Recensione
Honey Blood
6.5/10
Nel vostro quartiere un aggressore misterioso dissangua giovani vittime... un autore famoso di romanzi sui vampiri si trasferisce nella casa vicino a voi... metteteci pure che è sfacciatamente bello e ossequioso... detective Conan non vi fa un baffo, quindi decidete di indagare. Chissà cosa potrà mai succedere? (Siamo in uno shojo "smut", le conclusioni traetele voi).
Queste sono le premesse della storia di "Honey Blood", che badate bene, si conclude in due volumi. Il terzo volumetto invece è una sorta di extra, contenente i capitoli che hanno fatto da prototipo per la serie (un po' banalotti; meno male che l'autrice poi ha preso una direzione diversa) e un paio di storie brevi indipendenti, decisamente carucce. Io consiglierei addirittura di leggere il terzo volume per primo, visto che si configura più come una sorta di "prequel".
"Honey Blood" di certo non fa urlare al capolavoro; è una storiaccia d'amore con qualche tocchiccino sensuale (definirlo smut mi sembra esagerato). Può piacere a chi ha il pallino dei vampiri, o a chi gradisce un tocco di mistero tra una smielata e una sviolinata.
Si legge volentieri, degli elementi buoni e intriganti ci sono (soprattutto il passato del protagonista maschile), ma la cosa migliore secondo me è il finale. Mi ha stupito. L'autrice ha spiegato che aveva in mente un altro finale, "con i fiocchi", ma per problemi con la rivista si è dovuta adeguare. La curiosità di sapere che finale avesse in mente c'è, però lo possiamo immaginare; e allora decisamente meglio che sia andata così, piuttosto che avere la solita conclusione stereotipata. Aggiungo anche che a lettura finita, a bruciapelo, si ha la sensazione di cose lasciate in sospeso; sicuramente più informazioni non avrebbero guastato, ma se vi fate due riflessioni, troverete la spiegazione ai vostri quesiti. (O almeno così è stato per me).
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Per esempio, a fine lettura mi sono chiesta "perché Setsuna accusa Junya di aver ucciso Mikage?" La risposta risiede nell'ultimissimo capitolo, il che spiega anche l'ossessione di Setsuna di circondarsi di "adepte". Se fosse stato per lui, sicuramente l'avrebbe trasformata in vampiro, anziché proporre il "patto". L'abbandono di Mikage nel passato inoltre, pur sembrando crudele, è stato in realtà un atto d'amore; ha voluto salvare Junya da un legame indissolubile che l'avrebbe portato a una fine mortale. Che Junya abbia in mente un atto d'amore simile, se effettivamente progetta di fare lo stesso con Hinata? Pensiamoci.
Fine parte contenente spoiler
Quindi addirittura un finale intelligente che fa ragionare e mettere insieme i pezzi del puzzle? Caspita!
Non male. Non sarà un'opera che verrà esposta nei musei come una reliquia, ma in mezzo a tanta banalità, un'emozione la lascia. Magari effimera e mortale, ma pur sempre un'emozione.
Queste sono le premesse della storia di "Honey Blood", che badate bene, si conclude in due volumi. Il terzo volumetto invece è una sorta di extra, contenente i capitoli che hanno fatto da prototipo per la serie (un po' banalotti; meno male che l'autrice poi ha preso una direzione diversa) e un paio di storie brevi indipendenti, decisamente carucce. Io consiglierei addirittura di leggere il terzo volume per primo, visto che si configura più come una sorta di "prequel".
"Honey Blood" di certo non fa urlare al capolavoro; è una storiaccia d'amore con qualche tocchiccino sensuale (definirlo smut mi sembra esagerato). Può piacere a chi ha il pallino dei vampiri, o a chi gradisce un tocco di mistero tra una smielata e una sviolinata.
Si legge volentieri, degli elementi buoni e intriganti ci sono (soprattutto il passato del protagonista maschile), ma la cosa migliore secondo me è il finale. Mi ha stupito. L'autrice ha spiegato che aveva in mente un altro finale, "con i fiocchi", ma per problemi con la rivista si è dovuta adeguare. La curiosità di sapere che finale avesse in mente c'è, però lo possiamo immaginare; e allora decisamente meglio che sia andata così, piuttosto che avere la solita conclusione stereotipata. Aggiungo anche che a lettura finita, a bruciapelo, si ha la sensazione di cose lasciate in sospeso; sicuramente più informazioni non avrebbero guastato, ma se vi fate due riflessioni, troverete la spiegazione ai vostri quesiti. (O almeno così è stato per me).
Attenzione: questa parte contiene spoiler
Per esempio, a fine lettura mi sono chiesta "perché Setsuna accusa Junya di aver ucciso Mikage?" La risposta risiede nell'ultimissimo capitolo, il che spiega anche l'ossessione di Setsuna di circondarsi di "adepte". Se fosse stato per lui, sicuramente l'avrebbe trasformata in vampiro, anziché proporre il "patto". L'abbandono di Mikage nel passato inoltre, pur sembrando crudele, è stato in realtà un atto d'amore; ha voluto salvare Junya da un legame indissolubile che l'avrebbe portato a una fine mortale. Che Junya abbia in mente un atto d'amore simile, se effettivamente progetta di fare lo stesso con Hinata? Pensiamoci.
Fine parte contenente spoiler
Quindi addirittura un finale intelligente che fa ragionare e mettere insieme i pezzi del puzzle? Caspita!
Non male. Non sarà un'opera che verrà esposta nei musei come una reliquia, ma in mezzo a tanta banalità, un'emozione la lascia. Magari effimera e mortale, ma pur sempre un'emozione.