Recensione
Love is Indivisible by Twins
5.5/10
Recensione di Onigiri ai friarielli
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Il triangolo sì, l'avevo considerato. Fin dalle prime immagini, l'opera chiarisce subito il fulcro della storia. Una nuova sfida tra sorelle, entrambe innamorate dello stesso amico e pronte a contendersi il suo cuore. La famiglia di Rumi e Naori, due gemelle eterozigote, si trasferisce accanto alla casa di Jun, un ragazzo figlio unico. I tre si incontrano da piccoli e da quel momento condividono ogni cosa, giocano, mangiano e, a volte, dormono anche insieme. Frequentano le stesse scuole e, arrivati alle superiori, i sentimenti che cominciano a provare spingono a essere espressi. Ed è qui che prende vita il triangolo amoroso, con le vicende che ruotano attorno a strategie, seduzioni e ingegnosi stratagemmi, dove le due gemelle si sfidano senza remore per conquistare il cuore di Jun.
L'intento dell'autore è apprezzabile, ma non completamente riuscito. Il vero punto debole di "Love is Indivisible by Twins" risiede nel character design, che in alcuni casi rende i personaggi poco credibili nei loro atteggiamenti. In un anime di questo tipo, il design dei personaggi è cruciale, e se non viene gestito bene, la storia parte già svantaggiata. Rumi e Naori sono gemelle, ma al tempo stesso molto diverse; la prima ama lo sport, ha molte amicizie, è romantica, premurosa e piena di dubbi, mentre la seconda è una nerd introversa, stratega, sicura di sé e spesso lasciva. Fino a qui nulla di strano, ma ciò che stona è il modo in cui si relazionano con Jun. Si lasciano affascinare facilmente da lui (senza che lui ne sia consapevole), invece di reagire con più determinazione e orgoglio. Questo le rende personaggi poco decisi, influenzando il loro rapporto, che risulta poco emozionante e piuttosto banale, somigliando a dinamiche già viste in altre opere. Diventano più interessanti quando si confrontano, il loro carisma e la cattiveria fanno parte del loro carattere, ma li utilizzano solo quando si tratta di competere fra di loro.
Anche il carattere di Jun non è esente da critiche. È il classico ragazzo introverso, intellettuale e poco abile con le ragazze, ma a livello emotivo non offre nulla di particolarmente intrigante o coinvolgente. Assistendo a una battaglia amorosa tra due sorelle attraenti, lo spettatore si aspetterebbe che il ragazzo al centro dell'attenzione sia almeno interessante. Invece, non solo non lo è, ma diventa presto noioso e ripetitivo, con una continua indecisione che spesso sembra ingiustificata. È vero che alcuni suoi comportamenti e atteggiamenti appaiono più realistici rispetto a quelli delle gemelle, ma il suo poco accattivante fascino non lo rende abbastanza avvincente da giustificare il suo ruolo centrale nella storia.
Esteticamente il titolo è molto piacevole, i soggetti e gli ambienti sono adeguatamente dettagliati, anche se inizialmente ho faticato a distinguere due personaggi a causa della loro somiglianza estetica molto evidente. Ho apprezzato soprattutto le numerose citazioni tratte da film occidentali, filosofia e letteratura, che sono state introdotte principalmente da Naori e Jun, sia nei loro dialoghi reciproci che nelle conversazioni con i rispettivi padri. Quel tocco di citazioni che attenua un po' i toni, utilizzato come battuta o per creare metafore su alcune situazioni.
Il tono generale è piacevole, sa alternare momenti seri e leggeri quando necessario, mescolando con attenzione scene romantiche ed ecchi. Tuttavia, il punto debole precedentemente menzionato è evidente e, per me, mina la credibilità dell'intera trama. Ho apprezzato parzialmente il finale, dove finalmente c'è stato un confronto maturo tra i protagonisti, ma l'epilogo ha ripristinato purtroppo la tonalità abituale, l'avrei saltato a piè pari.
In sostanza, lo consiglierei a chi cerca un anime per rilassarsi senza troppe pretese, quel tipo di serie da guardare sul telefono in una sala d'attesa. La mia valutazione attuale non raggiunge la sufficienza, perché sarebbe bastato poco per arrivare all'obiettivo desiderato. Si percepisce chiaramente l'intento di raccontare una storia più matura, ma il risultato finale non è stato all'altezza delle aspettative.
L'intento dell'autore è apprezzabile, ma non completamente riuscito. Il vero punto debole di "Love is Indivisible by Twins" risiede nel character design, che in alcuni casi rende i personaggi poco credibili nei loro atteggiamenti. In un anime di questo tipo, il design dei personaggi è cruciale, e se non viene gestito bene, la storia parte già svantaggiata. Rumi e Naori sono gemelle, ma al tempo stesso molto diverse; la prima ama lo sport, ha molte amicizie, è romantica, premurosa e piena di dubbi, mentre la seconda è una nerd introversa, stratega, sicura di sé e spesso lasciva. Fino a qui nulla di strano, ma ciò che stona è il modo in cui si relazionano con Jun. Si lasciano affascinare facilmente da lui (senza che lui ne sia consapevole), invece di reagire con più determinazione e orgoglio. Questo le rende personaggi poco decisi, influenzando il loro rapporto, che risulta poco emozionante e piuttosto banale, somigliando a dinamiche già viste in altre opere. Diventano più interessanti quando si confrontano, il loro carisma e la cattiveria fanno parte del loro carattere, ma li utilizzano solo quando si tratta di competere fra di loro.
Anche il carattere di Jun non è esente da critiche. È il classico ragazzo introverso, intellettuale e poco abile con le ragazze, ma a livello emotivo non offre nulla di particolarmente intrigante o coinvolgente. Assistendo a una battaglia amorosa tra due sorelle attraenti, lo spettatore si aspetterebbe che il ragazzo al centro dell'attenzione sia almeno interessante. Invece, non solo non lo è, ma diventa presto noioso e ripetitivo, con una continua indecisione che spesso sembra ingiustificata. È vero che alcuni suoi comportamenti e atteggiamenti appaiono più realistici rispetto a quelli delle gemelle, ma il suo poco accattivante fascino non lo rende abbastanza avvincente da giustificare il suo ruolo centrale nella storia.
Esteticamente il titolo è molto piacevole, i soggetti e gli ambienti sono adeguatamente dettagliati, anche se inizialmente ho faticato a distinguere due personaggi a causa della loro somiglianza estetica molto evidente. Ho apprezzato soprattutto le numerose citazioni tratte da film occidentali, filosofia e letteratura, che sono state introdotte principalmente da Naori e Jun, sia nei loro dialoghi reciproci che nelle conversazioni con i rispettivi padri. Quel tocco di citazioni che attenua un po' i toni, utilizzato come battuta o per creare metafore su alcune situazioni.
Il tono generale è piacevole, sa alternare momenti seri e leggeri quando necessario, mescolando con attenzione scene romantiche ed ecchi. Tuttavia, il punto debole precedentemente menzionato è evidente e, per me, mina la credibilità dell'intera trama. Ho apprezzato parzialmente il finale, dove finalmente c'è stato un confronto maturo tra i protagonisti, ma l'epilogo ha ripristinato purtroppo la tonalità abituale, l'avrei saltato a piè pari.
In sostanza, lo consiglierei a chi cerca un anime per rilassarsi senza troppe pretese, quel tipo di serie da guardare sul telefono in una sala d'attesa. La mia valutazione attuale non raggiunge la sufficienza, perché sarebbe bastato poco per arrivare all'obiettivo desiderato. Si percepisce chiaramente l'intento di raccontare una storia più matura, ma il risultato finale non è stato all'altezza delle aspettative.