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Diretto da Satoshi Kon (lo stesso di "Millenium Actress"), questo divertente lungometraggio gioca sulle coincidenze della vita e le trasforma una dopo l'altra in piccoli miracoli.
La storia è semplice: alla vigilia di Natale tre vagabondi trovano una neonata abbandonata in una discarica. Invece di consegnarla alla polizia decidono di offrirle il loro calore e di cercare loro stessi i suoi genitori. Ma per farlo saranno costretti ad affrontare uno per uno quel passato che li ha gettati sulla strada: Hana, un travestito, ritroverà le persone che ha abbandonato; Jin, che si dice un ex ciclista, dovrà fare i conti con i suoi difetti, le sue bugie, e una persona che nonostante tutto sembra non averlo dimenticato; la giovane Miyuki, scappata di casa dopo aver accoltellato suo padre, sarà costretta a decidere se continuare o meno la sua fuga dalla realtà. Il tutto trattato, nonostante i temi serissimi, con una leggerezza e un brio irresistibili. I quali però paiono portare in germe anche l'unico difetto dell'opera, una certa superficialità.
D'altro canto il punto di forza del film sono proprio i tre protagonisti, dai caratteri forti, estremamente ruvidi ma proprio per questo estremamente spassosi. Dialoghi serrati con battute irriverenti faranno sorridere anche lo spettatore più esigente.
I tre protagonisti permettono inoltre di introdurre anche il lato tecnico dell'anime, molto ben curato. Spettacolari, da questo punto di vista, le animazioni riservate a Hana, Jin e Miyuki, e la loro incredibile espressività facciale (impareggiabile). La fotografia è buona, con abbondanza di toni di luce soffusa. La regia è pimpante, sveglia, e fa buon uso di una computer grafica quasi impercettibile tanto è ben amalgamata nel contesto dell'anime. Nota di merito per l'arguzia dei titoli di testa (inseriti a mo' di insegne e cartelli stradali sparsi per la città di Tokyo).
La colonna sonora è in linea con il film: ironica, in certi punti quasi graffiante, con una propensione per temi saltellanti pieni di allegria. Splendida l'idea dei titoli di coda, con un riarrangiamento ridanciano dell'Inno alla Gioia di Beethoven che... fa ballare persino i palazzi della città, Tokyo Tower compresa! xD
Questo film forse non sarà adatto ad una serata di riflessione filosofica... ma se avete voglia di divertirvi è quello che fa per voi. E non abbiate paura di proporlo anche ai vostri amici: per il suo carattere può essere apprezzato anche da chi non ama l'animazione giapponese.