Recensione
Tom & Jerry: il film
6.5/10
Recensione di Gabe the third
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Tom & Jerry non hanno sicuramente bisogno di presentazioni. Il gatto e il topo più iconici del mondo dell'animazione nati da Hanna & Barbera hanno accompagnato numerose generazioni di appassionati con il loro simbolico humor slapstick fatto di inseguimenti, litigi e batoste a non finire, sin da loro esordio nel lontano 1940. È nel 1992 tuttavia che venne pensato di fare il "grande salto" per il duo, facendolo partecipare al loro primo lungometraggio chiamato semplicemente "Tom & Jerry: il film".
Una trama semplice: Tom e Jerry devono mettere da parte le loro ostilità, per aiutare una ragazzina di nome Robyn a ricongiungersi con suo padre ed evitare allo stesso tempo l'avida tutrice Pristina Bova e l'avvocato Leccapiedi, intenzionati a non perdere l'affido familiare per i propri tornaconti. Tuttavia, ne succederanno di tutti i colori.
Si nota sin da subito come la trama abbia fatto accantonare a Tom e Jerry la loro classica identità di "guerra fra gatto e topo", per essere inseriti in un film che tenta di imitare, in maniera un po' goffa, lo stile dei classici Disney dell'era rinascimentale, tant'è vero che le classiche gag slapstick tipiche del duo sono molto ridotte, per cercare di rendere il film molto più avventuroso. Tuttavia, la trama, nel disperato tentativo di non apparire troppo banale, ha avuto il vizio di sfoderare troppe forzature, inserendo personaggi di troppo e situazioni alquanto assurde: ed è così che compaiono dal nulla e senza alcun filo logico gatti randagi canterini, un capitano fin troppo sopra le righe di un luna park e un veterinario che si mostra invece un trafficante di animali con metodi fin troppo maniacali. Per quanto possano essere anche divertenti alcune di queste strambe situazioni, non si può fare meno però di ammettere che hanno pasticciato fin troppo la trama del film. Oltre ad inserire dei dialoghi, che erano rarissimi nei corti classici, vi sono anche numerose canzoni cantate dai personaggi. Alcune sono anche carine da sentire, come "Un'amico aver convien", e persino "I soldi son la mia passion", ma altre invece si mostrano troppo superflue e di troppo. Sui personaggi principali non c'è molto da dire, dato che appaiono fin troppo semplici: Tom e Jerry sono come li abbiamo sempre conosciuti, sebbene costretti ad essere più "trattenuti" del solito, Robyn è una ragazzina dolce e testarda, i villan Pristina Bova e Leccapiedi son semplicemente attaccati al denaro, anche se comunque riescono a mettere in scena siparietti davvero divertenti assieme anche al cane obeso Ferdinando. Ma avrebbero meritato molto più spazio Carlone e Frankie, visto il loro supporto per i protagonisti all'inizio del film, ma purtroppo vengono messi completamente da parte subito dopo le prime battute, per dar spazio ai più assurdi personaggi citati prima.
Benché da bambino ho adorato questo film e continuo ad adorarlo tuttora, senza mai rinnegarlo, anche guardandolo con un occhio più maturo non posso comunque fare a meno di essere più consapevole di come questo film sia invecchiato piuttosto male col passare del tempo e di come si è rivelato infine soltanto una semplice mossa commerciale assai azzardata, che qualcosa di veramente ambizioso.
Una trama semplice: Tom e Jerry devono mettere da parte le loro ostilità, per aiutare una ragazzina di nome Robyn a ricongiungersi con suo padre ed evitare allo stesso tempo l'avida tutrice Pristina Bova e l'avvocato Leccapiedi, intenzionati a non perdere l'affido familiare per i propri tornaconti. Tuttavia, ne succederanno di tutti i colori.
Si nota sin da subito come la trama abbia fatto accantonare a Tom e Jerry la loro classica identità di "guerra fra gatto e topo", per essere inseriti in un film che tenta di imitare, in maniera un po' goffa, lo stile dei classici Disney dell'era rinascimentale, tant'è vero che le classiche gag slapstick tipiche del duo sono molto ridotte, per cercare di rendere il film molto più avventuroso. Tuttavia, la trama, nel disperato tentativo di non apparire troppo banale, ha avuto il vizio di sfoderare troppe forzature, inserendo personaggi di troppo e situazioni alquanto assurde: ed è così che compaiono dal nulla e senza alcun filo logico gatti randagi canterini, un capitano fin troppo sopra le righe di un luna park e un veterinario che si mostra invece un trafficante di animali con metodi fin troppo maniacali. Per quanto possano essere anche divertenti alcune di queste strambe situazioni, non si può fare meno però di ammettere che hanno pasticciato fin troppo la trama del film. Oltre ad inserire dei dialoghi, che erano rarissimi nei corti classici, vi sono anche numerose canzoni cantate dai personaggi. Alcune sono anche carine da sentire, come "Un'amico aver convien", e persino "I soldi son la mia passion", ma altre invece si mostrano troppo superflue e di troppo. Sui personaggi principali non c'è molto da dire, dato che appaiono fin troppo semplici: Tom e Jerry sono come li abbiamo sempre conosciuti, sebbene costretti ad essere più "trattenuti" del solito, Robyn è una ragazzina dolce e testarda, i villan Pristina Bova e Leccapiedi son semplicemente attaccati al denaro, anche se comunque riescono a mettere in scena siparietti davvero divertenti assieme anche al cane obeso Ferdinando. Ma avrebbero meritato molto più spazio Carlone e Frankie, visto il loro supporto per i protagonisti all'inizio del film, ma purtroppo vengono messi completamente da parte subito dopo le prime battute, per dar spazio ai più assurdi personaggi citati prima.
Benché da bambino ho adorato questo film e continuo ad adorarlo tuttora, senza mai rinnegarlo, anche guardandolo con un occhio più maturo non posso comunque fare a meno di essere più consapevole di come questo film sia invecchiato piuttosto male col passare del tempo e di come si è rivelato infine soltanto una semplice mossa commerciale assai azzardata, che qualcosa di veramente ambizioso.