Recensione
Another
8.0/10
L'anime di "Another", ambientato in una scuola, ha una trama nella quale si mescolano perfettamente horror e mistero con note splatter su uno sfondo psicologico: un inizio avvincente con risvolti sorprendenti, ma un finale abbastanza sommario. Partendo dal principio, il modo in cui si susseguono le morti non risulta pesante, anzi, sono improvvise e contorte, accrescendo la suspense. Durante lo svolgimento lo spettatore viene invitato a formulare ipotesi e collegamenti tra gli eventi, che vengono poi smentite lasciandolo con il fiato sospeso e la voglia di sapere cosa succederà nell'episodio successivo.
Dopo la prima morte l'ansia è fomentata dai dialoghi tra i personaggi che fanno ben intendere quando bisogna pararsi la faccia con il cuscino, pronti ad assistere al prossimo sfortunato evento.
Per quanto riguarda i personaggi, hanno dei caratteri abbastanza semplici, fatta eccezione per Misaki Mei, che risulta un personalità complessa e in continua evoluzione. Partendo dal primo, Sakakibara Koichi, protagonista, un ragazzino della grande Tokyo che, arrivato a Yomiya, dopo aver avuto un infarto, come se non bastasse, ha la "sfortuna" di capitare nella "terza sezione", vittima della maledizione. Il suo arrivo infrange l'equilibrio della classe. E abbandoniamo qui questo personaggio per evitare spoiler.
Misaki Mei, coprotagonista, è una ragazza minuta dai tratti tipicamente nipponici, dal carattere insolito e ambiguo. Sarà sicuramente oggetto delle seghe mentali dello spettatore. Gli altri personaggi, anche se hanno brevi apparizioni, hanno ognuno la propria rilevanza.
Dal punto di vista grafico, gli sfondi, che creano l'ambientazione cupa e misteriosa, sono ben fatti e carichi di particolari. Le inquadrature, soprattutto quelle dal basso, sono ottime; i personaggi sono ben proporzionati e dai tratti piacevoli all'occhio; unica pecca, i volti femminili sono un po' stereotipati e resi troppo anonimi.
Dal punto di vista personale, le mani sono la parte migliore dei disegni, anche quelle delle bambole sono molto particolareggiate e ne rispecchiano l'atteggiamento.
Le musiche contribuiscono sicuramente a creare suspense e a dare un tocco in più agli scenari. Si contrappongono un'opening crudele e ansiogena a un'ending luminosa e quieta che rilassa lo spettatore dopo la carica adrenalinica dell'episodio, per arrivare all'anticipazione ancora più inquietante.
Insomma "Another" è un anime che ti lascia letteralmente con il fiato sospeso fino all'ultimo episodio.
Dopo la prima morte l'ansia è fomentata dai dialoghi tra i personaggi che fanno ben intendere quando bisogna pararsi la faccia con il cuscino, pronti ad assistere al prossimo sfortunato evento.
Per quanto riguarda i personaggi, hanno dei caratteri abbastanza semplici, fatta eccezione per Misaki Mei, che risulta un personalità complessa e in continua evoluzione. Partendo dal primo, Sakakibara Koichi, protagonista, un ragazzino della grande Tokyo che, arrivato a Yomiya, dopo aver avuto un infarto, come se non bastasse, ha la "sfortuna" di capitare nella "terza sezione", vittima della maledizione. Il suo arrivo infrange l'equilibrio della classe. E abbandoniamo qui questo personaggio per evitare spoiler.
Misaki Mei, coprotagonista, è una ragazza minuta dai tratti tipicamente nipponici, dal carattere insolito e ambiguo. Sarà sicuramente oggetto delle seghe mentali dello spettatore. Gli altri personaggi, anche se hanno brevi apparizioni, hanno ognuno la propria rilevanza.
Dal punto di vista grafico, gli sfondi, che creano l'ambientazione cupa e misteriosa, sono ben fatti e carichi di particolari. Le inquadrature, soprattutto quelle dal basso, sono ottime; i personaggi sono ben proporzionati e dai tratti piacevoli all'occhio; unica pecca, i volti femminili sono un po' stereotipati e resi troppo anonimi.
Dal punto di vista personale, le mani sono la parte migliore dei disegni, anche quelle delle bambole sono molto particolareggiate e ne rispecchiano l'atteggiamento.
Le musiche contribuiscono sicuramente a creare suspense e a dare un tocco in più agli scenari. Si contrappongono un'opening crudele e ansiogena a un'ending luminosa e quieta che rilassa lo spettatore dopo la carica adrenalinica dell'episodio, per arrivare all'anticipazione ancora più inquietante.
Insomma "Another" è un anime che ti lascia letteralmente con il fiato sospeso fino all'ultimo episodio.