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Certe volte capita che rimani impressionato da un anime. Vuoi perché vedi qualcosa di diverso, vuoi perché riesci a scorgere qualche potenzialità o forse vieni attratto dalla vicenda o dal carisma dei personaggi. A volte però capita anche che le tue sensazioni e le tue impressioni cambiano nel corso della visione. Le aspettative vengono tradite, la trama subisce un'accelerazione, ed in un certo qual modo tutte le cose buone che avevi visto vengono gettate alle ortiche. Ebbene sì, è così che mi ha fatto sentire quest'anime.

"Akame ga Kill!" è un anime del 2014 di ventiquattro episodi. Tratto dall'omonimo manga è un prodotto che sta spopolando un po' ovunque. La versione cartacea sta godendo di un buon successo in madrepatria, e non mi stupirei se un domani una qualche casa editrice italiano ne acquistasse i diritti nel nostro paese. La vicenda con sfumature fantasy, vede come protagonista il giovane Tatsumi, abitante di un piccolo villaggio, che allo scopo racimolare qualche soldo per i suoi compaesani parte insieme a due amici alla volta della capitale. Sfortunatamente però il trio dopo una serie di peripezie si separa, e Tatsumi rimane da solo. La realtà cittadine è ben diversa da come ci si aspettava, la corruzione, l'avidità e la malvagità dei nobili la fanno da padrona, ed il nostro giovane protagonista ne farà le spese. Dopo aver assistito infatti alla morte dei suoi amici, deciderà di unirsi ai Night Raid, un gruppo di spietati assassini che combattono per rovesciare l'impero e tutte le sue angherie. Inizia così il percorso di Tatsumi che lo porterà a conoscere i suoi nuovi compagni e a diventare un abile combattente e assassino.

"Akame ga Kill!" è decisamente un prodotto interessante. Un titolo che riesce a fondere magistralmente molti elementi shonen ma al tempo stesso alcuni elementi seinen. Non mancano i power up e alcune parti divertenti, ma al tempo stesso non mancheranno le parti violente e tragiche. La corruzione, la malvagità, il sadismo e la violenza gratuita sono elementi che spesso troveremo nel corso della narrazione, che contribuiscono a creare un atmosfera macabra. Le animazione e il character design sono degni di nota e riescono ad elevare la componente dinamica degli scontri. Parliamoci chiaro però, quest'opera non è certamente esente da difetti. I comportamenti dei personaggi a volte risultano essere troppo estremizzati e sterotipati, cosa che secondo me ha fatto cadere la serie in punti che quasi rasentavano il ridicolo.
Passiamo ora però al difetto più grande, vale a dire lo sviluppo della storia. Ebbene sì, "Akame ga Kill!", arrivati a un certo punto, si discosta dal manga. Vuoi perché non avevano soldi per fare una seconda stagione, vuoi perché non avevano voglia di aspettare la fine della versione cartacea, fatto sta che gli sceneggiatori hanno deciso di inventare un finale loro, così di sana pianta. Epilogo che a quanto leggo in giro ha deluso un po' tutti compreso il sottoscritto ovviamente.

Tutto questo è "Akame ga Kill!", un anime partito bene, con ottime premesse ma che si conclude nel peggiore dei modi. L'accelerazione finale ha contribuito ad abbassare drasticamente il mio giudizio su questi ventiquattro episodi, che pur hanno saputo intrattenermi. Spero vivamente che questa versione animata faccia avvicinare sempre più persone al manga, che sfortunatamente sembra avere un po' risentito del finale dell'anime. Detto questo non posso che dare un 6 a quest'opera, che risulta essere sufficiente, ma nulla di più.