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9.0/10
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Ho avuto bisogno di un po' di tempo prima di scrivere la recensione di questa serie. Da una parte per rielaborare quello che avevo finito di vedere, dall'altra perché, particolarmente colpito (cosa rarissima per me, millennial nato negli anni '90 assolutamente contrario alla narrazione e allo stile degli anime "vecchio stampo") da un prodotto pubblicato negli anni '70, ho voluto comprare il manga, solo da qualche anno edito da JPOP, per fare un confronto e capire se davvero quello che avevo visto meritava una recensione. Beh, se state leggendo queste parole, significa che sì, l'opera ha davvero fatto breccia nel mio cuore. "Terra e...", "Verso la Terra", come tradotto in Italiano, è infatti una space opera intrigante, intelligente e con una marea di temi interessanti, decisamente all'avanguardia per l'epoca in cui è stata scritta. L'autrice, Keiko Takemiya, famosa soprattutto per "Il poema del vento e degli alberi", mischia sapientemente le tecniche tipiche dello shojo classico (riflessioni dei personaggi, amori "vedo non vedo") e shonen (battaglie, combattimenti, tema del bene contro il male), e riesce a farlo consegnando un'opera che definirei davvero unica nel suo genere.

Riassumendo la trama in soldoni, posso dirvi che siamo in un mondo dove la Terra è stata abbandonata dagli umani a causa del continuo sfruttamento del suo territorio, che l'ha portata a diventare inospitale. Tuttavia, gli uomini sono riusciti a colonizzare gli altri pianeti del Sistema Solare (e non solo) e ora vivono sparsi per le galassie in colonie. Il sesso non esiste più: la procreazione è controllata da un grande robot chiamato Grande Madre (i riferimenti a "1984" sono evidenti), che supervisiona le nascite e li crea artificialmente. Questi, al compimento del loro quattordicesimo anno, vengono sottoposti a un esame che serve a rivelare il fattore Mu, che donerebbe poteri psichici a esseri umani "speciali". Se qualcuno lo manifesta, viene eliminato seduta stante. Jomy Marcus Shin scopre suo malgrado di esserne un portatore, ma, tuttavia, riesce a scappare, dopo essere entrato in contatto con una colonia di Mu e con l'enigmatico Soldier Blue, il loro leader.

Ho apprezzato (quasi) tutto di questa meravigliosa opera fantascientifica: il character design, per esempio, seppur sia stato criticato da molti, per me si sposa bene con lo stile "moderno", mentre quello anni '70, al giorno d'oggi, per me, avrebbe un po' stonato. I tratti, pur essendo spigolosi, sono comunque ben fatti, e un plauso va allo studio Minami Machi Bugyōsho che, almeno personalmente, ha dato vita in modo molto avvincente a questa storia. Parlando di personaggi nello specifico, invece, l'aspetto positivo risiede molto nelle riflessioni profonde che ognuno ha circa il proprio ruolo nella storia. I sentimenti sono messi in primo piano e ci fanno capire che, seppur ci troviamo nel futuro rispetto al nostro mondo, stiamo pur sempre parlando di esseri umani: amore, odio, dolore e lacrime, tante lacrime, saranno ben presenti in ogni episodio. Il tutto delineato con una delicatezza davvero incredibile, senza forzature. Ciò porta a immedesimarsi molto spesso nei personaggi, nel capire gli intenti di ciascuno e nel pensare "Se agisce in questo modo, posso ben capire il perché".

Una fantascienza introspettiva? Si direbbe proprio di sì, anche perché le riflessioni dei personaggi non sono l'unica cosa che guida la storia: temi come il razzismo, l'inclusione e la discriminazione sono evidentissimi, soprattutto nel contrasto tra le due fazioni principali della trama, ovvero Mu e umani. Ma non è completamente corretto dire che esistono due sole fazioni. Forse sarebbe meglio dire Mu vs umani vs macchina. La presenza della Grande Madre è ben evidente e spesso rappresenta la parte più opprimente di questa distopia allucinante che, a tratti, sembra trasmetterci un messaggio atroce: abbiamo veramente bisogno di un cervello artificiale per farci guidare, visto che non siamo capaci di gestirci in modo autonomo? Lascio a voi la risposta, qualora vogliate visionare questo prodotto. Altro tema portante è l'ossessione verso la Terra, il pianeta che ha dato origine all'umanità e che ora è ridotto ad un cumulo di gas. Jomy rappresenta in un certo senso l'autrice, e tramite lui si fa portavoce di un messaggio ecologista importantissimo: "Salviamo il nostro pianeta, non lasciamolo morire!". E se ve lo diceva nel 1977 la Takemiya, direi che nel 2024, anno in cui le temperature globali stanno salendo sempre di più, le estati si fanno più soffocanti e gli eventi distruttivi si stanno facendo sempre più frequenti, bisogna interrogarsi sul fatto che, forse, "Verso la Terra" potrebbe essere il nostro futuro. Il monito è ben evidente. Onestamente, mi sono sentito particolarmente toccato in prima persona, in quanto giovane e, ahimè, sembra che la direzione che stiamo intraprendendo sia quella segnalata nell'opera. La domanda da porci, tuttavia, è un'altra: "Riusciremo a sopravvivere?".

Ultima cosa e giuro vi lascio, non voglio annoiarvi con troppe parole: voglio spendere due parole per la trama in generale, e questo punto serve anche a spiegare il perché ho dato 9 e non 10, pur avendo parlato benissimo di quest'opera. Il motivo è molto semplice: molti eventi nell'anime (così come nel manga, eh!) sembrano essere raccontati con fretta oppure non si ha il tempo di godersi qualcosa, perché alcuni fatti sono omessi. Ora, questa cosa per me è stata davvero difficile da sopportare, perché sembrava come se mi fossi perso qualche pezzo per strada, ma, in realtà, era solo la narrazione a procedere in questo modo. Ci sono proprio degli stacchi, molti personaggi vengono abbandonati e messi in secondo piano, per poi ritornare solo verso il finale, e questa cosa non mi è completamente scesa giù. Altri, invece, prendono decisioni un po' random che sembrano totalmente sconnesse, e per questo si rischia di rimanere spiazzati. Purtroppo, anche il finale è stato vittima di questo evento e, per quanto epico ed emozionante, se avesse avuto una puntatina in più, sarebbe stato decisamente più coinvolgente. Ecco, sembra strano detto da uno come me che preferisce le serie brevi, ma qui avrei un po' allungato il brodo e avrei aggiunto un cinque/sei episodi in più, per dare tempo di riflettere sui fatti o per conoscere meglio alcuni aspetti. Un peccato... il rapporto tra Soldier Blue e Jomy, per esempio... Oppure, quello tra Keith e Physis. E va beh, non si può avere tutto dalla vita.

Come promesso, questo era l'ultimo punto. Chiudo solamente consigliandovi la visione di questo anime e, se siete interessati ai manga vecchio stampo, anche alla sua controparte cartacea, perché è un'opera che merita particolarmente. Non è una banale opera di fantascienza ma molto, molto di più. Fatela conoscere a più gente possibile, soprattutto per i messaggi che trasmette, che in una società come quella di oggi è importante sensibilizzare. Adiós!