Recensione
Karin
8.0/10
Probabilmente molti di voi ne avranno abbastanza delle tipiche storie d'amore fra umani e vampiri che in questo periodo stanno spopolando invadendo ogni settore (film, telefilm, anime). Beh, possiamo dire che l'attributo "tipico" non si addice affatto a un'opera come "Karin". La nostra vampiressa infatti non è normale, ma è una vampiro al contrario. Questo le permette di stare tranquillamente alla luce del sole, ma le causa anche molti altri problemi. Venuto a conoscenza del suo segreto, Usui si offrirà di aiutarla. La vicinanza porterà inevitabilmente i due a innamorarsi. Molto importante e rilevante è anche il rapporto di Karin con la sorella minore mentre personaggi di minor rilevanza sono i genitori di entrambi i protagonisti. Molto bella e commovente è anche la storia della nonna di Karin, Elda, che riassume il terrore e la discriminazione che l'uomo prova nei confronti di ciò che è diverso nonché di quanto la volontà umana sia fragile e incapace di prevalere su quella che è la natura. Questo è grossomodo anche il significato dell'intera storia. L'unica differenza fra la storia generale e questa "mini-storia interna" è il finale. Il finale differente è una specie di "rivincita" dell'uomo che alla fine riesce a vincere i suoi timori per accogliere ogni cosa per quello che è. I disegni sono carini e particolari. Troppo spassoso è il padre di Karin con i soliti "eccessivo amore paterno". Consigliato.
PS: l'anime differisce molto dal manga, specialmente negli episodi finali, quindi non scartate quest'opera solo perché avete già letto il manga.
PS: l'anime differisce molto dal manga, specialmente negli episodi finali, quindi non scartate quest'opera solo perché avete già letto il manga.