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La storia infinita è il secondo dei lungometraggi dedicati a "Madoka Magica", che riprende esattamente da dove si era concluso il precedente. Questa è la parte migliore, in cui l'anime ingrana senza sosta fino al tragico epilogo, facendosi sempre più drammatico e struggente ad ogni passo, escludendo del tutto i pochissimi momenti di ilarità presenti nel primo capitolo.

Il film è stato suddiviso in due metà: la prima è il prosieguo della tragedia di Sayaka Miki, insieme al sacrificio dell'amica Kyoko. Dopo una sigla di intermezzo inizia la seconda metà, dedicata in gran parte al famoso episodio 10 dell'anime, che rivela il triste passato di Homura e la sua incredibile evoluzione: da bambina timidissima, impacciata e cagionevole di salute, a ragazza forte e abilissima nella magia e nei combattimenti. Quella di Homura è una trasformazione radicale, ma forzata dagli eventi che si ritrova a vivere, trovandosi casualmente all'interno della barriera di una strega. Ed è lì che scopre suo malgrado la vera identità di Madoka, e proprio da lì avrà inizio il suo tragico cammino, che la porterà ad addossarsi un enorme fardello, diventando sempre più forte nel corpo e nello spirito, ma sacrificando la sua esistenza a viaggiare ripetute volte nel tempo, con l'intento di salvare l'amica Madoka, l'unica persona che le abbia mai dimostrato affetto. Intento però in cui fallisce sempre, e che la porta a ricominciare da capo infinite volte. Una storia che ricorda un po' quella di Rintarou Okabe ("Steins;Gate"), che effettua innumerevoli viaggi nel tempo, cercando di modificare il passato e salvare l'amica Mayuri, ma fallendo miseramente ad ogni singolo tentativo.
In seguito si procede esattamente come nella serie TV, fino allo scontro con Walpurgis e la trasformazione di Madoka.

Rispetto al primo film, qui le musiche sono onnipresenti, e si torna finalmente a quell'atmosfera di angoscia e tensione che caratterizza la serie. Grafica e animazioni, già incredibili di loro, sono state ulteriormente migliorate, inserendo anche nuovi elementi, per una visione ancora più spettacolare. L'impatto maggiore lo danno sempre le decorazioni artistiche delle barriere dimensionali, che hanno reso famoso questo titolo. Splendida e inquietante è anche la sequenza del cimitero, e la musica di sottofondo.
L'opening è rimasta la stessa del primo film, ma sono state aggiunte altre due sigle di intermezzo, che in realtà sono la sigla d'apertura originale della serie più un remix utilizzato alla fine. L'ending invece è una nuova stupenda canzone delle Kalafina, ma senza animazioni. Dopo i titoli di coda, il trailer del terzo film: La storia della ribellione.

Anche questo però, seppur più completo del precedente, è un film per soli appassionati, e consiglio di visionare prima la serie TV per poter godere appieno della storia, senza tagli.