Recensione
I cieli di Escaflowne
8.0/10
Un giorno come un altro quello della quindicenne Hitomi: gli allenamenti di atletica dopo le lezioni, le chiacchiere con l’amica del cuore Yukari, i consigli dell’amato sempai Amano, però…lui sta per trasferirsi all’estero perciò non le resta che affrontare la dura sfida con se stessa per trovare il coraggio di dichiarargli i suoi sentimenti.
Ma ad un passo dall’agognato traguardo (l’abbraccio e il bacio del sempai) ecco che si ritrova sospesa dentro ad una colonna di luce insieme ad un misterioso ragazzo cacciatore di draghi e…
“È stato un sogno? O forse un’illusione?” Queste le prime parole di Hitomi quando i suoi piedi ritoccano il suolo. Poi, alzando lo sguardo al cielo: la luna e…la Terra…
“Benvenuta su Gaia, ragazza della Luna dell’Illusione!”
Gaia.
Il pianeta creato dai discendenti di Atlantide, la Stirpe dei draghi Divini, fuggiti dalla Terra per avere un destino migliore.
Gaia.
Un pianeta abbrutito dalla guerra per colpa di Dornkirk, imperatore di Zaibach, che vuole controllare il futuro del mondo attraverso la macchina di predizione del destino da lui stesso creata e in grado di realizzare tutti i desideri degli uomini.
Ma l’arrivo di Hitomi, col suo potere di chiaroveggenza e lo strano ciondolo affidatole dalla nonna, sembra sia in grado di sconvolgere ogni previsione.
Intrecciando le vite di numerosi personaggi si arriva inevitabilmente allo scontro, ma esiste sempre una forza che riesce a sconfiggere tutto il resto.
Questo è il vero potere di Hitomi, a lei ed ai suoi compagni il compito di capirlo!
Le vicende degli abitanti di Gaia vengono raccontate in 26 episodi e non è difficile trovare una somiglianza con gli avvenimenti del nostro secolo e farne monito.
Ogni racconto è abbinato a uno degli arcani maggiori ed è ricco di pathos. Devo confessare che alla prima trasmissione su MTV non ero rimasta molto colpita e non l'avevo seguito regolarmente, ma la curiosità latente rimastami addosso mi ha spinta a recuperare la serie ed il destino ha colpito! È diventato impossibile staccarsi dallo schermo dopo aver visto il primo episodio: vuoi inevitabilmente sapere cosa accadrà dopo, perché non è così facile immaginarlo… Niente è scontato, soprattutto il finale che, in un’inguaribile romantica sognatrice come me ha lasciato un po’ di amarezza, ma anche la speranza di un seguito!
Il character design dei personaggi non è dei più accattivanti, ma la loro caratterizzazione psicologica lo fa passare ben presto in secondo piano. Mentre per Hitomi il viaggio servirà anche a farle capire quali sono i sentimenti che prova verso il sempai Amano e quelli della sua migliore amica Yukari, Van compirà una vera e propria evoluzione sentimentale e comportamentale grazie alle battaglie che si troverà ad affrontare ed ai personaggi che gli si affiancheranno. Particolare (ed il mio preferito) Folken con le gemelle Eriya e Naria, nonchè i Dragon Slayers e, nella sua pazzia inconsapevole, ci si affeziona anche a Dilandau!
Di Tenkuu no Escaflowne (The Vision of Escaflowne, I Cieli di Escaflowne) esiste anche un film (A girl in Gaea) che non è un seguito, appunto, della serie, né una storia alternativa, ma una sorta di riassunto (tutta la trama si svolge in 90 minuti ca) con qualche obbligato alleggerimento dei protagonisti.
In entrambe le versioni ammirabile è la cura dei dettagli dedicata ai paesaggi, ai personaggi e soprattutto alle scene di battaglia: tecniche di combattimento, armi e guymelef.
Vero fiore all’occhiello sia della serie, sia del film è però la colonna sonora.
Curata magistralmente da Yoko Kanno (Cowboy Bebop, Wolf’s Rain, Ghost in the Shell) che ha al suo “servizio” la magica voce di Maaya Sakamoto, la musica sottolinea alla perfezione gli stati d’animo dei personaggi e, soprattutto, degli spettatori. Il coinvolgimento è assicurato.
Non mi resta che augurare a tutti buona… Illusione!
Ma ad un passo dall’agognato traguardo (l’abbraccio e il bacio del sempai) ecco che si ritrova sospesa dentro ad una colonna di luce insieme ad un misterioso ragazzo cacciatore di draghi e…
“È stato un sogno? O forse un’illusione?” Queste le prime parole di Hitomi quando i suoi piedi ritoccano il suolo. Poi, alzando lo sguardo al cielo: la luna e…la Terra…
“Benvenuta su Gaia, ragazza della Luna dell’Illusione!”
Gaia.
Il pianeta creato dai discendenti di Atlantide, la Stirpe dei draghi Divini, fuggiti dalla Terra per avere un destino migliore.
Gaia.
Un pianeta abbrutito dalla guerra per colpa di Dornkirk, imperatore di Zaibach, che vuole controllare il futuro del mondo attraverso la macchina di predizione del destino da lui stesso creata e in grado di realizzare tutti i desideri degli uomini.
Ma l’arrivo di Hitomi, col suo potere di chiaroveggenza e lo strano ciondolo affidatole dalla nonna, sembra sia in grado di sconvolgere ogni previsione.
Intrecciando le vite di numerosi personaggi si arriva inevitabilmente allo scontro, ma esiste sempre una forza che riesce a sconfiggere tutto il resto.
Questo è il vero potere di Hitomi, a lei ed ai suoi compagni il compito di capirlo!
Le vicende degli abitanti di Gaia vengono raccontate in 26 episodi e non è difficile trovare una somiglianza con gli avvenimenti del nostro secolo e farne monito.
Ogni racconto è abbinato a uno degli arcani maggiori ed è ricco di pathos. Devo confessare che alla prima trasmissione su MTV non ero rimasta molto colpita e non l'avevo seguito regolarmente, ma la curiosità latente rimastami addosso mi ha spinta a recuperare la serie ed il destino ha colpito! È diventato impossibile staccarsi dallo schermo dopo aver visto il primo episodio: vuoi inevitabilmente sapere cosa accadrà dopo, perché non è così facile immaginarlo… Niente è scontato, soprattutto il finale che, in un’inguaribile romantica sognatrice come me ha lasciato un po’ di amarezza, ma anche la speranza di un seguito!
Il character design dei personaggi non è dei più accattivanti, ma la loro caratterizzazione psicologica lo fa passare ben presto in secondo piano. Mentre per Hitomi il viaggio servirà anche a farle capire quali sono i sentimenti che prova verso il sempai Amano e quelli della sua migliore amica Yukari, Van compirà una vera e propria evoluzione sentimentale e comportamentale grazie alle battaglie che si troverà ad affrontare ed ai personaggi che gli si affiancheranno. Particolare (ed il mio preferito) Folken con le gemelle Eriya e Naria, nonchè i Dragon Slayers e, nella sua pazzia inconsapevole, ci si affeziona anche a Dilandau!
Di Tenkuu no Escaflowne (The Vision of Escaflowne, I Cieli di Escaflowne) esiste anche un film (A girl in Gaea) che non è un seguito, appunto, della serie, né una storia alternativa, ma una sorta di riassunto (tutta la trama si svolge in 90 minuti ca) con qualche obbligato alleggerimento dei protagonisti.
In entrambe le versioni ammirabile è la cura dei dettagli dedicata ai paesaggi, ai personaggi e soprattutto alle scene di battaglia: tecniche di combattimento, armi e guymelef.
Vero fiore all’occhiello sia della serie, sia del film è però la colonna sonora.
Curata magistralmente da Yoko Kanno (Cowboy Bebop, Wolf’s Rain, Ghost in the Shell) che ha al suo “servizio” la magica voce di Maaya Sakamoto, la musica sottolinea alla perfezione gli stati d’animo dei personaggi e, soprattutto, degli spettatori. Il coinvolgimento è assicurato.
Non mi resta che augurare a tutti buona… Illusione!