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6.0/10
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Depressione. Questa è la sensazione che si prova guardando "WataMote" fino alla dodicesima puntata. All'inizio sembra molto divertente, con questa minuta protagonista, Tomoko, estremamente introversa e asociale (nonché nerd, visto che fa spesso le ore piccole davanti al computer, al punto da avere sempre delle occhiaie il giorno dopo), che escogita piani assurdi per aumentare la propria popolarità, ma che alla fine gli va sempre tutto storto. Il problema è proprio questo: per qualche puntata ci si diverte pure, ma poi ho iniziato a provare una gran pena per questa ragazzina che sognava di essere considerata un tipo interessante e di avere dei buoni amici con cui trascorrere delle giornate spensierate, ma che praticamente in ogni puntata finisce per avere una cocente delusione e tornarsene a casa ancor più sola e depressa del giorno prima. E questo copione viene ripetuto identico e preciso praticamente fino all'ultima puntata, tant'è vero che se non avessi saputo che era l'ultima, non me ne sarei neanche accorto.
L'anime si salva in extremis grazie agli spassosissimi pensieri bizzarri e maliziosi di Tomoko, nonché alla sua vocina tremolante - azzeccatissima - quando parla con persone con cui non ha confidenza (ovvero, con il 99% dei suoi rari contatti sociali).

In definitiva, per me, "WataMote" al momento rappresenta un'occasione sprecata. Dico "al momento" perché, visto che il manga sta continuando, è possibile che ci sarà una seconda stagione dell'anime. E, avendo dato un'occhiata alla continuazione in versione manga, posso già dire che, sebbene il trend rimanga sempre lo stesso, le situazioni in cui incespica Tomoko si fanno ancora più imbarazzanti e si inizia anche a intravedere qualche "spiraglio" di progresso nella sua vita sociale.
Pertanto, se l'anime rimarrà così, senza continuazione, il mio voto non può andare al di là di un 6 (vorrei dargli un 6.5, ma qui i mezzi punti non sono assegnabili), perché al momento giudico quel che c'è, non quel che, eventualmente, ci sarà.