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"City Hunter: Goodbye my sweetheart" è il quinto special dedicato a City Hunter, uscito in Giappone nel 1997: essendo successivo alla serie televisiva, da un punto di vista tecnico presenta disegni più dettagliati e animazioni più curate (anche se non eccelse); la colonna sonora invece è come sempre magnifica, in particolare cito "Get Wild 97" cantata da Naho (ending dello special), "Emi" di Yoshida Masara (canzone della protagonista, e che si sente nei flashback e nei momenti più riflessivi della storia) e "Ikaruri no Judan" che fa da sfondo allo scontro finale.

<b>Contiene spoiler</b>
Questo special presenta alcuni punti in comune con il primo, "Amore, Destino, e una 457 Magnum": all'inizio infatti ci troveremo all'aeroporto di Tokyo con Saeko, impegnata a catturare un pericoloso terrorista appena arrivato in Giappone. Quest'ultimo però, accortosi dell'imboscata, riesce a fuggire e a far perdere le tracce. Subito dopo una ballerina di nome Emi chiede aiuto a Ryo per ritrovare suo fratello scomparso: il giorno prima infatti ha ricevuto un mazzo di rose nere che pensa possano provenire da lui, in quanto le coltivava quando era ancora ragazzo. Ben presto Ryo e soci scopriranno che il fratello di Emi è proprio il pericoloso terrorista che Saeko si è lasciata scappare, e che ora si fa chiamare Professor.

Lo special parte quindi come una qualsiasi normale puntata di City Hunter, con l'ennesimo caso da risolvere per Ryo e Kaori, le classiche gag comiche a spese della povera Emi (e a cui parteciperà anche Falcon, accanito fan della ragazza e determinato a non lasciarla nelle grinfie di Ryo!), e in generale un'atmosfera piuttosto allegra e spensierata nonostante l'incombente pericolo rappresentato da Professor.
A metà dello special tuttavia, si verifica una svolta drammatica che accelera bruscamente il ritmo e fa salire il livello di tensione: Professor ha disseminato di bombe il quartiere di Shinjuku, e il detonatore si trova su un treno inaugurale di una nuova linea ferroviaria: se il treno compie due giri completi della linea, scende sotto i 60km/h, o se chi è al posto di guida si alza, la bomba esploderà, facendo esplodere anche tutte le altre cariche piazzate nel quartiere. Come nel più classico dei film di Speed, si tratterà di una corsa contro il tempo per Ryo e compagni per salvare la vita di Emi (al posto di guida del treno come sponsor dell'evento) e l'intero quartiere di Shinjuku.
Sicuramente questa è la parte più riuscita e innovativa dello special: lo spettatore non può fare a meno di chiedersi come farà Ryo a risolvere la situazione, soprattutto considerando che Professor e i suoi scagnozzi sembrano sempre un passo avanti e in grado di riuscire a prevedere tutte le mosse della polizia. Contribuisce molto anche la caratterizzazione di Professor, per una volta un cattivo a tutto tondo che prova un odio profondo nei confronti dell'umanità, dalla quale si sente tradito.

Se lo special si fosse fermato a dieci minuti dalla fine, avrei dato sicuramente un voto più alto: purtroppo però la risoluzione dell'attentato sul treno avviene in modo stupido e superficiale (che gli sceneggiatori avessero perso le idee?), e anche il ricongiungimento strappalacrime dei due fratelli mi è sembrato davvero fuori luogo, soprattutto per un personaggio come Professor che fino a cinque minuti prima era un individuo freddo e spietato, disposto a sacrificare anche sua sorella per ottenere ciò che vuole. Le gag comiche poi, se nella prima parte risultavano divertenti, nella seconda sono solo irritanti perché spezzano inutilmente la tensione e non sono funzionali alla storia.

Nonostante tutto però, "Goodbye my Sweetheart" resta nel complesso uno degli special meglio riusciti: voto finale 7,5, arrotondato a otto perché ancora adesso rivedendolo, nonostante sappia già come vada a finire, le scene sul treno in corsa mi fanno tenere attaccata alla sedia.