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9.0/10
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Kill la Kill è un Anime del 2013 nato dalle menti folli e geniali di Hiroyuki Imaishi e Kazuki Nakashima (già autori del famoso Tengen Toppa Gurren Lagann) e prodotto dallo Studio TRIGGER, alle prese con la loro prima vera e propria serie TV.

Nel corso della serie seguiremo la storia di Ryuuko Matoi, una ragazza in possesso di una spada-forbice che, spinta dalla sete di vendetta per l'omicidio del padre, si recherà all'Accademia Hounouji in cui spera di trovare indizi che la condurranno all'assassino. Dopo una sonora sconfitta tornerà a casa del padre e verrà aggredita da un'uniforme vivente che si farà indossare con la forza. Questa uniforme è in realtà un Kamui, un "abito sacro" che incrementa di molto le capacità della persona che lo indossa. Ryuuko stringerà subito amicizia con il Kamui e gli darà il nome di Senketsu, che diventerà il suo inseparabile compagno di avventure nonché power-up vivente. Ma questo è solo un incipit che nasconde in realtà una storia ben più studiata e ricca di stravolgimenti e colpi di scena.

Quello dei vestiti è sicuramente l'elemento più importante e ricorrente nella storia di Kill la Kill, la stessa città in cui si svolgeranno gran parte delle vicende si basa interamente su di essi, gli studenti migliori dell'Accademia Hounouji infatti, in base alle loro capacità, ricevono delle uniformi che possono avere da 1 a 3 stelle e grazie a queste si identifica la classe sociale di appartenenza dello studente in questione e della sua famiglia. Gli studenti normali, gli "0 stelle" quindi apparterranno alla classe sociale più bassa, mentre i "3 stelle" a quella più alta. Ma andando avanti nella trama, l'importanza dei vestiti in questo folle mondo si farà sentire ancora di più, mentre si andrà a costruire una storia tanto assurda e ridicola quanto epica e geniale.
Il ritmo di narrazione e dello susseguirsi degli eventi è incredibilmente veloce ma mai confuso, per esempio capiterà che in un solo episodio verremo bombardati di avvenimenti e succederanno cose che in un'altra serie probabilmente avrebbero impiegato almeno 3 o 4 episodi. Il tutto arricchito dalla frenetica e spettacolare regia di Imaishi che con Kill la Kill da veramente il meglio di se, soprattutto nelle scene d'azione e nei combattimenti.

Uno dei maggiori punti di forza dell'opera sono sicuramente i personaggi, ognuno di essi è rigorosamente sopra le righe e tutti "bucano lo schermo" con la loro personalità forte ed esagerata e il loro carisma. Se si dovesse identificare il personaggio più carismatico e che più rimane impresso nella mente degli spettatori si andrebbe subito a pensare a Satsuki Kiryuin, Satsuki è infatti un personaggio veramente interessante e misterioso che dimostrerà di avere grandi doti sia come combattente che come comandante e stratega. Fino a circa metà serie non si riuscirà a capire quali siano i suoi veri intenti e perché si stia comportando in un certo modo. Perfino il suo character design è diverso dal solito ed in un certo senso "coraggioso", in quanto le sono state date delle sembianze ed un carattere quasi maschili, ma che comunque grazie alle sue forme, alla sua grazia ed eleganza, ma soprattutto alla sua purezza, risulta in un personaggio femminile attraente, forte, intelligente e carismatico come se ne trovano raramente negli Anime moderni.
Un altro personaggio che -nel bene o nel male- sarà impossibile dimenticare è senz'altro la energica Mako Mankanshoku. Mako è un concentrato di follia e demenza a cui è stata affidata la maggior parte della vena comica della serie. Per il suo design e la sua personalità , così come per tutta la sua famiglia (menzione d'onore va fatta al mitico cagnolino GUTS), gli autori si sono sicuramente ispirati ai cartoni animati americani, oltre che alle serie Anime di vecchia data. Mako però non avrà solo un ruolo da spalla comica, al contrario avrà un'enorme importanza nella storia, lei è infatti la migliore amica della protagonista e molto spesso (forse troppo) la aiuterà nei momenti più difficili.
Dopo i "4 Re Celesti" di Gurren Lagann, in Kill la Kill abbiamo i "4 Leader", ma questa volta non saranno personaggi "usa e getta", al contrario avranno un ruolo di primaria importanza, essi saranno infatti gli alleati scelti da Satsuki e la seguiranno e supporteranno in ogni sua scelta. Ognuno di loro ha una propria storia ed un motivo diverso per il quale ha deciso di unirsi a lei, e andando avanti nella trama verranno analizzati e verranno spiegate le loro motivazioni.
Arriviamo ora ad Aikuro Mikisugi, altro personaggio esilarante con le sue apparentemente insensate manie nudiste e i suoi…capezzoli che si illuminano! Mikisugi sarà il maestro della protagonista e la guiderà durante la sua avventura. Anch'egli così come tutti gli altri personaggi importanti verrà approfondito con il procedere della storia.
Infine abbiamo Ryuuko Matoi, che incarna il classico eroe tipico degli Shonen con tutti i pregi e difetti del caso assieme al quale seguiremo la vicenda, ma allo stesso tempo, il personaggio più umano e "realistico" dell'intera serie. Ryuuko infatti la si potrebbe definire come una normale ragazza adolescente con un passato triste. Dietro alla sua voglia di vendetta e al suo carattere forte e aggressivo si nasconde in realtà una ragazza sola e insicura che non ha ancora trovato la propria strada e un valido motivo per cui combattere e andare avanti. Come viene mostrato nella prima Ending e in alcuni episodi della serie, Ryuuko per qualche motivo si sente diversa e per questo tende a isolarsi ed evitare i rapporti con le altre persone, ma in cuor suo spera sempre in un cambiamento (rappresentato dal vestito da sposa e dal desiderio espresso alla stella cadente presenti nella prima Ending), questo cambiamento avverrà quando Senketsu e Mako assieme alla sua stramba famiglia entreranno a far parte della sua vita, da quel momento in poi grazie anche alle diverse prove a cui la sottoporranno i suoi nemici, Ryuuko comincerà a crescere e maturare finché anche lei troverà la sua strada e un obbiettivo per cui combattere ben più importante della vendetta. Tuttavia non mancheranno gli ostacoli che si presenteranno soprattutto nella seconda parte della serie, in cui la nostra protagonista verrà messa a dura prova, sia fisicamente che psicologicamente.
Ci sarebbero anche altri personaggi molto interessanti come: Tsumugu Kinagase, Kiryuin Ragyo e Harime Nui che avranno parecchia importanza nella storia, ma dei quali non è possibile parlare nel dettaglio senza cadere negli spoiler.

Spesso si sente criticare Kill la Kill per l'eccessiva presenza di "fanservice", ebbene io non mi trovo per niente d'accordo. Questo è uno dei rari casi in cui la nudità ha un senso ed un significato all'interno storia. Certo ci sono anche scene di puro fanservice, ma sono talmente ridicole ed esagerate che non si può prenderle seriamente, risultando come una vera e propria parodia del fanservice stesso. Se nella prima parte il "fanservice", o meglio l'"ecchi" viene usato a scopo principalmente comico, nella seconda parte questo sparisce quasi completamente per concentrare meglio l'attenzione sulla storia e i personaggi, lasciando comunque spazio a qualche scena erotica abbastanza esplicita ed eccessiva atta principalmente a portare all'estremo la caratterizzazione dei personaggi.
Altro marchio di fabbrica di Kill la Kill sono le citazioni e gli omaggi, ogni singolo episodio dello show infatti ne è pieno e non si fermano al panorama Anime/Manga, ma si estendono anche al mondo del cinema e dei videogiochi. Insomma, in un episodio assisteremo ad una scena presa pari pari da Kekko Kamen, mentre in un altro potremmo trovarci mezzo cast di Pulp Fiction (si, il film di Quentin Tarantino, regista al quale a mio parere l'intera opera si ispira molto in molti aspetti) che gira per i marciapiedi della città o un riferimento al finale di Terminator 2, o ancora i Nudist Beach a bordo di una specie di Metal Gear.
Insomma, Kill la Kill è un Anime fatto da appassionati per appassionati e il tutto viene inserito all'interno della serie in maniera impeccabile.

Lo stile di disegno è simile a quello che abbiamo imparato ad amare/odiare in Gurren Lagann, molto colorato, con tratti sporchi e ombreggiature molto marcate per enfatizzare le scene più intense ed un character design molto "old-school" e più simile allo stile Cartoon che a quello Anime che si sposa perfettamente con i vari caratteri e con il tipo di storia che viene raccontata.
Tenendo conto del fatto che questa è stata la loro prima serie TV e che il budget a disposizione era quindi parecchio limitato, si può dire che lo Studio TRIGGER ha svolto un buon lavoro con le animazioni. Queste riescono a passare dal buono all'ottimo. Molto spesso però durante i dialoghi assisteremo a degli still frame con i personaggi che muovono solo la bocca, questo è un modo per risparmiare sulle animazioni, ma allo stesso tempo a mio parere aggiunge anche del carisma alla serie avvicinandola ancora di più alle produzioni del passato. Le animazioni più "scadenti" invece vengono usate con saggezza, ovvero principalmente nei momenti comici, riuscendo a renderli ancora più ridicoli e quindi più divertenti, chiaro esempio è l'episodio 4, l'episodio animato e disegnato peggio ma allo stesso tempo tra i più folli e divertenti dell'intera serie. Al contrario, i momenti e i combattimenti più importanti sono accompagnati da animazioni fluide e precise in cui qualche volta viene in aiuto una computer grafica nella maggior parte dei casi veramente ben fatta. Tutto questo, unito alla sapiente regia di Imaishi, ci farà assistere ad alcune scene parecchio spettacolari e memorabili.
I doppiatori hanno fatto tutti un ottimo lavoro, in particolare: Ami Koshimizu nel ruolo di Ryuuko Matoi che da il meglio di se nei momenti in cui la protagonista è più emotivamente provata regalando spesso performance da brividi; Ryouka Yuzuki a cui va il merito per gran parte del carisma di Satsuki Kiryuin; e Aya Suzaki, la cui voce squillante rende Mako Mankanshoku ancora più divertente. Menzione d'onore va fatta anche per Mayumi Shintani e Tetsu Inada, che prestano le loro voci molto particolari rispettivamente a Nonon Jakuzure e Ira Gamagoori.
La colonna sonora è curata da Hiroyuki Sawano che compone un'insieme di pezzi che vanno dalla buona alla ottima qualità, con una grande varietà di generi. I più incisivi sono i temi musicali dei vari personaggi, in particolare quelli di Satsuki e di Nui, ma quelli che più di tutti resteranno impressi nella mente sono sicuramente i pezzi cantati, come: "Before My Body is Dry" (che sentiremo anche in diverse versioni, dall'orchestrale all'acustico), canzone che rappresenta molto bene il personaggio di Ryuuko e che ascolteremo ogni volta che lei effettuerà la sincronizzazione con Senketsu; ma soprattutto la splendida "Blumenkranz", tema musicale di Ragyo Kiryuin che aiuta molto nel dare al personaggio quel suo aspetto quasi "divino". Nel complesso l'intera colonna sonora di Kill la Kill è di parecchio sopra la media.

In conclusione Kill la Kill è una serie Anime diversa da quelle a cui siamo abituati oggi e curata in ogni minimo dettaglio che riesce pienamente nei suoi intenti, ovvero: intrattenere, divertire, stupire, appassionare ed in certi momenti anche emozionare.
Non servono per forza dei temi o messaggi "profondi", chissà quali simbolismi, o ancor meno delle storie strappalacrime (spesso forzate) per fare una buona opera, anche una serie di puro intrattenimento se gestita con passione e col giusto impegno può esserlo e Kill la Kill ne è un esempio.
Ancora una volta Imaishi e Nakashima partendo da una storia abbastanza semplice e banale riescono a creare un Anime diverso, divertente, epico, adrenalinico e coinvolgente come pochi, insomma, una vera e propria ventata di aria fresca, nonché un ritorno al passato nell'ormai monotono e ripetitivo panorama dell'animazione giapponese.