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Pur essendo un anime abbastanza vecchio, e pur appartenendo io alla generazione di fine anni '80, non avevo mai, per un motivo o per un altro, avuto la possibilità di guardare "Conan, il ragazzo del futuro". Ho deciso di rimediare e credo che questo sia un anime che possa andare tranquillamente bene anche ora per le tematiche trattate. A queste fa da sfondo uno scenario post-apocalittico: un mondo devastato dalla guerra in cui la tecnologia ha finito per distruggere tutti i cinque continenti, e le isole sopravvissute si contano sulle dita di una mano. Tra queste c'è quella in cui il protagonista Conan vive con suo nonno a contatto con la natura, che lo ha reso forte e resistente, ed è proprio questo l'aspetto che più mi piace dell'opera di Miyazaki: l'importanza riconosciuta alla natura, sottolineata anche dalle parole del Dottor Rao e dalle capacita' della dolcissima Lana, che riesce a comunicare con gli uccelli.

A proposito di Lana, in pochissimi altri personaggi femminili degli anime ho riscontrato una bontà e una purezza tanto fuori dal comune, così come puro è il legame che lei instaura con Conan, il quale dà tutto per salvarla, creando anche molte scene comiche... Considero Conan il ragazzo con i piedi più forti del mondo, faceva tutto con i piedi, ahahaha.
Nell'anime c'è la presenza del male: Lepka, un cattivo che non si arrende mai e fino all'ultimo sembra che possa spuntarla. Lepka è mitigata però da personaggi spassosissimi quali Gimsey, con la sua fissa per le rane, e il Capitano Dyce, lupo di mare affezionato al suo barracuda che guida quei buffi robot meccanici.
In definitiva "Conan, il ragazzo del futuro" è un opera che consiglio e che considero intramontabile.