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Sakasama no Patema è un lungometraggio scritto e diretto Yasujiro Yoshiura, che ha un'esperienza decennale nel genere di anime fantascientifici/sperimentali. Il film porta a compimento quanto iniziato con una serie di quattro episodi prodotti e lanciati sul web nel 2012, anche se in pratica i primi 25 minuti del lungometraggio reintegrano fedelmente le animazioni originarie di questi 4 corti episodi da 6 minuti.

Il regista/sceneggiatore a fronte di un ambientazione futuribile in un mondo fittizio, si è cimentato con un tipo di storia del tutto originale, secondo me riuscita fino ad un certo punto nei suoi approdi finali, perché concettualmente un po tirata per i capelli:

In un passato non troppo lontano l'umanità ha condotto degli esperimenti sulla gravità e durante uno di questi parte delle metropoli terrestri sono state rapite dal cielo con conseguenti danni catastrofici. Gli uomini contrari a tali esperimenti hanno bollato come peccatori coloro che li stavano svolgendo, come se stessero superando con tracotanza un limite dettato dal creato, come se stessero tendendo di raggiungere una conoscenza che non era alla portata dell'uomo. Da quel momento in poi i discendenti di coloro che hanno svolto gli esperimenti sono degli uomini a gravità invertita, che perciò vivono nel sottosuolo come unico espediente possibile alla sopravvivenza, perché sarebbero altrimenti rapiti verso il cielo e portati a morte sicura. Patema (che vuol dire letteralmente "sottosopra") è una "principessa" dai capelli argentei di questo mondo sotterraneo, ma spinta dall'entusiasmo dell'esploratore di Lagos vuole sapere cosa c'è al di sopra del sottosuolo: difatti la comunità in cui vive nasconde ai bambini la verità sul mondo fin tanto che non divengano adulti. In un diramarsi di tubi, impianti, architetture rovinose e grandi altezze multiple si collocano gli alloggi di questo brulicante mondo sotterraneo.

Il mondo di Aiga, quello al di sopra, con cui Patema di lì a poco dovrà venire a confrontarsi, è un mondo ovattato, in cui le persone sono controllate da un sistema massimalista dittatoriale che impone una visione storica estremamente orientata riguardo gli uomini rapiti dal cielo, appunto peccatori per aver osato sfidare la natura: la censura non consente di pensare con il proprio cervello, gli uomini ma soprattutto i ragazzi adolescenti non sono che dei burattini plagiati dal volere di pochi oligarchi. Qui vive Eiji, un ragazzo che per una serie di vicende personali riesce a non farsi piegare dal volere del regime, e si incontrerà fortuitamente con Patema.

Il tutto è realizzato da un connubio perfetto in questo senso tra linguaggio propagandistico e linguaggio architettonico del potere, come ahimè storicamente si è già visto anche nel nostro passato recente: le architetture dei servizi collettivi sono realizzate ottimamente, in cemento a faccia vista, di stile brutalista, si ergono a terra da giochi d'acqua, i palazzi dirigenziali assomigliano molto a quelli che Le Corbusier aveva progettato per la città di Chandigar, da cui si sarà presa di sicuro libera ispirazione; quindi le forme pacate e razionaliste dell'architettura hanno il loro intento psicologico sulle grandi masse, per dimostrare il potere del regime nelle sue strutture così da annientare le coscienze, che rimangono quasi anestetizzate dall'ambiente circostante.
L'espediente dell'invertimento, del capovolgimento, diventa anche un tema registico perchè di volta in volta con l'incontro tra Eiji e Patema cambia l'inquadratura della telecamera e vediamo il punto di vista dell'uno o dell'altra. L'altro tema forte è il valore dei giovani, delle nuove leve, che riescono ad andare oltre gli errori delle vecchie generazioni e con la forza dell'amore e della reciproca tolleranza riescono ad appianare le differenze. Una visione certamente utopica, se raffrontata al nostro mondo , ma possibile se le coscienze dei giovani appunto non venissero quotidianamente bombardate ed influenzate da una serie di messaggi che poi rimangono nell 'inconscio.

Graficamente molto bello, Il chara design ricorda già altre opere di Yoshiura, la cosa che mi ha colpito di più sono state le ambientazioni, sempre molto fedeli e dettagliate. Le animazioni sono buone ma in certi momenti un po troppo macchinose, ci sono dei punti in cui lo stesso fotogramma rimane fermo per una manciata di secondo e non è proprio una cosa piacevole da vedere. E' anche vero però che ci sono stati un paio di momenti letteralmente spettacolari, in cui la giusta coordinazione tra animazioni, scenari e musiche mi ha fatto rimanere a bocca aperta come sinceramente non me lo sarei aspettato.

L'espediente originale di questa inversione gravitazionale però non mi ha convinto mai al 100%, e neanche le conclusioni, dopo una serie di capovolgimenti di inquadrature ho sinceramente avuto un po di confusione sul finire. Il messaggio mandato comunque è che l'uomo dovrebbe essere unito nonostante le contraddizioni e le differenze che si generano tra diverse culture, ma solo gli occhi scopritori e non ottenebrati dei giovani sono capaci di apportare questo cambiamento, impossibile agli adulti perchè già inseriti in mondo che ragiona secondo altre logiche.