Recensione
Parasite in Love
5.5/10
Kosaka è un giovane ragazzo affetto da germofobia (paura eccessiva e irragionevole dei germi), è un ottimo haker e il suo senso di inadeguatezza verso il mondo lo portano a elaborare un virus informatico che, una volta diffuso, isoli completamente il telefono contaminato da ogni linea per qualche giorno. La sua volontà è quella di rilasciarlo per le feste natalizie così da obbligare il Giappone a sentirsi completamente solo nel periodo più festosamente falso dell' anno solo per fare sentire alla gente come lui si sentì ogni giorno. Dopo aver progettato la sua personalissima vendetta viene avvicina da un uomo che gli propone un "lavoro" dovrà avvicinarsi ad una persona e ottenere alcune informazioni in cambio di denaro.
Sanagi è una giovane ragazza affetta da scopofobia (paura morbosa di essere osservata o di incrociare lo sguardo altrui). Per questa sua malattia ha smesso di andare a scuola e di frequentare posti affollati, si nasconde dietro alle sue grandi cuffie per potersi allontanare dal mondo ed è esasperata dalla preoccupazione di Izumi. Le capita spesso di incontrare persone che si avvicinano a lei perché pagate da Izumi con il solo scopo di farsela amica e cercare di aiutare la sua condizione, quando anche Kosaka si avvicina per lo stesso motivo infatti non è di certo sorpresa ma decide per una volta di assecondare la cosa e si lascia avvicinare perché, forse solo per una volta, Izumi ha trovato davvero qualcuno che possa capirla. Sanagi però è proprio un tipino strano, invade con prepotenza nella vita di Kosaka che non digerisce proprio bene la presenza di quella ragazza nella sua vita che contamina coi propri germi ogni cosa e che diventa scontrosa ad ogni parola detta. Eppure, per quanto i due ragazzi si studino nelle rispettive mancanze sono in grado di instaurare un legame affettivo capace di aiutarli in qualche modo a superare le proprie paure. Kosaka infatti sarà l'unico mandato da Izumi che si dimostra in grado di comprendere le difficoltà di Sanagi e, a sua volta, Sanagi si dimostra essere l'unica a vedere oltre alle difficoltà di Kosaka e a viverlo come una persona e non come uno strambo.
Peccato però che le cose non possono essere tanto facili come potrebbero sembrare e, forse, l'apparenza non è altro che un cinema montato ad hoc per nascondere una terribile verità. Sanagi è così affascinata dal mondo dei vermi, dal loro sistema di accoppiamento e dal loro stile di vita che sembra esserci qualcosa di molto più grande dentro al suo cuore che non è ancora pronta ad aprire a Kosaka.
Personalmente sono confusa, non so esattamente se io possa dire che mi senta o meno soddisfatta della lettura. Da dove iniziare? La storia è originale o meglio abbastanza innovativa rispetto a quello che fino ad ora io abbia mai letto al riguardo, i disegni abbastanza dettagliati seppur non si soffermino mai ad un analisi diversa dei soli personaggi parlanti, i dialoghi semplici ma boh mi è sembrato tutto estremamente freddo e distaccato, alle volte estremamente sbrigativo e spicciolo. L'ho letto in un sol boccone aspettandomi sempre qualcosa che potesse finalmente saziare la mia voglia di emozioni e di novità eppure niente. Alla fine non mi è rimasto niente se non una bella letturina molto fine a se stessa e un incolmabile senso di tristezza addosso. Il tutto ha note sempre molto evidenti di depressione e di pessimismo che raffreddano il legame coi personaggi, la storia è deprimente e sempre orientata a un evoluzione infelice.
Penso che una lettura così, data ad un lettore leggermente in crisi con la propria vita, potrebbe rivelarsi una potenziale arma a doppio taglio dal gran peso cupo che trasmette. Ok che non tutte le storie debbano essere favolette frivole e felici ma anche così è "too much". Diciamo che può essere una lettura velocissima ma da prendere con le pinze.
Sanagi è una giovane ragazza affetta da scopofobia (paura morbosa di essere osservata o di incrociare lo sguardo altrui). Per questa sua malattia ha smesso di andare a scuola e di frequentare posti affollati, si nasconde dietro alle sue grandi cuffie per potersi allontanare dal mondo ed è esasperata dalla preoccupazione di Izumi. Le capita spesso di incontrare persone che si avvicinano a lei perché pagate da Izumi con il solo scopo di farsela amica e cercare di aiutare la sua condizione, quando anche Kosaka si avvicina per lo stesso motivo infatti non è di certo sorpresa ma decide per una volta di assecondare la cosa e si lascia avvicinare perché, forse solo per una volta, Izumi ha trovato davvero qualcuno che possa capirla. Sanagi però è proprio un tipino strano, invade con prepotenza nella vita di Kosaka che non digerisce proprio bene la presenza di quella ragazza nella sua vita che contamina coi propri germi ogni cosa e che diventa scontrosa ad ogni parola detta. Eppure, per quanto i due ragazzi si studino nelle rispettive mancanze sono in grado di instaurare un legame affettivo capace di aiutarli in qualche modo a superare le proprie paure. Kosaka infatti sarà l'unico mandato da Izumi che si dimostra in grado di comprendere le difficoltà di Sanagi e, a sua volta, Sanagi si dimostra essere l'unica a vedere oltre alle difficoltà di Kosaka e a viverlo come una persona e non come uno strambo.
Peccato però che le cose non possono essere tanto facili come potrebbero sembrare e, forse, l'apparenza non è altro che un cinema montato ad hoc per nascondere una terribile verità. Sanagi è così affascinata dal mondo dei vermi, dal loro sistema di accoppiamento e dal loro stile di vita che sembra esserci qualcosa di molto più grande dentro al suo cuore che non è ancora pronta ad aprire a Kosaka.
Personalmente sono confusa, non so esattamente se io possa dire che mi senta o meno soddisfatta della lettura. Da dove iniziare? La storia è originale o meglio abbastanza innovativa rispetto a quello che fino ad ora io abbia mai letto al riguardo, i disegni abbastanza dettagliati seppur non si soffermino mai ad un analisi diversa dei soli personaggi parlanti, i dialoghi semplici ma boh mi è sembrato tutto estremamente freddo e distaccato, alle volte estremamente sbrigativo e spicciolo. L'ho letto in un sol boccone aspettandomi sempre qualcosa che potesse finalmente saziare la mia voglia di emozioni e di novità eppure niente. Alla fine non mi è rimasto niente se non una bella letturina molto fine a se stessa e un incolmabile senso di tristezza addosso. Il tutto ha note sempre molto evidenti di depressione e di pessimismo che raffreddano il legame coi personaggi, la storia è deprimente e sempre orientata a un evoluzione infelice.
Penso che una lettura così, data ad un lettore leggermente in crisi con la propria vita, potrebbe rivelarsi una potenziale arma a doppio taglio dal gran peso cupo che trasmette. Ok che non tutte le storie debbano essere favolette frivole e felici ma anche così è "too much". Diciamo che può essere una lettura velocissima ma da prendere con le pinze.