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ALUCARD VON MOSQUITON è un affascinante e un po’ impacciato mezzo-vampiro, viene risvegliato dalla giovane ed esuberante INAHO, attraverso una goccia del suo sangue, in questo modo Mo-chan (come lo chiama amorevolmente lei) diventa il suo per così dire ‘schiavo’… Spesso si vede con grembiule e strofinaccio. Inaho lo costringe a occuparsi della casa, del negozio di orologi e non solo, deve fare il bucato, cucinare, addirittura gli taglia le unghie dei piedi e gli lava le orecchie. La tranquilla vita domestica sembra comunque non dispiaccia Al nostro Mosquitos.
Inaho ha un’ossessione, come del resto avevano la nonna e altre antenate della sua famiglia, è la ricerca dell’O – part un artefatto che rende chi lo possiede immortale. Il simpatico Mo-chan anche se controvoglia la aiuterà nella ricerca dell’O - part, attraverso pittoresche avventure …
Nella normalità Mosquiton è adorabile e molto comprensivo, asseconda continuamente Inaho e cerca di calmare la sua impetuosa ansietà nei confronti della morte e della vecchiaia, spesso gli ripete che la bellezza degli umani sta nella brevità delle loro esistenze; gli basta però morderla sul collo per trasformarsi in un temibile e pericoloso vampiro dagli occhi assatanati.
Mosquiton porta sempre con sé due servitori: la glaciale YUKI che dorme in un frigorifero e il burbero HONO che domina il fuoco, entrambi nella normalità sono bambini ma quando si tratta di difendere il loro padrone, si trasformano in adulti con poteri soprannaturali.
Dimenticavo di dire che il nostro Mo-chan ha anche una moglie CAMILLE INAHO CAMILLE ... che sposò nel medioevo. L’affascinante Camille non sopporta il legame tra i due protagonisti e il suo obiettivo sarà di riconquistare il marito di cui lei è ancora follemente innamorata … c’è anche un nemico, il CONTE SAINT GERMAIN aristocratico vampiro, che ha il potere di tramutarsi in centauro.
Insomma la storia è piuttosto complicata, narrata in solo sei episodi... che comunque a parer mio sono intriganti, romantici e spassosi... si va da Shanghai a Londra alla luna, il tutto si volge negli affascinanti anni 20 in misteriose atmosfere gotiche. Il tratto è semplice ma ciò non significa che non sia meravigliosamente caldo e ricco di particolari, la pendola con i sui rintocchi, il grammofono che emette stridule melodie degli anni che furono... insomma le ambientazioni sono bellissime, ricordo anche la passeggiata notturna nel cuore di Shanghai ... l’aeroplano che sorvola Londra immersa nella nebbia …
Del finale vi dico soltanto che sorprende e che, anche se gli episodi sono soltanto sei sicuramente poi Mosquiton vi mancherà, quindi gustatevelo con calma.
Vivamente consigliato!