Recensione
"Dare un calcio alla ragione e fare spazio all'impossibile: è questa la filosofia della brigata Gurren!"
Questa frase appartiene al primo episodio di questa serie, ed è una vera e propria dichiarazione di intenti.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" ha come obiettivo quello di dimostrare che, per vivere appieno la propria vita, è necessario sfidare la ragione e tendere verso l'impossibile.
Per quale motivo? Semplice. L'umanità non può fare a meno di evolversi.
Con "Tengen Toppa Gurren Lagann" lo spettatore viene posto in un contesto dinamico dove tutto diventa ben presto "over the top". L'azione è frenetica, i colori sono vivaci, i personaggi sono rappresentati in maniera volutamente esagerata.
Il lavoro autoriale è notevole e lo si percepisce specie nella seconda metà del primo arco della serie. Lo spettatore non è solo il destinatario di un messaggio, ma è parte integrante di esso. Coloro che entrano in contatto con quest'opera non sono relegati ad osservare la crescita del protagonista da "lontano", piuttosto sono invitati a prenderne parte attivamente.
Ma esiste una "ragione" per cui è necessario fare spazio all'impossibile?
La risposta a questa domanda è sostanzialmente l'argomento principale della seconda parte della trama.
Il ritmo rallenta un po' in alcuni punti, perché l'obiettivo è far riflettere lo spettatore. L'impossibile apre strade verso sogni e speranze, ma può diventare anche una trappola pronta a far sprofondare una persona nella disperazione assoluta. I veri nemici sono coloro che vogliono creare un mondo senza sogni, coloro che hanno abbracciato il concetto di stagnazione, per evitare di evolversi.
Ancora una volta la risposta è qualcosa che è stato al centro della narrazione durante tutti gli episodi, ovvero la spirale. L'idea che il presente non sia altro che l'intreccio tra passato e futuro che genera milioni di strade e di possibilità.
Cosa rappresenta "Tengen Toppa Gurren Lagann"?
Niente di più di quel che è. Un anime "over the top" che nel suo strafare sa coinvolgere ed emozionare.
C'è la crescita dei personaggi, ma non è un romanzo di formazione.
Ci sono vicende politiche, ma non è un'opera distopica.
Ci sono battaglie epiche, ma non è un battle anime.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" prende volentieri elementi caratterizzanti di molti generi, ma non si identifica in nessuno di essi. Perché è stato pensato per essere qualcosa di diverso.
E l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto.
In sintesi: un'opera ben caratterizzata, diversa dal solito, e concepita con grande maestria da parte degli autori. Qualche sbavatura sul lato tecnico c'è, mentre dal punto di vista narrativo l'anime è veramente solido. Il suo essere frenetico e "over the top" è sicuramente un punto di forza, ma fa emergere anche qualche difetto (alcune situazioni risultano un po' forzate e, data la presenza di molti personaggi, qualche comprimario è stato inevitabilmente ridotto a comparsa).
Voto finale: 8,5
Questa frase appartiene al primo episodio di questa serie, ed è una vera e propria dichiarazione di intenti.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" ha come obiettivo quello di dimostrare che, per vivere appieno la propria vita, è necessario sfidare la ragione e tendere verso l'impossibile.
Per quale motivo? Semplice. L'umanità non può fare a meno di evolversi.
Con "Tengen Toppa Gurren Lagann" lo spettatore viene posto in un contesto dinamico dove tutto diventa ben presto "over the top". L'azione è frenetica, i colori sono vivaci, i personaggi sono rappresentati in maniera volutamente esagerata.
Il lavoro autoriale è notevole e lo si percepisce specie nella seconda metà del primo arco della serie. Lo spettatore non è solo il destinatario di un messaggio, ma è parte integrante di esso. Coloro che entrano in contatto con quest'opera non sono relegati ad osservare la crescita del protagonista da "lontano", piuttosto sono invitati a prenderne parte attivamente.
Ma esiste una "ragione" per cui è necessario fare spazio all'impossibile?
La risposta a questa domanda è sostanzialmente l'argomento principale della seconda parte della trama.
Il ritmo rallenta un po' in alcuni punti, perché l'obiettivo è far riflettere lo spettatore. L'impossibile apre strade verso sogni e speranze, ma può diventare anche una trappola pronta a far sprofondare una persona nella disperazione assoluta. I veri nemici sono coloro che vogliono creare un mondo senza sogni, coloro che hanno abbracciato il concetto di stagnazione, per evitare di evolversi.
Ancora una volta la risposta è qualcosa che è stato al centro della narrazione durante tutti gli episodi, ovvero la spirale. L'idea che il presente non sia altro che l'intreccio tra passato e futuro che genera milioni di strade e di possibilità.
Cosa rappresenta "Tengen Toppa Gurren Lagann"?
Niente di più di quel che è. Un anime "over the top" che nel suo strafare sa coinvolgere ed emozionare.
C'è la crescita dei personaggi, ma non è un romanzo di formazione.
Ci sono vicende politiche, ma non è un'opera distopica.
Ci sono battaglie epiche, ma non è un battle anime.
"Tengen Toppa Gurren Lagann" prende volentieri elementi caratterizzanti di molti generi, ma non si identifica in nessuno di essi. Perché è stato pensato per essere qualcosa di diverso.
E l'obiettivo è stato ampiamente raggiunto.
In sintesi: un'opera ben caratterizzata, diversa dal solito, e concepita con grande maestria da parte degli autori. Qualche sbavatura sul lato tecnico c'è, mentre dal punto di vista narrativo l'anime è veramente solido. Il suo essere frenetico e "over the top" è sicuramente un punto di forza, ma fa emergere anche qualche difetto (alcune situazioni risultano un po' forzate e, data la presenza di molti personaggi, qualche comprimario è stato inevitabilmente ridotto a comparsa).
Voto finale: 8,5