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All'interno dell'ampia produzione di un brand molto famoso, anche per il fan più fedele è difficile selezionare cosa seguire o perlomeno a cosa dare la precedenza. Nel caso di Pokémon, un marchio che nel 2012 festeggia il quindicesimo anniversario dal rilascio del videogioco originario il cui bestiario si è via via espanso dando vita a un gioco di carte collezionabili, infiniti spin-off, gadget e, probabilmente l'incarnazione maggiormente nota: un anime longevo che ad ora conta più di settecento episodi e quattordici film di animazione. Il problema si fa sentire. Fra gli altri lungometraggi, "Zoroark - Il Re delle Illusioni" ("Gekijōban Poketto Monsutā Daiyamondo & Pāru: Gen'ei no Hasha: Zoroāku" / Pocket Monster Diamante e Perla il film: Sovrano Fantasma: Zoroark: 劇場版ポケットモンスター ダイヤモンド&パール 幻影の覇者 ゾロアーク) spicca forse all'interesse di chi preferisce il videogame all'anime di Pokémon per un veloce cameo (immortalato nel primo screenshot di questa scheda): in apertura, Ash lotta contro un allenatore che è l'animazione del protagonista del capitolo videoludico HeartGold/SoulSilver. Questa è finora l'unica volta che un allenatore maschile creato per il gioco compare nell'anime. L'altra grande eccezione è rappresentata da "Pokémon Chronicles", serie in cui Ash Ketchum non è protagonista e il suo posto è preso da Kenta, una controparte molto simile ma non diretta della versione originale di Hibiki di Gold/Silver, di cui l'allenatore che compare in "Zoroark - Il Re delle Illusioni" è la variante remake.
Già per quest'apparizione, il titolo vale la visione per l'appassionato.

Dopo l'introduzione, Ash, Brock e Lucinda arrivano in un Centro Pokémon da cui seguono in tv un incontro di calciocanestro Pokémon, uno sport che per via di alcune caratteristiche nella trasmissione (scene, attacchi, inquadrature, scrittura dei sottotitoli) presenta una forte somiglianza con il Blitzball di "Final Fantasy X". L'attenzione di tutto il mondo è attratta da questa disciplina, poiché il primo torneo ufficiale sta per iniziare da lì a pochi giorni nella città di Coronopoli. Tra i partecipanti, spicca come favorita alla vittoria una squadra composta dai pokémon leggendari Entei, Suicune e Raikō, posseduta dal magnate Grings Kodai. Ma le apparenze ingannano, e le illusioni saranno parecchie in questo prodotto, come promette il titolo: in realtà i tre leggendari non sono reali, sono soltanto delle trasformazioni del pokémon Zoroark, un mostro portatile muta-forma ispirato alla figura tradizionale della volpe giapponese. Catturata insieme al suo cucciolo Zorua, Zoroark è costretta da Kodai ad assumere le sembianze di altri pokémon per seminare il panico a Coronopoli e costringere gli abitanti all'evacuazione, in modo che il suo carceriere possa dare indisturbato la caccia a Celebi e mettere le mani su un varco temporale che gli permetterebbe di incrementare la sua capacità di preveggenza. Per assicurarsi che Zoroark si presti al suo disegno criminoso, Kodai la minaccia di ferire Zorua, ma quest'ultimo riesce a scappare e, stretta amicizia con Ash e compagnia, a entrare a Coronopoli per intralciare il piano di Kodai e salvare la sua mama.

Com'è chiaro anche da questo breve riassunto della trama, il lungometraggio "Zoroark - Il Re delle Illusioni" non si discosta affatto dalle linee guida della filmografia Pokémon. La storia si concentra infatti sulle angherie perpetrate ai danni della natura e dei pokémon da un uomo gretto e privo di scrupoli, che si serve della più moderna tecnologia per asservire i mostriciattoli che usa come fossero giocattoli. Inizialmente succubi della sua forza, i pokémon più potenti sono anche quelli meno abituati al contatto umano e la cattività vibra un duro colpo alla fierezza di queste creature, che si allontanano dagli uomini finché non vengono salvate e riconfortate dal coraggio e dalla bontà di Ash, Pikachu e dei loro amici (Brock e Lucinda nel caso presente, ma la composizione del cast è irrilevante per la tematica).
L'aspetto che riserva una variazione intrigante è il fatto che la vicenda è interamente gestita dai pokémon, mentre i personaggi umani fanno loro praticamente da supporto aiutandoli concretamente a superare ostacoli fisici, come fare penetrare Zorua a Coronopoli per un condotto sotterraneo, o portare a braccio Celebi impossibilitato a volare.
Naturalmente, a monopolizzare l'interesse degli spettatori è il rapporto madre-figlio - anche se Kodai insinua che non lo siano realmente - di Zoroark e Zorua: della prima sono ovviamente ammirevoli lo spirito di sacrificio e il coraggio con cui è disposta a sopportare ogni umiliazione, ogni ferita e ogni scontro pur di proteggere il suo piccolo, e di Zorua è divertente il suo carattere alle volte infantile ma anch'esso pronto a tutto per soccorrere Zoroark. Inoltre i suoi sentimenti sono direttamente comprensibili perché quest'esemplare è in grado di parlare telepaticamente, e grazie alle numerose gag dovute alle trasformazioni nei vari personaggi (riconoscibili dall'andatura goffa e dalla coda) e alla sua risatina l'empatia dei più piccoli è assicurata.

Come sempre, il comparto grafico è curatissimo, presentando un ottimo equilibrio tra la fluidità delle animazioni, i disegni in 2D e le sezioni create al computer. Peccato non poter vedere il film proiettato nei cinema italiani, perché è sicuramente uno spettacolo per gli occhi.
La struttura degli eventi è altrettanto valida: di nuovo, non presenterà nulla di nuovo all'interno dell'animazione giapponese, ma l'uso delle spiegazioni, delle entrate in scena dei personaggi, dei colpi di scena è così magistrale da non lasciare indifferenti (il finale è pura ironia tragica greca).

Come per molti suoi predecessori, in Italia il lungometraggio è stato prima mandato in onda sulla rete K2 e poi venduto in DVD, il cui cofanetto è essenziale al massimo: oltre al fatto che a ogni revisione l'acquirente deve sorbirsi della pubblicità iniziale, il disco contiene solo il film e un menù di selezione stringatissimo, formato solamente da: avvio; scelta della lingua (italiano, inglese, francese, tedesco; la traccia originale non c'è) e del capitolo. L'unico bonus è una carta gioco di Celebi, inserita tanto per spingere all'acquisto i collezionisti. Per il resto, si tratta di un'edizione che più scarna non si può ed è un vero peccato, perché di sicuro materiale extra da aggiungere ce n'era.

In definitiva, "Zoroark - Il Re delle Illusioni" fondamentalmente non differisce dalla sostanza degli altri film Pokémon. Amore per la natura e le sue creature, odio e distruzione seminati da alcuni esseri umani disposti a tutto per ottenere il controllo del mondo: entrambi aspettano l'intervento del cuore puro dei veri allenatori di pokémon che ribalti la situazione e faccia trionfare l'amicizia e la pace. A ciò si accompagna la solita accuratezza formale a cui Pokémon ha da sempre abituato, essendo un marchio che può permettersi di non badare a spese e di dimostrare a ciascuna nuova uscita la maestria dei suoi creatori. L'unica pecca è l'edizione italiana del DVD, ma è una visione consigliata a tutti, grandi e piccini.