Recensione
Il missing link tra Pitch Black e The Chronicles of Riddick, un corto di appena trenta minuti davvero ben congegnato. Punto forte di quest’opera, che ho scoperto devo dire per caso, è il saper effettivamente coniugare le atmosfere dei due film hollywoodiani cui fa da ponte. Chi li ha visti sa infatti che, sebbene i protagonisti siano gli stessi, i due film si possono addirittura inserire in due categorie diverse, più horror il primo, più fantascientifico il secondo. Questo anime ne è una perfetta sintesi capace di mantenere alta la tensione per tutta la durata della vicenda e di far emergere, sfruttando il breve tempo a disposizione, il carattere dei personaggi e trovando anche l’occasione di presentare un personaggio che poi ritroveremo nel secondo film,il cacciatore di taglie che insegue Riddick nel deserto innevato nella scena di apertura del film. Ai fan alla fine del corto non potrà non venire in mente proprio l’adrenalinica corsa di Riddick inseguito dai cacciatori di taglie nella bufera di neve.
Dal lato tecnico le animazioni sono ovviamente molto buone e si nota da subito la mano di Peter Chung che personalmente ho conosciuto guardando Alexander, qui il character design, seppur inconfondibile, è comunque meno estremo, soprattutto se si pensa ad un’altra sua opera, mi riferisco ad Aeon Flux. Alcune scene sono state girate con l’ausilio della computer grafica ma nel complesso non tolgono valore all’opera, mi ha lasciata un po’ perplessa il cambiamento nel design dei personaggi nella scena del combattimento finale tra Riddick e il sottoposto della “collezionista”, forse non ne ho colto io il significato…non saprei.
Consiglio la visione, del resto sono solo trenta minuti e anche chi non ha visto i film credo lo apprezzerà. Se potete guardatelo in inglese, è doppiato da Vin Diesel in persona e il che (senza nulla togliere al doppiatore italiano che gli rende comunque giustizia) da una marcia in più all’anime, il tono bassissimo della voce di Vin Diesel che sembra quasi un tuono in lontananza rende infatti ancora più oscuro il personaggio di Riddick la Black Fury.
Dal lato tecnico le animazioni sono ovviamente molto buone e si nota da subito la mano di Peter Chung che personalmente ho conosciuto guardando Alexander, qui il character design, seppur inconfondibile, è comunque meno estremo, soprattutto se si pensa ad un’altra sua opera, mi riferisco ad Aeon Flux. Alcune scene sono state girate con l’ausilio della computer grafica ma nel complesso non tolgono valore all’opera, mi ha lasciata un po’ perplessa il cambiamento nel design dei personaggi nella scena del combattimento finale tra Riddick e il sottoposto della “collezionista”, forse non ne ho colto io il significato…non saprei.
Consiglio la visione, del resto sono solo trenta minuti e anche chi non ha visto i film credo lo apprezzerà. Se potete guardatelo in inglese, è doppiato da Vin Diesel in persona e il che (senza nulla togliere al doppiatore italiano che gli rende comunque giustizia) da una marcia in più all’anime, il tono bassissimo della voce di Vin Diesel che sembra quasi un tuono in lontananza rende infatti ancora più oscuro il personaggio di Riddick la Black Fury.