Recensione
BLUE LOCK
7.0/10
Recensione di Ceccamagic
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Recensire un’opera come "BlueLock" non è facile.
Questo perché se si vuole ben definire, anche con una certa precisione, l’intero quadro della serie, allora si deve mettere sotto esame il periodo in cui sono stati rilasciati gli episodi.
Premetto, che per quanto cerchi di rimanere il più imparziale possibile, non posso nascondere di nutrire un certo dissenso nei confronti della serie, non tanto perché non mi sia piaciuta, ma piuttosto perché la fama che ha raggiunto, a mio parere risulta ingiustificata, o meglio giustificata da variabili aleatorie che andrò a prendere in esame.
"BlueLock" viene rilasciato negli ultimi mesi del 2022 e fin da subito attrae a sé un vasto pubblico, grazie alla trama dell’anime sicuramente coinvolgente (il concept del battle royale anche se sotto chiave calcistica attacca sempre), ma soprattutto cavalcando altre onde non meno potenti: il fatto che non ci fosse nessun anime che convogliasse a sé tutti gli ascolti in quel momento, la presenza di un altro anime calcistico, "Ao Ashi", con il quale si potesse mettere a confronto da un punto di vista di qualità, ma soprattutto la presenza dei mondiali calcistici in Qatar, in corso proprio in quel periodo. Speculare sul fatto che fosse una mossa di marketing o meno, serve a poco, "BlueLock" è prevedibilmente esploso.
Isagi, è un giovane ragazzo che viene reclutato, assieme a molti altri, in un progetto di formazione e identificazione dell’attaccante definitivo, nato all’indomani della sconfitta del Giappone ai mondiali del 2018, per colmare la lacuna che sembra da anni maledire la squadra nazionale: l’eccessivo gioco di squadra. Viene quindi raccontato il travagliato percorso del protagonista intento alla scalata di un mondo che si poggia su egoismo e fame di vittoria senza precedenti.
Le domande tuttavia sorgono successivamente. Ma è veramente un anime con la A maiuscola, soprattutto facendo riferimento al suo genere?
La trama lascia molto perplessi, questo perché la regola che sembra regnare è “tutto purché faccia eccitare, o -nel gergo comune- gasare” anche venendo meno a coerenza nella storia. Basti pensare a Rin, Shidou, e molti altri: da dove spuntano fuori se Ego a un certo punto afferma che non esistono altri piani all’interno dello stabile, fuorché quello in cui Isagi e compagnia stanno performando?
Tuttavia anche mettendo da parte i buchi di trama le problematiche sono molte: il fatto che la storia si regga su un’idea che possa durare solo sul breve periodo, un comparto tecnico che alterna momenti mozzafiato con altri talmente brutti da lasciare perplessi e una certa monotonia di fondo.
Certe scene hanno del clamoroso in quanto a stimoli che rilasciano, ma nel complesso nonostante l’idea sia da un certo punto di vista innovativa non rende al meglio.
Aspetto comunque con interesse la seconda stagione in arrivo a breve, ma fino ad ora non condivido l’entusiasmo veramente eccessivo che ha alle spalle. Anzi un po’ mi scoccia, perché ha oscurato completamente l’audience verso "Ao Ashi", altra serie calcistica citata precedentemente e rilasciata nello stesso periodo, che tuttavia non disponendo di riflettori adeguati è finita nel dimenticatoio nonostante a mio avviso poggiasse su basi più solide e disponesse anch'essa di momenti eccitanti.
Sono comunque pronto a ricredermi e le pesanti critiche nascono dal fatto che avrebbe le carte in regola per essere una serie coi fiocchi se venissero contemperati diversi fattori e si raggiungesse un buon equilibrio
Questo perché se si vuole ben definire, anche con una certa precisione, l’intero quadro della serie, allora si deve mettere sotto esame il periodo in cui sono stati rilasciati gli episodi.
Premetto, che per quanto cerchi di rimanere il più imparziale possibile, non posso nascondere di nutrire un certo dissenso nei confronti della serie, non tanto perché non mi sia piaciuta, ma piuttosto perché la fama che ha raggiunto, a mio parere risulta ingiustificata, o meglio giustificata da variabili aleatorie che andrò a prendere in esame.
"BlueLock" viene rilasciato negli ultimi mesi del 2022 e fin da subito attrae a sé un vasto pubblico, grazie alla trama dell’anime sicuramente coinvolgente (il concept del battle royale anche se sotto chiave calcistica attacca sempre), ma soprattutto cavalcando altre onde non meno potenti: il fatto che non ci fosse nessun anime che convogliasse a sé tutti gli ascolti in quel momento, la presenza di un altro anime calcistico, "Ao Ashi", con il quale si potesse mettere a confronto da un punto di vista di qualità, ma soprattutto la presenza dei mondiali calcistici in Qatar, in corso proprio in quel periodo. Speculare sul fatto che fosse una mossa di marketing o meno, serve a poco, "BlueLock" è prevedibilmente esploso.
Isagi, è un giovane ragazzo che viene reclutato, assieme a molti altri, in un progetto di formazione e identificazione dell’attaccante definitivo, nato all’indomani della sconfitta del Giappone ai mondiali del 2018, per colmare la lacuna che sembra da anni maledire la squadra nazionale: l’eccessivo gioco di squadra. Viene quindi raccontato il travagliato percorso del protagonista intento alla scalata di un mondo che si poggia su egoismo e fame di vittoria senza precedenti.
Le domande tuttavia sorgono successivamente. Ma è veramente un anime con la A maiuscola, soprattutto facendo riferimento al suo genere?
La trama lascia molto perplessi, questo perché la regola che sembra regnare è “tutto purché faccia eccitare, o -nel gergo comune- gasare” anche venendo meno a coerenza nella storia. Basti pensare a Rin, Shidou, e molti altri: da dove spuntano fuori se Ego a un certo punto afferma che non esistono altri piani all’interno dello stabile, fuorché quello in cui Isagi e compagnia stanno performando?
Tuttavia anche mettendo da parte i buchi di trama le problematiche sono molte: il fatto che la storia si regga su un’idea che possa durare solo sul breve periodo, un comparto tecnico che alterna momenti mozzafiato con altri talmente brutti da lasciare perplessi e una certa monotonia di fondo.
Certe scene hanno del clamoroso in quanto a stimoli che rilasciano, ma nel complesso nonostante l’idea sia da un certo punto di vista innovativa non rende al meglio.
Aspetto comunque con interesse la seconda stagione in arrivo a breve, ma fino ad ora non condivido l’entusiasmo veramente eccessivo che ha alle spalle. Anzi un po’ mi scoccia, perché ha oscurato completamente l’audience verso "Ao Ashi", altra serie calcistica citata precedentemente e rilasciata nello stesso periodo, che tuttavia non disponendo di riflettori adeguati è finita nel dimenticatoio nonostante a mio avviso poggiasse su basi più solide e disponesse anch'essa di momenti eccitanti.
Sono comunque pronto a ricredermi e le pesanti critiche nascono dal fatto che avrebbe le carte in regola per essere una serie coi fiocchi se venissero contemperati diversi fattori e si raggiungesse un buon equilibrio