo descrivo come uno manga leggero intendo che presenta quasi sempre il "lieto fine". Nulla (quasi) va mai veramente storto e il senso di giustizia vince; trovo la cosa apprezzabile perchè è vero che fondamentalmente l'umanità risiede in tutti noi ed è bello che un manga lo voglia rispecchiare, allo stesso tempo la morte fa parte della vita e volerla evitare a tutti i costi porta a qualcosa di un po' finto. Alcune volte delle situazioni un po' forzate ci sono: alcuni cerotti nella storia studiati a tavolino per poterle dare un continuo e giustificare alcune situazioni. Una volta che presenti il personaggio più forte del manga, ad esempio, devi trovare un modo di giustificare il fatto che non possa vincere a mani basse ogni scontro importante senza rovinare tutta la storia, ecco..
La narrazione però mi è piaciuta lo stesso, come anche la comicità che però diventa un po' ripetitiva.
I disegni mi sono piaciuti molto, sempre coerenti e fatti bene. Spesso gli scontri sono complicati e non si capisce bene cosa succede ma questo è dovuto al fatto che l'arte marziale raggiunge livelli sovrumani ed è quindi conseguenza naturale. Essendo incentrato sulle arti marziali contiene numerose citazioni di cose inerenti a questo mondo e ci sono tanti personaggi quanti sono gli stili di arti in tutto il mondo. Da profano dell'argomento mi è piaciuto e l'ho trovato molto pittoresco. La forza dei personaggi viene naturalmente portata a livelli sovrumani e troviamo gente che spacca edifici come cartapesta - ma solo ad alti livelli. Ci sono anche quelli "normali".
Per me è un 7 anche se avrei voluto dargli di più. Perchè? Quasi solo a causa del fanservice. Ok averne un po' ma qui si esagera. I guerrieri femminili a volte sono meno caratterizzati di quelli maschili, alcuni gruppi di combattenti sono solo corpi disegnati e son fatti praticamente tutti spogliare. Chili di imbarazzo tipicamente giapponese nel vedere una forma femminile un po' visibile e inquadrature forzate in posizioni imbarazzanti che va bè, si poteva fare un po' a meno.. c'è anche fanservice femminile se si considera il corpo muscoloso, ma lo ritengo meno oggettificato - o non sono in grado di giudicarlo perchè maschio etero. Nonostante tutto si può soprassedere e godersi la storia.
Un ultimo giudizio riguarda il finale: secondo me è stato un po' affrettato, o per lo meno poteva essere curato un po' meglio. Alcune scelte narrative sono state fatte per sistemare la trama e introdurre alcuni personaggi ma stonano assai. Sono proprio stupide. Lo scontro finale dal punto di vista delle arti marziali un po' mi ha deluso, specie perchè alcuni avversari sono lasciati imbattuti e delle questioni in sospeso.
Lo consiglierei: sì, è intrigante leggerlo e vedere la storia evolvere in quel modo.
La storia è abbastanza originale, non è chissà quanto complessa ma è ben strutturata. Un ragazzo del primo anno delle superiori, Kenichi, vuole esordire nel mondo delle arti marziali e viene così a contatto con un mondo che si rivela sempre più folle e sempre più bizzarro. Lungo la narrazione incontra numerosi rivali, li sfida e diventa sempre più forte soprattutto grazie agli strani insegnamenti dei suoi potenti maestri. le saghe si suddividono principalmente in due, molto somiglianti tra loro: mentre la prima è più leggera, la seconda vede la storia divenire più complessa e in qualche modo più profonda in quanto entrano in gioco elementi di pericolo e di bene/male che nella prima sono più accennati ma non così forti. I personaggi sono diversi e sono quasi tutti caratterizzati abbastanza bene. All'inizio molti di questi sono presentati come avversari e trovo che siano molto originali. Mano a mano che la storia diventa ricca, alcuni vengono un po' lasciati indietro - cosa comprensibile - ma non vengono dimenticati del tutto. Quando lo descrivo come uno manga leggero intendo che presenta quasi sempre il "lieto fine". Nulla (quasi) va mai veramente storto e il senso di giustizia vince; trovo la cosa apprezzabile perchè è vero che fondamentalmente l'umanità risiede in tutti noi ed è bello che un manga lo voglia rispecchiare, allo stesso tempo la morte fa parte della vita e volerla evitare a tutti i costi porta a qualcosa di un po' finto. Alcune volte delle situazioni un po' forzate ci sono: alcuni cerotti nella storia studiati a tavolino per poterle dare un continuo e giustificare alcune situazioni. Una volta che presenti il personaggio più forte del manga, ad esempio, devi trovare un modo di giustificare il fatto che non possa vincere a mani basse ogni scontro importante senza rovinare tutta la storia, ecco..
La narrazione però mi è piaciuta lo stesso, come anche la comicità che però diventa un po' ripetitiva.
I disegni mi sono piaciuti molto, sempre coerenti e fatti bene. Spesso gli scontri sono complicati e non si capisce bene cosa succede ma questo è dovuto al fatto che l'arte marziale raggiunge livelli sovrumani ed è quindi conseguenza naturale. Essendo incentrato sulle arti marziali contiene numerose citazioni di cose inerenti a questo mondo e ci sono tanti personaggi quanti sono gli stili di arti in tutto il mondo. Da profano dell'argomento mi è piaciuto e l'ho trovato molto pittoresco. La forza dei personaggi viene naturalmente portata a livelli sovrumani e troviamo gente che spacca edifici come cartapesta - ma solo ad alti livelli. Ci sono anche quelli "normali".
Per me è un 7 anche se avrei voluto dargli di più. Perchè? Quasi solo a causa del fanservice. Ok averne un po' ma qui si esagera. I guerrieri femminili a volte sono meno caratterizzati di quelli maschili, alcuni gruppi di combattenti sono solo corpi disegnati e son fatti praticamente tutti spogliare. Chili di imbarazzo tipicamente giapponese nel vedere una forma femminile un po' visibile e inquadrature forzate in posizioni imbarazzanti che va bè, si poteva fare un po' a meno.. c'è anche fanservice femminile se si considera il corpo muscoloso, ma lo ritengo meno oggettificato - o non sono in grado di giudicarlo perchè maschio etero. Nonostante tutto si può soprassedere e godersi la storia.
Un ultimo giudizio riguarda il finale: secondo me è stato un po' affrettato, o per lo meno poteva essere curato un po' meglio. Alcune scelte narrative sono state fatte per sistemare la trama e introdurre alcuni personaggi ma stonano assai. Sono proprio stupide. Lo scontro finale dal punto di vista delle arti marziali un po' mi ha deluso, specie perchè alcuni avversari sono lasciati imbattuti e delle questioni in sospeso.
Lo consiglierei: sì, è intrigante leggerlo e vedere la storia evolvere in quel modo.