logo AnimeClick.it


    9.0/10
    -

    "Prison School" appartiene a quella categoria di cartoni animati in cui il "fanservice" (leggasi: notevole enfasi sul mostrare parti anatomiche femminili e/o situazioni erotiche) regna sovrano, e questo già di per sé dovrebbe bastare per relegarlo nel limbo di quegli anime stupidi e commerciali (che già ce ne sono fin troppi).

    Tuttavia, per "Prison School" le cose non stanno proprio così, perché, se è vero che il fanservice c'è (eccome, se c'è)1 [ continua a leggere]
    -

    Magia, fisica e tecnologia avanzata... Cosa succede quando un anime cerca di mixare questi elementi? Beh, nel caso di questo cartone, i risultati non sono stati certo esaltanti...

    Il protagonista della storia è un ragazzo che è dotato di un'intelligenza geniale, ma poco dotato a livello di capacità magiche e, per questo, inserito in un corso "di serie B" della sua scuola, a differenza di sua sorella che invece è estremamente portata per la magi1 [ continua a leggere]

    7.0/10
    -

    "Tokyo Ghoul" è uno dei pochi anime apprezzabili di questa stagione. Non è certo un capolavoro, ma almeno è decente. Più che horror, è un anime di genere splatter, con delle scene molto crude e sanguinolente.

    La trama parla di una difficile convivenza fra uomini e ghoul, degli esseri umani mutati che hanno capacità sovrumane (un po' come gli X-men), ma che hanno perso la caratteristica dell'essere onnivori... L'unica cosa di cui riescono a ciba1 [ continua a leggere]
    -

    Il problema di questo cartone non sta tanto nell'idea di fondo, che già di per sé non è proprio originalissima, quanto nel modo in cui è stata gestita nell'arco di 12 puntate. La trama sta tutta nella breve scheda qui su animeclick. C'è poco altro da aggiungere, perché in realtà, il cartone consiste in un susseguirsi di (classicissimi) eventi scolastici che ruotano inevitabilmente attorno ai due protagonisti: a lui piace la ragazza che dopo una1 [ continua a leggere]
    -

    Ultimamente gli editori di anime giapponesi hanno preso la brutta piega di suddividere la durata di titoli importanti e promettenti in diverse stagioni di circa tredici puntate. Il che normalmente non sarebbe neanche un problema, ma il punto è che in realtà nessuno assicura che "ci sarà" realmente una seconda stagione. L'editore, infatti, per mille motivi potrebbe decidere di non finanziare più il progetto, e di dedicare le proprie risorse ad al1 [ continua a leggere]

    6.0/10
    -

    Depressione. Questa è la sensazione che si prova guardando "WataMote" fino alla dodicesima puntata. All'inizio sembra molto divertente, con questa minuta protagonista, Tomoko, estremamente introversa e asociale (nonché nerd, visto che fa spesso le ore piccole davanti al computer, al punto da avere sempre delle occhiaie il giorno dopo), che escogita piani assurdi per aumentare la propria popolarità, ma che alla fine gli va sempre tutto storto. Il1 [ continua a leggere]

    8.0/10
    -

    Finalmente, dopo diverse stagioni di anime fiacchi, cloni di se stessi, super-stereotipati, commerciali, noiosissimi, insignificanti e chi più ne ha più ne metta, ecco spuntare una perla, una vera e propria opera d'arte: Aku no Hana.

    Questo cartone riesce a sconvolgervi nel profondo fin dalla prima puntata, in quanto:

    1) utilizza uno stile grafico audace ed originale: tutti i disegni sembrano essere stati digitalizzati da immagini reali, per p1 [ continua a leggere]
    -

    "Suisei no Gargantia" è ambientato in un ipotetico e lontano futuro, in cui gli esseri umani vivono nello spazio e perennemente in lotta contro una razza aliena. Il protagonista è un ragazzo-soldato (ma perché mai nei cartoni giapponesi i protagonisti devono essere quasi sempre dei ragazzi adolescenti? Mah...), pilota di un robot da combattimento dotato di intelligenza artificiale. Durante una dura battaglia contro gli alieni, il ragazzo viene c1 [ continua a leggere]
    -

    Sinceramente non sono mai stato un fan delle trasposizioni in anime dei videogiochi. Motivo? Perché in gran parte dei casi si rivelano essere semplicemente delle commercialate, incapaci di rendere giustizia all'opera originale. E Devil Survivor 2, secondo me, rientra perfettamente in questa definizione.

    La trama è molto bizzarra nelle premesse (un app per smartphone che ti permette di far evolvere ed evocare, facendone il download, dei demoni1 [ continua a leggere]
    -

    Ultimamente il mondo dell'animazione giapponese sta subendo un drastico calo di qualità nei ritmi della narrazione, nell'originalità delle storie e nella capacità di attrarre lo spettatore a guardare tutte le puntate di cui si compone una serie. "Red Data Girl", purtroppo, ne è un esempio emblematico. Dico "purtroppo" perché non può che dispiacere quando un cartone che ha una più che buona qualità tecnica e parte con delle discrete potenzialità1 [ continua a leggere]
    -

    Prendete la faccia di Lupin e mettetela addosso a un personaggio inserito nel contesto di un'epoca terminale del medioevo giapponese, personaggio che, purtroppo, a parte il viso, non ha assolutamente nulla del carisma e della genialità di Lupin; aggiungete le solite stramberie "giappo", tipo una tuta che trasforma Manjiro (il protagonista di quest'anime) in un super-eroe alla Hurricane Polimar, un dottore inglese che si diverte a creare zombie,1 [ continua a leggere]
    -

    Questo anime consta di due parti ben distinte; non voglio spoilerare, ma c'è una differenza qualitativa enorme fra le due. La prima non è niente di che, ma, complice un plot originale e delle decenti caratterizzazioni dei personaggi, riesce ad appassionare lo spettatore quel tanto che basta per non far abbandonare la visione della serie. Finita la prima parte, inizia una seconda stagione che mi ha dato un'idea ben precisa: gli autori non avevano1 [ continua a leggere]