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Una mattina mi sono accorto che a me questo mondo non aggrada nemmeno un po': il mondo è fatto di molte scatole, le persone si lasciano piegare in due e riporre dentro le scatole e restano così per tutta la vita. Alla fine queste dimenticano la loro forma originaria, dimenticano chi sono veramente, non ricordano le loro passioni e i loro amori di un tempo. Per questo io ho deciso di uscire dalla scatola, perché sono un prescelto, ecco il motivo che mi spingerà a distruggere per sempre il vostro mondo. Watase Sanetoshi

Surreale, fantastico, psicologico, complesso, onirico; questi alcuni degli aggettivi che mi vengono in mente pensando a Mawaru Penguindrum, anime del 2011 ideato dal mitico Kunihiko Ikuhara, dapprima famoso con il celeberrimo Sailor Moon e poi con La rivoluzione di Utena, dopo ben 12 anni ritorna alla regia, e lo fa alla grande. Sì, perché Mawaru è come un sogno: confuso, inspiegabile, irreale ma al contempo correlato a qualcosa di concreto.

Mawaru Penguindrum è un'opera dai mille simbolismi, di difficilissima analisi, che può dar adito alla libera interpretazione dello spettatore e che indubbiamente stimola l'immaginazione. Non posso dire di aver afferrato ogni concetto, ogni passaggio della storia, e non posso nemmeno affermare di esserne rimasto affascinato in ogni sua piccola sfaccettatura. Eppure mi ha colpito, per una serie di motivi che adesso cercherò di spiegare. Anzitutto, come dicevo poco sopra, in diversi passaggi sono riuscito - almeno credo - a cogliere tante metafore che ho apprezzato molto; tutto in Mawaru ha una funzione. Ecco - ad esempio - alcuni importanti simbolismi presenti nella serie: la mela, che rappresenta il legame tra Shoma e Kanba, legame indissolubile che porterà entrambi a sacrificarsi per il bene delle loro amate, compiendo così il cambio di destino; la gabbia in cui i due sono rinchiusi da piccoli, che rappresenta la solitudine, solitudine generatasi in un mondo corrotto in cui non c'è spazio per nobili sentimenti, solitudine che verrà spezzata dalla (metaforica più che materiale) condivisione della mela; per ultimo il treno, che col suo lungo e apparentemente infinito vagare rappresenta il destino.
Altro fattore che mi fa amare Mawaru Penguindrum è sicuramente la struttura narrativa a dir poco atipica, l'anime è infatti strutturato attraverso continui flashback, che stanno ad indicare uno stretto legame tra passato e presente. Mawaru è inoltre composto da alcune costanti che ci accompagneranno per tutta la serie (la mela, appunto, i pinguini, il treno, la stazione, i cartelli delle Double H), elementi che non sono affatto messi a caso, difatti nel finale ognuno di questi avrà una suo preciso significato. Altro aspetto innovativo è che in Penguindrum non conosceremo mai personaggi superflui, inutili alla storia, perché solo i personaggi principali vengono caratterizzati, tutti gli altri sono delineati senza volto né caratteristiche fisiche peculiari, risultano essere delle mere sagome.
Ultimo fattore su cui volevo sprecare qualche parola è l'inquietante quanto geniale concetto di "macella bambini" attraverso cui, senza splatter alcuno, senza scene cruente, senza apparizioni o sparizioni improvvise, l'autore è riuscito a comunicare (almeno a me) una sensazione di inquietudine non indifferente, e questo per quanto mi riguarda denota grande maestria. Bellissimo anche il dualismo tra rosso e blu, colori che rappresentano rispettivamente Kanba e Shoma. Nella simbologia dei colori, in effetti, rosso e blu sono agli antipodi: mentre il rosso è il colore del fuoco, il colore della passione, dell'energia, il blu, l'esatto opposto, è il colore del mare e del cielo, il colore della tranquillità, della pacatezza e della tenerezza. Queste sono un po' le caratteristiche dei due protagonisti, effettivamente.

Tecnicamente Mawaru Penguindrum eccelle, animazioni superlative da parte dello studio Brain Base (emblematico il topic presente qui su animeclick in cui sono elencati i luoghi in cui l'anime è ambientato: in alcune immagini sembra che le animazioni siano uguali alla realtà). Dal punto di vista del comparto audio non so proprio cosa dire, non saprei dire quale musica mi abbia catturato di più, sono tutte straordinarie e incredibilmente adatte all'essenza dell'opera. Se dovessi ridurre la scelta alle migliori tre canzoni, opterei sicuramente per le opening "Nornir" e "Boys Come Back to Me" e l'ending "Dear Future". Tutto questo senza minimamente sminuire le altre ending e le varie OST che, ripeto, trovo irripetibili e indimenticabili nelle loro peculiarità.

Avendo io seguito la serie nell'edizione italiana della Dynit, non posso far altro che esprimere, oltre che le lodi per aver portato un prodotto di tale livello nel nostro paese, un parere sul doppiaggio: eccellente. Doppiatori uno più azzeccato dell'altro, i picchi secondo me si raggiungono con Himari, Shoma, Ringo e, naturalmente, Sanetoshi, la cui interpretazione italiana da parte di Massimo Lodolo è semplicemente memorabile.

Se dovessi sottolineare le pecche che ho trovato in Mawaru, ne citerei sicuramente due in particolare: in primis vi è stata per me una sorta di incostanza nel grado di interesse della serie. Mi spiego meglio; mentre ho trovato i primi episodi decisamente interessanti e ricchi di ottimi spunti, da quando viene introdotto il perverso personaggio di Ringo con il suo particolare rapporto nei confronti di Tabuki, la storia principale viene quasi accantonata e Ringo diventa, inspiegabilmente, al centro di tutto. Forse il problema è stato mio in quanto non avevo intuito un intreccio complesso come quello che si sarebbe poi rivelato, ma ho trovato quella parte abbastanza noiosa e il mio grado di interesse nei confronti della serie era calato, ma fortunatamente in seguito la serie è tornata sui giusti binari: ha costantemente ingranato fino ad avermi avvolto totalmente nella sua dimensione; in secundis penso che non sia stata definita bene la storia di Mario, il cui ruolo all'interno della vicenda non è mai stato ben delineato.
Questi sono i difetti che mi portano a non dare 10 a tale opera, che però ho apprezzato tantissimo. In conclusione, a mio avviso, ci troviamo davanti ad un anime che, se guardato e riguardato con attenzione, potrebbe regalare grandissime soddisfazioni, nonostante la (credo comune) difficoltà di comprendere alcuni passaggi.
Penso anche che sia entrata con diritto nell'olimpo dei miei anime preferiti. Voto: 9.