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9.0/10
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Avete presente quelle opere che per motivi sconosciuti riescono a mantenere incollati gli spettatori allo schermo o al libro pur magari non contenendo alcuna caratteristica esattamente originale, ed anzi risultando anche abbastanza rozze? Beh personalmente ritengo che Kill La Kill risulti essere tra quelli.

In un Giappone di quello che sembra un futuro prossimo la giovane studentessa Matoi Ryuko ha come missione trovare e punire colui che ha assassinato il padre ed è disposta a tutto pur di raggiungere questo obiettivo. Si dirigerà all'accademia Honnouji, dove la legge del più forte sembra essere predominante anche sullo studio, e dove inoltre la presidentessa del consiglio Satsuki Kiryuin sarebbe a conoscenza dell'individuo che c'è dietro la morte del padre di Ryuko. Ma a dominare l'ambiente, oltre all'anarchia più pura sedata solo dalla forza bruta, vi sono degli studenti dotati di uniformi in grado di aumentare notevolmente le prestazioni fisiche e quindi anche le abilità combattive. La Giovane Ryuko scoprirà molto più di quanto potesse mai immaginare e che la strada verso la verità è pregna di intrighi e di...legnate. Il sottoscritto freme dalla voglia di continuare a fornire ulteriori dettagli ma si rischierebbe solo un'inevitabile oltre che sgradevole spoiler, pertanto l'introduzione alla trama è tutta qui.

Negli ultimi tempi il fattore o genere "tamarro" è stato sempre preso molto alla leggera, mai approfondito o comunque mai sfruttato nella giusta maniera, questo almeno finché non si dà uno sguardo a Kill La Kill. Ma cosa s'intende per tamarro? Assurde/strambe pettinature? Sarcastiche esagerazioni tendenti al folle e all'assurdo? Difficile dirlo con esattezza ad essere sinceri, eppure basta seguire una storia, un anime in questo caso, per attribuire tale caratteristica ad un'opera come quella in questione. Quella stessa caratteristica tamarra raggiunge una nuova tipologia di significato in questo folle anime, tanto da lasciarci ammaliare da esso senza neanche accorgercene. Attenzione però! Non si tratterà di qualcosa di semplicemente già visto bensì di un'insieme di elementi traenti forza da citazioni, stereotipi, cliché, esagerazioni e quant'altro rigirandoli a proprio favore ed esaltandone i tratti, in tutti i sensi immaginabili e non.

Potrei dirvi che Kill La Kill tratta di combattimenti con un contesto dannatamente votato all'ecchi eppure non renderebbe l'idea perché si potrebbe pensare facilmente ad altri anime magari neanche degni di nota, d'altra parte non stiamo parlando di un titolo che si prende sul serio al 100%, stiamo parlando anzi di un titolo che si prende in giro da solo per quella stessa percentuale e nonostante questo riesce a risultare coerente con sé stesso fino all'ultimo minuto, mantenendo in piedi una storia che per quanto esagerata non ci fa porre mai troppe domande a riguardo (sarebbe anche abbastanza stupido farlo). Forse ciò che esprime al meglio il concetto che il sottoscritto non riesce ad esprimere a parole proprie può essere una frase contenuta nella stessa opera e che afferma " non avere senso è la nostra caratteristica ". Quest'ultima affermazione esprime al meglio le sensazioni provate durante la visione del titolo in questione chiarendo inoltre un elemento fondamentale a riguardo, ovvero di prendere Kill La Kill per quello che è, un'opera di fantasia dedita all'intrattenimento puro e che fa dell'imprevedibilità uno dei suoi punti di forza fino alla fine. Peraltro Kill La Kill non si nasconde dietro nulla, sarà sempre sfacciato e diretto in ogni dialogo e/o situazione, caratteristica alquanto rara di questi tempi.

Tristemente si è letto in giro di cadute di ritmo nella seconda metà dell'anime, di scadenti indirizzamenti ai classici "power up" e di una ripetitività di fondo. Volendo rimanere obiettivi posso ritrovarmi d'accordo in maniera estremamente flebile solo agli ultimi due aspetti negativi poiché in realtà è proprio con la seconda metà dell'anime che l'opera decolla mostrando una profondità narrativa celata fino a quel momento, pertanto altro che cali di ritmo. Tornando ai due punti possiamo senz'altro constatare che i power up ci sono essenzialmente per tutta la durata dell'anime per forza di cose (che possono essere capite solo visionandolo), e che la ripetitività si riscontra semplicemente per una manciata di gag alle quali faremo decisamente poco caso (specialmente in dirittura d'arrivo per il finale). Quindi con tutta la buona volontà e neutralità nei confronti di Kill La Kill a me sembra che i cosiddetti "difetti" siano stati un po' la patetica e triste ricerca del pelo nell'uovo. E' come se un non appassionato di corse automobilistiche criticasse la formula 1 affermando che in fin dei conti si fa sempre la stessa cosa, ovvero girare in tondo...abbastanza inutile commentare oltre vi pare? E poi, come già detto, l'anime in questione va preso con leggerezza non con la serietà di una giuria degli oscar.

Passiamo quindi al comparto tecnico che anima l'universo di Kill La Kill. Da che ho memoria non ricordo di aver mai visionato un anime cosi schizzato, esagerato, stilizzato e votato al deforming come in questo caso. La quantità di dettagli è sorprendente per un anime che si sfotte da solo e l'uso dei colori accesi e degli effetti di luce casuali rende il tutto estremamente vivo, sfrenato e gradevole agli occhi di chiunque lo visioni. Improvvise scritte su schermo, cambi d'inquadratura, focus visivi e animazioni incredibilmente fluide, specie nelle scene d'azione, riescono ad esaltare ulteriormente l'apprezzamento per il lavoro svolto che complessivamente non ha nulla da invidiare (ma molto da farsi invidiare) ad opere valutate maggiormente. Ad accompagnare il tutto troviamo un'audio semplicemente perfetto in ogni effetto riprodotto oltre alla stupenda e azzeccata colonna sonora che incalza al momento giusto senza perdere un colpo né nelle opening/ending né nei sottofondi d'accompagnamento.

In molti penseranno che l'esito del mio voto sia scontato, già scritto oltre che delineato minuziosamente in ogni dettaglio della recensione. In realtà Kill La Kill è un anime che può essere apprezzato al meglio solo se ci si lascia trascinare da esso, senza opporre futili resistenze solo per fare gli alternativi e scrivere di conseguenza commenti negativi a riguardo. Non ho scritto la recensione di un capolavoro, avrei voluto qualche sentimento in più durante lo svolgersi delle vicende, e magari un'introspezione maggiore in alcuni aspetti della trama, eppure Kill La Kill mi ha accompagnato facendomi sorridere, intrattenendomi, lasciandomi sbigottito dinanzi a colpi di scena realmente inaspettati e lasciandomi ad ogni episodio con la curiosità del successivo, se questo non basta a rendere bello un anime giapponese allora il problema non è del titolo in questione ma di colui che lo sta visionando. Anime estremamente consigliato.