Recensione
"Kaze to chi no uta", meglio noto come "Il poema del vento e degli alberi" è un anime tratto dal manga di Keiko Takemiya. L'OAV s'incentra sul rapporto d'intensa amicizia che lega due studenti dell'istituto "Lacombrade": Serge Battour e Gilbert Cocteau. La narrazione degli eventi si presenta sotto forma di flashback. Serge ritornato nel vecchio istituto, ormai adulto, rivive il tempo passato nella scuola con il suo compagno di stanza Gilbert, che non aveva una buona reputazione tra i compagni di classe. Nel momento in cui Serge arriva nella sua ex camera del dormitorio i ricordi vissuti da ragazzino si intensificano dando vita all'anime vero e proprio. I disegni, come si può notare, sono tipici degli anime e manga degli anni '70 e '80.
Appena ho visto quest'anime me ne sono innamorata, sia per il carattere storico sia per la trattazione dei personaggi. La profondità e le sottili sfaccettature psicologiche che contraddistinguono i due protagonisti arricchiscono la storia, che tratta temi anche molto crudi e impegnativi. La drammaticità dell'opera si avverte sin dal suo inizio per poi dare la conferma allo spettatore alla fine dell'OAV.
Il mio voto non può che essere positivo, essendo una grande fan di Keiko Takemiya e amando i manga e gli anime a carattere storico con un'introspezione psicologica profonda dei personaggi.
Appena ho visto quest'anime me ne sono innamorata, sia per il carattere storico sia per la trattazione dei personaggi. La profondità e le sottili sfaccettature psicologiche che contraddistinguono i due protagonisti arricchiscono la storia, che tratta temi anche molto crudi e impegnativi. La drammaticità dell'opera si avverte sin dal suo inizio per poi dare la conferma allo spettatore alla fine dell'OAV.
Il mio voto non può che essere positivo, essendo una grande fan di Keiko Takemiya e amando i manga e gli anime a carattere storico con un'introspezione psicologica profonda dei personaggi.