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Bene, scrivo questa recensione ora che ho appena finito di vedere l'anime. Consiglio a tutti di vedere la versione originale, perché quella italiana è molto censurata, i dialoghi sono stati stravolti, vari silenzi profondi, ma a volte necessari, sono stati colmati con dialoghi inventati, tra cui il "romanzo autobiografico della vita di Marie". Ma comunque non scrivo per criticare. La storia è molto diversa dalle altre che ho seguito, è abbastanza vecchia, ha qualcosa di anime come "Marmalade Boy" o "Kodomo no Omocha", che sono entrambi abbastanza datati.

Tsukushi Makino (nella versione italiana Marie Yvonne Tudor) ha una famiglia squattrinata, che però la iscrive nel prestigioso liceo Eitoku, nella speranza che un giorno trovi un marito ricco. Tsukushi non è entusiasta della situazione, e inizierà a odiare quella scuola di signorini dell'alta società, in particolare quattro ragazzi, gli F4, i più ricchi della scuola: possono fare quello che vogliono impunemente perché sono temuti. Tsukushi non può sopportare una cosa del genere, e il suo forte senso della giustizia la spinge a ribellarsi, e a ricevere il cartellino rosso nel suo armadietto, una sorta di dichiarazione di guerra che porta il malcapitato ad andarsene dalla scuola, cacciato dagli F4. Però è proprio grazie a questa situazione che Tsukushi riesce a fare uscire il suo carattere, e a fare innamorare di sé il più duro tra i ragazzi, Tsukasa Domyoji (nella versione italiana Thomas Dolber). Ma Tsukushi è interessata a un altro membro che lui considera diverso dagli altri tre, Rui Hanazawa (nella versione italiana Rupert Atkins).

Come vedete la storia non è così banale come pensate, e non lo è neanche il finale. Anzi, mi ha molto affascinato, e l'ho continuata senza alcun problema. Mi è piaciuta la caratterizzazione dei tre personaggi principali - Tsukushi, Tsukasa e Rui -, ma mi ha dato abbastanza fastidio vedere altri completamente lasciati sul fondo, come gli altri due membri del gruppo, Sojiro Nishikado e Akira Mimasaka (nella versione italiana Nathan Montgomery e Alexander Motters), e altri sparire senza lasciare traccia per poi tornare alla fine della serie - vedi Sakurako Sanjo, nella versione italiana Sandrine, e suo cugino. Poi c'è il trio perfido della situazione e via dicendo. Insomma, qualche cliché tipico degli anime datati c'è.

E' comunque un bell'anime, che secondo me sviluppato meglio poteva diventare spettacolare. Parte bene, appassiona, però il difetto principale è quello che alle ultime puntate sembra di vivere in una soap opera, la protagonista, altamente contraddittoria, pensa e pensa, non conclude mai niente, e a lungo andare ci si annoia. Gli episodi sono troppi, la storia poteva anche essere riassunta, è troppo diluita e ci sono molti punti ristagnanti nella storia. I toni complessivi sono abbastanza cupi, sia come grafica sia come narrazione stessa. Non è un anime molto leggero, quindi chi cerca una commedia romantica è completamente fuori strada.
Ovviamente l'anime ha un tono abbastanza adulto, molto di più da quello che si vede e da quello che si vuole fare credere. E' quasi permeato da una sorta di tragicità, che però si aggiusta con il finale. Che sembra banale, però in realtà non lo è per nulla, anzi, vi sorprenderà fino alla fine.
Comunque metto 7 perché è una bella storia e vale la pena di vederla, però mi aspettavo di meglio. Peccato, perché poteva essere veramente un capolavoro.