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10.0/10
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Era l'11 marzo 2011 quando in Giappone si scatenò l'inferno: un sisma di magnitudo 9.0 con conseguente maremoto si verificò a largo delle coste settentrionali, nelle vicinanze di Tōhoku. Il terremoto più potente nella sua storia, il settimo a livello mondiale, più di ventimila vittime fra morti e dispersi.

Da qui parte questo corto di cinque minuti: da paesaggi distrutti, da gente distrutta, da speranze distrutte. Angeli osservano un uomo di mezza età che lavora per giorni, settimane, probabilmente anche mesi sui campi devastati e continua a seminare. Una preghiera, una rinascita, il sorriso che ritorna finalmente anche al nostro protagonista.
Ma le parole non bastano per descrivere quest'opera e appunto il tutto viene accompagnato da un'unica canzone dei Sigur Rós. Nessun dialogo. Nessuna parola. Non servono.

Questa è un'opera che merita la visione perché è splendida quanto corta. Tutto è intenso: dallo stile di disegno particolare (e che ho apprezzato molto) alla canzone scelta. Non perdetevi questa perla, potreste pentirvene.