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9.0/10
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"Planetes" è un anime niente male davvero, devo dire di essere rimasto stupito dal fatto di aver potuto seguire una serie al contempo così lenta e pressoché priva di elementi interessanti - qualcuno la definisce slice of life, questo stesso sito invece "sleeper hit", due definizioni perfette secondo me. Passiamo all'analisi.

Grafica: sulla grafica non ho molto da dire. In generale la trovo molto ben fatta, più realistica di altre... Un punto in favore per il disegno dello spazio e della "natura" che circonda i personaggi, sia essa meccanica (astronavi, spazio deserto, ecc.) sia essa paesaggistica (sulla Terra).

Storia <b>[Attenzione, spoiler!]</b>: la storia si spiega da sé: due protagonisti - almeno, io li considero entrambi tali -, una è Ai Tanabe, giovane ragazza che comincia a lavorare solo ora, l'altro è Hachimachi (Hachirota Hoshino), ragazzo che lavora alla sezione detriti - non starò qui a dilungarmi, tutta la parte della spiegazione del loro lavoro, visto che è stata egregiamente spiegata su questo sito. Parlando chiaramente non esiste una storia vera e propria, l'inizio è più che altro una lunga digressione vuoi sulle vite dei vari personaggi vuoi sulle spiegazioni tecniche e davvero ben fatte del lavoro svolto, sul funzionamento delle astronavi e, perché no, sulle tematiche sociali mondiali. A un certo punto però il registro comincia a cambiare: ci troviamo di fronte a un cambiamento radicale. Abbiamo i problemi personali del protagonista maschile, che lo mettono in crisi e gli impediscono di continuare a vivere come prima o anche solo lavorare, abbiamo la storia d'amore, molto sottile e poco "funzionante", fra i due protagonisti, con interventi vari e poco interessanti di altri personaggi, e infine la parte d'azione, rappresentata dalla presenza di terroristi il cui scopo è impedire la colonizzazione dello spazio, con tanto di sparatorie, esplosioni e tradimenti notevoli. Infine c'è anche la parte di crescita del protagonista maschile, quella d'espressione del proprio potenziale e della propria carriera, la volontà di partire per Giove, alla testa del viaggio di scoperta dello spazio. Come cornice, Ai è pronta ad aspettare i 7 anni necessari al suo ritorno, continuando ad amarlo. La storia finisce così, in sospeso ma nemmeno troppo, su quella che sarà la vita dei protagonisti, così come quella di tutti all'inizio di una nuova era mondiale.

Personaggi: per questa volta trovo che sia troppo mettersi a discutere personaggio per personaggio, essi infatti sono molti e variegati, ognuno con la propria storia personale, diversa ma in fondo simile a quella degli altri. Abbiamo pressoché una gamma infinita di comportamenti e delle loro varie mescolanze: anche se più di un personaggio dimostra, per esempio, una dedizione al lavoro sovrumana, ci sarà sempre quello che lo farà in maniera calma e pacata, con il sorriso sulle labbra, ma travagliato dentro da dolori indicibili e solitudine, quello che invece l'affronterà con decisione e prepotenza, con forza d'animo ma in maniera molto rude, quasi scorbutica, magari con problemi interiori completamente diversi dagli altri (morte di un familiare, sindrome da abbandono, complesso di inferiorità, solitudine, malattie terminali, ecc.). Punto in comune di tutti: l'amore per lo spazio profondo e l'infinito che esso rappresenta.

Come conclusione si può tranquillamente dire che questo è uno dei migliori anime del genere. Non abbiamo esagerazioni introspettive tipiche degli anime giapponesi, spesso talmente tanto complesse da risultare spiacevoli o semplicemente incomprensibili (vedi "Ergo Proxy", "Neon Genesis Evangelion", ecc., che non sono spiacevoli, ma nemmeno così semplici). E tuttavia si ammette un'enorme influenza della sfera dei sentimenti, che tutto abbraccia. In definitiva il vero punto forte di quest'anime è l'equilibrio e la semplicità con cui ambienta in una situazione fantascientifica la vita di persone più o meno comuni, come potrebbe essere quella di un netturbino,
un insegnante, ecc. Davvero, un capolavoro!