Recensione
Yu-Gi-Oh! GX
4.0/10
Recensione di Ironchain87
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Attenzione: la recensione contiene spoiler
In primis vorrei dire di non avere seguito con il pieno ordine 100 episodi. Quando riuscivo e non avevo da fare, me li trovavo in TV e li guardavo, tanto che pur avendone visti solo 100 (o 120, è una misura sommaria) ho visionato il primo e l'ultimo; veniamo alla descrizione.
Grafica: la grafica, per me, è decisamente brutta. Come dico sempre non sono un esperto, ma non penso ci sia bisogno di essere un mangaka per capire come sia basso il livello di quest'opera! I tratti, dalla serie "base" di "Yu-Gi-Oh", mi sono sembrati ancora più infantili, grezzi se vogliamo, spesso e volentieri demenziali: il personaggio che somiglia a un grasso koala, il nanerottolo codardo, il professore travestito, ecc.
Storia: ammetto di non sapere molto della storia, e sinceramente non me ne dispiaccio, quindi non spoilero nemmeno più di tanto. Quello che bisogna sapere è che: c'è un protagonista imbattibile e poco credibile, molto più che nella prima serie, il quale, con una masnada di amici di contorno in un'accademia di gioco (almeno ci fossero scuole così), deve battere dei "nemici" di una setta malvagia tramite duelli con le classiche carte da gioco, sia vecchie sia nuove. Che dire. Poco interessante come storia, banale, ripetitiva, scontata, buonista. Unica cosa buona almeno secondo me, che mi sono affezionato a queste carte con la prima serie (specie per i loro disegni), è la presenza di numerose e varie "fusioni" che danno vita a molte nuove carte, la presenza delle vecchie carte più famose (i vari draghi, Drago Alato di Rah, Mago Oscuro, ecc.) e l'uso innovativo di queste ultime nelle, appunto, fusioni.
Personaggi: quanto di peggio si possa trovare nelle prime serie, permettetemi di smontare le cose una alla volta.
Abbiamo un protagonista poco credibile, ben più imbattibile del protagonista della prima serie, che usa spesso e volentieri fusioni durante gli incontri che, puntualmente, vince. Nel vortice di esagerazione si fa capire come possa vincere i suoi insegnanti, i suoi amici, i suoi nemici e lo stesso Yugi della prima serie, senza un minimo di logica. Si comporta come un ragazzino iperattivo e leggermente ottuso, stranamente però questo lo si nota solo al di fuori dei combattimenti. Alexis Rhodes, Chumley Huffington, Bastion Misawa e Syrus Truesdale sono il gruppetto classico, infatti abbiamo, in ordine, la pettoruta ragazza del gruppo, il grassone (non me ne abbiano le persone sovrappeso) con fantasie di grandezza, il belloccio amico che fa da "scienziato" sbruffone, e infine il classico "sfigatello", piccolo, studioso e tecno-dipendente con complessi d'inferiorità, specie con il fratello, Zane Truesdale (ma che novità) che fa anche da nemico sociale, il pilastro da scardinare per arrivare alla fama assoluta, essendo una specie di celebrità oscura. Chazz Princeton è il classico amico/nemico del protagonista, e puntualmente si sente in dovere di sfidarlo e puntualmente le busca. Lymar Banner, infine, è il classico cattivo nascosto da buon professore, che, indovinate?, perde anche lui.
Bene, dopo tutti questi cliché ci si può trovare al cospetto di diversi nemici, parenti vari e mostriciattoli. Unici personaggi piacevoli, e mi duole dirlo, sono i mostri delle carte.
Considerazioni finali: trovo quest'anime insulso e anche noioso, non fosse per gli scontri. Ha affossato quella che era la prima serie, molto più piacevole e adulta (seppur troppo modificata in Italia); sconsiglio caldamente la visione a tutti, esclusi forse bambini che vogliono vedere lotte colorate e buonismo.
In primis vorrei dire di non avere seguito con il pieno ordine 100 episodi. Quando riuscivo e non avevo da fare, me li trovavo in TV e li guardavo, tanto che pur avendone visti solo 100 (o 120, è una misura sommaria) ho visionato il primo e l'ultimo; veniamo alla descrizione.
Grafica: la grafica, per me, è decisamente brutta. Come dico sempre non sono un esperto, ma non penso ci sia bisogno di essere un mangaka per capire come sia basso il livello di quest'opera! I tratti, dalla serie "base" di "Yu-Gi-Oh", mi sono sembrati ancora più infantili, grezzi se vogliamo, spesso e volentieri demenziali: il personaggio che somiglia a un grasso koala, il nanerottolo codardo, il professore travestito, ecc.
Storia: ammetto di non sapere molto della storia, e sinceramente non me ne dispiaccio, quindi non spoilero nemmeno più di tanto. Quello che bisogna sapere è che: c'è un protagonista imbattibile e poco credibile, molto più che nella prima serie, il quale, con una masnada di amici di contorno in un'accademia di gioco (almeno ci fossero scuole così), deve battere dei "nemici" di una setta malvagia tramite duelli con le classiche carte da gioco, sia vecchie sia nuove. Che dire. Poco interessante come storia, banale, ripetitiva, scontata, buonista. Unica cosa buona almeno secondo me, che mi sono affezionato a queste carte con la prima serie (specie per i loro disegni), è la presenza di numerose e varie "fusioni" che danno vita a molte nuove carte, la presenza delle vecchie carte più famose (i vari draghi, Drago Alato di Rah, Mago Oscuro, ecc.) e l'uso innovativo di queste ultime nelle, appunto, fusioni.
Personaggi: quanto di peggio si possa trovare nelle prime serie, permettetemi di smontare le cose una alla volta.
Abbiamo un protagonista poco credibile, ben più imbattibile del protagonista della prima serie, che usa spesso e volentieri fusioni durante gli incontri che, puntualmente, vince. Nel vortice di esagerazione si fa capire come possa vincere i suoi insegnanti, i suoi amici, i suoi nemici e lo stesso Yugi della prima serie, senza un minimo di logica. Si comporta come un ragazzino iperattivo e leggermente ottuso, stranamente però questo lo si nota solo al di fuori dei combattimenti. Alexis Rhodes, Chumley Huffington, Bastion Misawa e Syrus Truesdale sono il gruppetto classico, infatti abbiamo, in ordine, la pettoruta ragazza del gruppo, il grassone (non me ne abbiano le persone sovrappeso) con fantasie di grandezza, il belloccio amico che fa da "scienziato" sbruffone, e infine il classico "sfigatello", piccolo, studioso e tecno-dipendente con complessi d'inferiorità, specie con il fratello, Zane Truesdale (ma che novità) che fa anche da nemico sociale, il pilastro da scardinare per arrivare alla fama assoluta, essendo una specie di celebrità oscura. Chazz Princeton è il classico amico/nemico del protagonista, e puntualmente si sente in dovere di sfidarlo e puntualmente le busca. Lymar Banner, infine, è il classico cattivo nascosto da buon professore, che, indovinate?, perde anche lui.
Bene, dopo tutti questi cliché ci si può trovare al cospetto di diversi nemici, parenti vari e mostriciattoli. Unici personaggi piacevoli, e mi duole dirlo, sono i mostri delle carte.
Considerazioni finali: trovo quest'anime insulso e anche noioso, non fosse per gli scontri. Ha affossato quella che era la prima serie, molto più piacevole e adulta (seppur troppo modificata in Italia); sconsiglio caldamente la visione a tutti, esclusi forse bambini che vogliono vedere lotte colorate e buonismo.