Titoli poco conosciuti, passati in sordina all'epoca dell'uscita o dimenticati col tempo... su AnimeClick.it abbiamo migliaia di schede anime e manga senza alcuna recensione, privando quindi i lettori di uno dei principali punti di forza delle stesse.
Per cui, ad ogni appuntamento di questa rubrica vi proporremo alcuni di questi titoli, con la preghiera di recensirli qualora li conosciate. Tutti gli utenti che recensiranno le opere proposte entro la scadenza assegnata riceveranno l'icona premio Scheda adottata. Per le regole da seguire nella stesura delle recensioni rimandiamo al blog apposito, che vi preghiamo di utilizzare anche per commenti, domande o tenere traccia dei premi (non commentate l'iniziativa in questa news).
I titoli al momento disponibili sono:
[ANIME] Body Jack (Scadenza: 25/1/2015)
[ANIME] Mitsuwano (Scadenza: 28/1/2015)
[MANGA] Astroboy Remake (Scadenza: 1/2/2015)
[ANIME] Gugure! Kokkuri-san (Scadenza: 4/2/2015)
Nuovo appuntamento con la rubrica dedicata alle recensioni su anime e manga, realizzate degli utenti di AnimeClick.it.
Oggi appuntamento libero, con i manga Hello Spank, Planetes e Proteggi la mia terra.
Ricordiamo che questa rubrica non vuole essere un modo per giudicare in maniera perentoria i titoli in esame, ma un semplice contesto in cui proporre delle analisi che forniscano, indipendentemente dal loro voto finale, spunti interessanti per la nascita di discussioni, si auspica, costruttive per l'utenza.
Per saperne di più continuate a leggere.
Hello! Spank
6.0/10
Se siete giovani e vi siete persi il boom degli anime anni '80 sulle nascenti ma agguerrite reti Mediaset, fate un bel gioco: prendete una persona tra i 30 e i 35 anni e chiedetegli di "Spank", le possibilità di reazione sono principalmente due. La più probabile e terrificante: inizierà a canticchiare la sigla, saltando qualche parola qua e là; come altra ipotesi inizierà a dirvi quanto era tenero Spank, che adorava la sua voce, che aveva l'astuccio per la scuola o il peluche, e inizierà a fare versi incomprensibili, nominando Torakiki e Micia, "Iaia, bimba, pappa". Confusione totale, ma è provando a fare domande specifiche che potrebbero entrare nel panico: di che parla? Com'è la storia? Come finisce? Boh, bimba pappa.
Hello Spank era chiaramente un anime per bambini, aveva lo scopo di intrattenerli e ci riusciva perfettamente (e sono sicuro ci riuscirebbe ancora oggi) con la sua storia semplice, un animale come protagonista ma dal comportamento di un bambino, l'estetica piacevole e rilassante, funzionava tutto. Memoria e nostalgia collettiva tipica dell'italiano però possono scontrarsi e giocare brutti scherzi, rendendo certi classici intoccabili: "non puoi criticare Spank, è un mito!", si, ma l'hai letto? Non metterti a cantare di nuovo la sigla per favore.
Si parla del manga quindi, pubblicato su Nakayoshi, storica rivista shōjo da dove tutto ebbe inizio. Aika (in originale Aiko) è una ragazzina delle medie che vive con la madre mentre il padre risulta scomparso in mare. Il suo più grande amico è un cane di nome Papy che però viene prontamente investito da un furgone finendo all'altro mondo. per una serie di circostanze si ritroverà ad ospitare uno strano cane di nome Spank e ad innamorarsi dell'autista che ha investito Papy, romantico uomo di mare possessore di uno jacht comprato con "lavoretti occasionali".
Il manga sembra sulle prime mantenere intatto lo spirito della serie animata, divertente in più occasioni, malinconico in altri. Se però i disegni vintage non sono un problema grave per quanto mi riguarda, è la sceneggiatura nel complesso a non avermi convinto. Una certa banalità nei dialoghi credo sia tipica dei manga per bambini dell'epoca, ma dal secondo volume al quarto le situazioni si susseguono con una confusione disarmante, gli autori sembrano non gestire bene la doppia anima della storia, quella comica con Spank e quella sentimentale con Aika e i suoi amichetti. Può capitare che Spank litighi con Aika e nel giro di 6 pagine torna tutto come prima, può capitare che certi personaggi secondari vengano totalmente dimenticati dalla storia (il tizio con gli occhiali che sembrava provare qualcosa per Aika), e può capitare che i personaggi maschili si somiglino tutti in modo incredibile. Ma il bello viene dopo.
Il manga lo si può infatti suddividere in due capitoli, il primo di Aika e il secondo di Ai. Sì perchè a metà storia circa Spank si ritrova a cambiare padroncina, parte inedita nell'anime, quindi interessante, solo che il tutto avviene di punto in bianco! Si passa dall'ultima vignetta del volume 4 con Aika che corre felice sui campi con Spank, all'inizio del 5 con lei.. a Londra! E la separazione come è avvenuta? Cosa si sono detti? Boh, è accaduto e basta, fattene una ragione e continua a leggere, sembra dire.
Tanto il protagonista è Spank giustamente, è lui che sorregge la baracca, però di grazia, evita di raccontare amori, vita, morte e miracoli di determinati personaggi se poi fai Tabula Rasa. E meglio non parlare del finale.
Nonostante questi difetti rimane la dolcezza e la freschezza di una storia d'altri tempi, e la genialità di un personaggio senza tempo come Spank, ma forse proprio per questo, il buffo cane sembra protagonista di una storia (anzi di due) di cui non frega nulla a nessuno (da qui il "gioco" ad inizio recensione), un'icona che esce dalla carta per vivere piuttosto nella nostra memoria e di quella dei nostri genitori, che ci risolleva il morale con la sua tenerezza, i suoi gesti, il suo spirito ribelle e curioso, simbolo di un'infanzia lontana.
Hello Spank era chiaramente un anime per bambini, aveva lo scopo di intrattenerli e ci riusciva perfettamente (e sono sicuro ci riuscirebbe ancora oggi) con la sua storia semplice, un animale come protagonista ma dal comportamento di un bambino, l'estetica piacevole e rilassante, funzionava tutto. Memoria e nostalgia collettiva tipica dell'italiano però possono scontrarsi e giocare brutti scherzi, rendendo certi classici intoccabili: "non puoi criticare Spank, è un mito!", si, ma l'hai letto? Non metterti a cantare di nuovo la sigla per favore.
Si parla del manga quindi, pubblicato su Nakayoshi, storica rivista shōjo da dove tutto ebbe inizio. Aika (in originale Aiko) è una ragazzina delle medie che vive con la madre mentre il padre risulta scomparso in mare. Il suo più grande amico è un cane di nome Papy che però viene prontamente investito da un furgone finendo all'altro mondo. per una serie di circostanze si ritroverà ad ospitare uno strano cane di nome Spank e ad innamorarsi dell'autista che ha investito Papy, romantico uomo di mare possessore di uno jacht comprato con "lavoretti occasionali".
Il manga sembra sulle prime mantenere intatto lo spirito della serie animata, divertente in più occasioni, malinconico in altri. Se però i disegni vintage non sono un problema grave per quanto mi riguarda, è la sceneggiatura nel complesso a non avermi convinto. Una certa banalità nei dialoghi credo sia tipica dei manga per bambini dell'epoca, ma dal secondo volume al quarto le situazioni si susseguono con una confusione disarmante, gli autori sembrano non gestire bene la doppia anima della storia, quella comica con Spank e quella sentimentale con Aika e i suoi amichetti. Può capitare che Spank litighi con Aika e nel giro di 6 pagine torna tutto come prima, può capitare che certi personaggi secondari vengano totalmente dimenticati dalla storia (il tizio con gli occhiali che sembrava provare qualcosa per Aika), e può capitare che i personaggi maschili si somiglino tutti in modo incredibile. Ma il bello viene dopo.
Il manga lo si può infatti suddividere in due capitoli, il primo di Aika e il secondo di Ai. Sì perchè a metà storia circa Spank si ritrova a cambiare padroncina, parte inedita nell'anime, quindi interessante, solo che il tutto avviene di punto in bianco! Si passa dall'ultima vignetta del volume 4 con Aika che corre felice sui campi con Spank, all'inizio del 5 con lei.. a Londra! E la separazione come è avvenuta? Cosa si sono detti? Boh, è accaduto e basta, fattene una ragione e continua a leggere, sembra dire.
Tanto il protagonista è Spank giustamente, è lui che sorregge la baracca, però di grazia, evita di raccontare amori, vita, morte e miracoli di determinati personaggi se poi fai Tabula Rasa. E meglio non parlare del finale.
Nonostante questi difetti rimane la dolcezza e la freschezza di una storia d'altri tempi, e la genialità di un personaggio senza tempo come Spank, ma forse proprio per questo, il buffo cane sembra protagonista di una storia (anzi di due) di cui non frega nulla a nessuno (da qui il "gioco" ad inizio recensione), un'icona che esce dalla carta per vivere piuttosto nella nostra memoria e di quella dei nostri genitori, che ci risolleva il morale con la sua tenerezza, i suoi gesti, il suo spirito ribelle e curioso, simbolo di un'infanzia lontana.
Planetes
9.0/10
Utente1594
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Planetes è un manga che avvolge il lettore; che lo accompagna in un futuro non troppo lontano, il 2075, e gli narra le storie di Fee, Yuri, Hachimaki e Tanabe: quattro netturbini spaziali ma, prima di tutto, quattro esseri viventi, quattro umani, limitati dalle proprie debolezze e dal loro carattere, che in comune hanno un amore immenso per lo spazio.
In quest’opera non vi è una trama vera e propria, ma tanti racconti in cui vengono evidenziati lati nascosti dei protagonisti, in cui si scava all’interno del loro passato per farne fuoriuscire sentimenti, emozioni, pensieri, avventure dal singolare palcoscenico: il cosmo.
Makoto Yukimura, autore del manga, decide d’approfondire ad ogni volume un personaggio e renderlo, superficialmente, protagonista.
Nel primo si scoprirà di più sulla apparente freddezza del russo Yuri Mihailokov; col secondo numero sarà il turno del giapponese Hachimaki Hoshino ragazzo dalle grandissime ambizioni e dal forte carattere; l’amore di Tanabe Ai per qualunque essere vivente prenderà vita nelle vignette del terzo volume per finire con Fee, il suo senso della giustizia e le sue difficoltà familiari.
Yukimura compie un grandissimo passo avanti nel settore fantascientifico cartaceo: perché inventarsi per la Terra pericoli alieni, pericoli esterni all’uomo, quando vi è l’uomo stesso e la sua tendenza autodistruttiva?
Il nemico è dentro le linee amiche, non fuori: i rifiuti generati dai numerosi razzi e satelliti lanciati oltre l’atmosfera impediscono alle navi spaziali di viaggiare senza essere gravemente danneggiate; i terroristi per la protezione dello spazio compiono attentati contro progetti d’espansione spaziale; la mente umana, davanti alla totalità del cosmo, all’imponenza dei pianeti, alla solitudine e al buio del vuoto… non riesce a reagire.
Con un realismo quasi maniacale nelle raffigurazione delle navi spaziali, dell’equipaggiamento usato, delle stelle, delle galassie; ma anche nella psicologia dei quattro protagonisti, questo manga vi inviterà a riflettere come pochi altri; a pensare come non mai sulla nostra esistenza, sul valore dell’amore, dell’amicizia e della giustizia.
L’edizione Panini è buonissima nel rapporto qualità/prezzo (4€ per buona carta, rilegatura e stampa; fantastiche sovra copertine) ed egregiamente curata da Davide Castellazzi.
Consigliatissimo; ma un solo avvertimento: in questa lettura non cercate una storia, una trama da seguire con attenzione (ne rimarreste delusi), semplicemente lasciatevi trasportare dal tratto, dalla splendida sceneggiatura e dalla grandissima umanità con cui vengono presentati i vari personaggi.
In quest’opera non vi è una trama vera e propria, ma tanti racconti in cui vengono evidenziati lati nascosti dei protagonisti, in cui si scava all’interno del loro passato per farne fuoriuscire sentimenti, emozioni, pensieri, avventure dal singolare palcoscenico: il cosmo.
Makoto Yukimura, autore del manga, decide d’approfondire ad ogni volume un personaggio e renderlo, superficialmente, protagonista.
Nel primo si scoprirà di più sulla apparente freddezza del russo Yuri Mihailokov; col secondo numero sarà il turno del giapponese Hachimaki Hoshino ragazzo dalle grandissime ambizioni e dal forte carattere; l’amore di Tanabe Ai per qualunque essere vivente prenderà vita nelle vignette del terzo volume per finire con Fee, il suo senso della giustizia e le sue difficoltà familiari.
Yukimura compie un grandissimo passo avanti nel settore fantascientifico cartaceo: perché inventarsi per la Terra pericoli alieni, pericoli esterni all’uomo, quando vi è l’uomo stesso e la sua tendenza autodistruttiva?
Il nemico è dentro le linee amiche, non fuori: i rifiuti generati dai numerosi razzi e satelliti lanciati oltre l’atmosfera impediscono alle navi spaziali di viaggiare senza essere gravemente danneggiate; i terroristi per la protezione dello spazio compiono attentati contro progetti d’espansione spaziale; la mente umana, davanti alla totalità del cosmo, all’imponenza dei pianeti, alla solitudine e al buio del vuoto… non riesce a reagire.
Con un realismo quasi maniacale nelle raffigurazione delle navi spaziali, dell’equipaggiamento usato, delle stelle, delle galassie; ma anche nella psicologia dei quattro protagonisti, questo manga vi inviterà a riflettere come pochi altri; a pensare come non mai sulla nostra esistenza, sul valore dell’amore, dell’amicizia e della giustizia.
L’edizione Panini è buonissima nel rapporto qualità/prezzo (4€ per buona carta, rilegatura e stampa; fantastiche sovra copertine) ed egregiamente curata da Davide Castellazzi.
Consigliatissimo; ma un solo avvertimento: in questa lettura non cercate una storia, una trama da seguire con attenzione (ne rimarreste delusi), semplicemente lasciatevi trasportare dal tratto, dalla splendida sceneggiatura e dalla grandissima umanità con cui vengono presentati i vari personaggi.
Proteggi la mia Terra
9.0/10
Recensione di Francescoseinen
-
"Boku no chikyu o mamotte", o tradotto in italiano "Proteggi la mia terra", è un manga difficilmente classificabile. A dire la verità, sarebbe assai riduttivo tentare di farlo, dato che ci sono elementi caratteristici di questo manga che ritroviamo quasi solo in esso.
Proteggi la mia terra (PLMT) è diventato uno dei miei manga preferiti in assoluto. Parlo da grande amante degli shounen, nella mia collezione infatti sono presenti pochissimi shoujo, PLMT è uno di questi.
La storia è originale e unica nel suo genere, non ci sono protagonisti assoluti ma tutti hanno un ruolo ben preciso, una loro voce in capitolo senza la quale la trama si ritroverebbe bloccata. Dopo un inizio in sordina, in cui vengono presentati i vari personaggi, la serie si rivela per quello che è: una pietra miliare del fumetto giapponese e non solo.
I 7 ragazzi protagonisti sono le reincarnazioni di altrettante personalità aliene (dalle fattezze perfettamente umane), impegnate nello studio e nell'osservazione del pianeta Terra dalla loro base lunare. I ragazzi vengono a conoscenza delle loro vite precedenti attraverso i sogni, grazie ai quali, ogni notte, rivivono in prima persona i gesti compiuti e le parole dette nel passato.
Il punto forte del manga è senza dubbio la sceneggiatura: la trama si dipana in modo coerente e fluido, orchestrando magistralmente l'alternanza fra presente e passato, riuscendo a caratterizzare la psicologia dei personaggi, sia degli scienziati alieni che dei ragazzi del presente, come mai mi era capitato di vedere in un'opera fumettistica in generale.
I giovani studenti hanno un modo di pensare e vedere le cose quasi speculare a quello delle precedenti vite; questo influisce anche sulla loro vita presente, sui rapporti interpersonali fra di loro. Ciò suscita in loro una moltitudine di interrogativi: "È giusto vivere con l'ombra dei ricordi della vita precedente senza vivere il presente e il futuro?". Ma sopratutto, "Perché tutti sognamo della nostra vita precedente? E cos'è successo veramente su quella base lunare?". Presente e passato si allacciano fra loro in un abbraccio sempiterno, provocando inevitabili e fatali ripercussioni nelle vite dei giovani ragazzi, quasi incapaci di fronteggiare un simile mare in piena. Il dilemma sarà fra scegliere di seguire gli istinti e gli atteggiamenti originali o tornare a guardare al futuro, che deve sì essere vissuto, ma senza prescindere dagli insegnamenti del passato. Il ruolo del pianeta Terra stesso, nel bene e nel male, all'interno della storia, dipenderà dalla loro scelta.
La grande Saki Hiwatari, mediante una tecnica narrativa invidiabile, porterà piano piano a scoprire le carte in tavola, mostrando la spiegazioni a quei misteri e comportamenti all'interno della base aliena, che per i ragazzi appaiano indecifrabili, dettati da condizioni e motivazioni psicologiche difficili da capire ad una prima osservazione.
Personalmente le parti che mi sono piaciute di più sono quelle dedicate all'introspezione degli scienziati alieni, nella parte centrale del manga, ambientate nella base lunare, dove convivono i 7 alieni. Qui vengono sviscerate le psicologie dei 2 personaggi chiave della serie, conferendo loro personalità realistiche e interessantissime. L'autrice scava nel loro passato (il passato del passato, quindi), partendo dall'infanzia degli alieni fino all'approdo alla base lunare, arrivando a presentare gli stessi eventi però visti da 2 prospettive diverse. Magnifico, semplicemente magnifico. In questo modo, si capisce ancora più chiaramente alcuni risvolti della vita presente.
Il tratto dell'autrice migliora col passare dei volumi: si fa meno spigoloso e più pulito. Sono presenti delle tavole anche notevoli, che conferiscono un'ulteriore tocco di classe a questo pregevole manga.
Non molto conosciuto, PLMT meriterebbe senz'altro una riproposizione da parte della Panini, che con la sua vecchia edizione ha un po' indegnamente mortificato questo capolavoro.
In sostanza, un manga da leggere a prescindere. Un must per ogni amante delle grandi storie e del buon fumetto in generale.
Proteggi la mia terra (PLMT) è diventato uno dei miei manga preferiti in assoluto. Parlo da grande amante degli shounen, nella mia collezione infatti sono presenti pochissimi shoujo, PLMT è uno di questi.
La storia è originale e unica nel suo genere, non ci sono protagonisti assoluti ma tutti hanno un ruolo ben preciso, una loro voce in capitolo senza la quale la trama si ritroverebbe bloccata. Dopo un inizio in sordina, in cui vengono presentati i vari personaggi, la serie si rivela per quello che è: una pietra miliare del fumetto giapponese e non solo.
I 7 ragazzi protagonisti sono le reincarnazioni di altrettante personalità aliene (dalle fattezze perfettamente umane), impegnate nello studio e nell'osservazione del pianeta Terra dalla loro base lunare. I ragazzi vengono a conoscenza delle loro vite precedenti attraverso i sogni, grazie ai quali, ogni notte, rivivono in prima persona i gesti compiuti e le parole dette nel passato.
Il punto forte del manga è senza dubbio la sceneggiatura: la trama si dipana in modo coerente e fluido, orchestrando magistralmente l'alternanza fra presente e passato, riuscendo a caratterizzare la psicologia dei personaggi, sia degli scienziati alieni che dei ragazzi del presente, come mai mi era capitato di vedere in un'opera fumettistica in generale.
I giovani studenti hanno un modo di pensare e vedere le cose quasi speculare a quello delle precedenti vite; questo influisce anche sulla loro vita presente, sui rapporti interpersonali fra di loro. Ciò suscita in loro una moltitudine di interrogativi: "È giusto vivere con l'ombra dei ricordi della vita precedente senza vivere il presente e il futuro?". Ma sopratutto, "Perché tutti sognamo della nostra vita precedente? E cos'è successo veramente su quella base lunare?". Presente e passato si allacciano fra loro in un abbraccio sempiterno, provocando inevitabili e fatali ripercussioni nelle vite dei giovani ragazzi, quasi incapaci di fronteggiare un simile mare in piena. Il dilemma sarà fra scegliere di seguire gli istinti e gli atteggiamenti originali o tornare a guardare al futuro, che deve sì essere vissuto, ma senza prescindere dagli insegnamenti del passato. Il ruolo del pianeta Terra stesso, nel bene e nel male, all'interno della storia, dipenderà dalla loro scelta.
La grande Saki Hiwatari, mediante una tecnica narrativa invidiabile, porterà piano piano a scoprire le carte in tavola, mostrando la spiegazioni a quei misteri e comportamenti all'interno della base aliena, che per i ragazzi appaiano indecifrabili, dettati da condizioni e motivazioni psicologiche difficili da capire ad una prima osservazione.
Personalmente le parti che mi sono piaciute di più sono quelle dedicate all'introspezione degli scienziati alieni, nella parte centrale del manga, ambientate nella base lunare, dove convivono i 7 alieni. Qui vengono sviscerate le psicologie dei 2 personaggi chiave della serie, conferendo loro personalità realistiche e interessantissime. L'autrice scava nel loro passato (il passato del passato, quindi), partendo dall'infanzia degli alieni fino all'approdo alla base lunare, arrivando a presentare gli stessi eventi però visti da 2 prospettive diverse. Magnifico, semplicemente magnifico. In questo modo, si capisce ancora più chiaramente alcuni risvolti della vita presente.
Il tratto dell'autrice migliora col passare dei volumi: si fa meno spigoloso e più pulito. Sono presenti delle tavole anche notevoli, che conferiscono un'ulteriore tocco di classe a questo pregevole manga.
Non molto conosciuto, PLMT meriterebbe senz'altro una riproposizione da parte della Panini, che con la sua vecchia edizione ha un po' indegnamente mortificato questo capolavoro.
In sostanza, un manga da leggere a prescindere. Un must per ogni amante delle grandi storie e del buon fumetto in generale.
Posso però solo commentare le ultime due visto che riguardano opere che ho letto pure io.
Sono d'accordo con tutto ciò che ha scritto Chiba su Planetes. Mi piace come l'autore approfondisca i suoi personaggi, caratterizzati in modo superbo e di un'umanità e spessore difficilmente riscontrabile in altre opere. Yukimura è un autore che ho imparato ad amare proprio con Planetes, e che, con la sua opera successiva, mi ha confermato tutto ciò che penso di lui, perchè si, anche Vinland Saga è un manga stupendo e dove l'introspezione psicologica dei suoi personaggi la fa da padrone.
Con Francescoseinen oltre all'avatar condivido il parere su quello che è probabilmente il mio shojo manga preferito. Anche secondo me il vero punto di forza di quest'opera è la sceneggiatura che costringe il lettore a porsi un'infinità di domande che pian piano troveranno tutte risposta, andando a ricomporre un puzzle quasi perfetto.
Unico limite di Proteggi la mia terra è forse il fatto che i due protagonisti potrebbero non piacere a tutti, ma resta innegabile il fatto che siano ben approfonditi e caratterizzati a fondo.
"Andiamo al mare, Arisu. Quando arriva l'estate, non diciamolo a nessuno... e andiamo al mare io e te soli. Ogni volta che il sole ti fa bella, la luna mi insegue e mi lascia solo.
Fra passato e futuro, guardo la tua estate passare di nuovo.
Andiamo al mare, Arisu. Al mare... al mare. Con nostalgia saluto quest'estate brillante agitando la mano e amando, amando... la tua presenza".
Planetes l'ho molto apprezzato, mentre Proteggi la mia terra è il mio sogno proibito. Me lo prestò la mia compagna di banco al liceo e lo adorai. Lo ristampassero, lo comprerei ad occhi chiusi, visto che ho amato anche l'adattamento animato.
Proteggi la mia terra.....spero ancora che la planet o qualche altro editore ne faccia una nuova edizione perché è ormai introvabile ho sempre desiderato poterlo leggere tutto!
Per il grande entusiasmo ho preso ad occhi chiusi anche il sequel, La luce della luna, che purtroppo è alquanto inferiore ed a lungo andare mi sta annoiando... Speriamo che la Hiwatari si dia una mossa a concluderlo!
Di Hello Spank ho letto solo alcune parti del manga, anche se si trattava della versione a colori, probabilmente censurata, da Il corriere dei piccoli: non mi esaltava particolarmente, anche perché non mi faceva impazzire nemmeno l'anime (che ho comunque seguito fino alla fine). Poi non ho voluto comprare l'edizione in volumetti soprattutto perché avevo letto in anticipo di questa spaccatura a metà della storia e non mi ispirava...
Di Planetes ho guardato l'anime, che ho recensito, ma non so se quella recensione può essere attendibile perché non so quanto si differenzi dal manga: spero che il signorino raccomandato e maschilista Hachimaki sia meno raccomandato e maschilista!!!
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