Recensione
Bobobo-bo Bo-Bobo
8.0/10
Anno 300X, La terra è conquistata dall’Impero Maruhaghe (pelato come un uovo). Tsuru Tsururina IV (da tsuru tsuru ossia l’onomatopea giapponese che indica una testa pelata), l’Imperatore dell’Impero Maruhaghe da inizio alla caccia ai capelli, in tutto il mondo, in modo da rasare tutto il popolo come segno del proprio potere. La caccia ai capelli viene praticata strappando lo scalpo dalla testa. A metterla in atto sono le truppe caccia-capelli, le unità specializzate nella caccia ai capelli dell’Impero Maruhaghe. L’Impero Maruhaghe era molto potente e nessun paese era in grado di opporsi. Tutto il popolo soffriva a causa della caccia ai capelli. In un mondo come questo, solo un uomo poteva affrontare l’Impero Maruhaghe per salvare la pace e la libertà dei capelli.
Con questa premessa che ci fa anche da trama entriamo appieno nel fumetto di BoBoBoBo-Bo Bo-BoBo, fumento sicuramente atipico, e non per tutti. Quello che ci troviamo davanti fin dal primo numero è un susseguirsi di situazioni e personaggi fuori dal comune, senza alcun filo logico se non la già presentata trama generale, un biondone dai capelli afro ossia BoBoBo-Bo Bo-BoBo, capace d’utilizzare a presa in giro ed anche per omaggio la così detta Tecnica Divina Dei Peli Nasali, non ve lo devo dire io a cosa si ispira no?! Anche graficamente ogni colpo viene raffigurato come nel più famoso titolo del fratello segreto di Charles Bronson, a buon intenditor… Ci sono poi lo scoppiato Don Patch che altro non è se non una scintilla, il gelatinoso Tokoro Tennosuke, abbreviato in Tokoroten, che è quella gelatina famosa in Giappone che si può comprare anche nei supermercati, c’è poi Heppokomaru, detentore della tecnica della scoreggia, esatto, avete capito bene, e tra tanti altri abbiamo poi Softon un grande guerriero con la testa a forma di mer.. che in realtà è la forma di un gelato e l’unica sana di cervello è Beauty, la ragazza che fin da subito segue BoBoBo-Bo Bo-BoBo nella sua avventura dopo essere stata salvata dallo stesso, e quest’ultima ci aiuta più di una volta a capire che non siamo noi a non capirci niente di quello che succede, sono loro ad essere troppo assurdi.
Un manga pieno di citazioni alla cultura stessa giapponese (anime, manga, programmi televisivi, personaggi famosi, musicisti, vecchie storielle, storia e quant’altro), sicuramente incomprensibili per altri popoli, ma sicuramente digeribili da chi conosce almeno lo stile di vita ed il pensiero delle persone che nascono e crescono nell’ex Impero Yamato, quel Giappone così lontano geograficamente, ma per molti, vicino sentimentalmente.
Io sono personalmente una di quelle persone che conosce bene la cultura popolare giapponese, e come esiste lo humour inglese esiste sicuramente anche un umorismo prettamente nipponico, e BoBoBo-Bo Bo-BoBo indubbiamente fa buon uso di questo umorismo, molto simile ad altre opere demenziali, ma elevato alla massima potenza. Una demenzialità che oserei definire stupida, come stupido è chi lo legge e lo comprende, quindi sono stupido anche io, ma è questa un offesa? Assolutamente no, anzi, lo ritengo un complimento, in quanto capaci di entrare in un ottica che non ci appartiene e di apprezzare al meglio quello che abbiamo di fronte, un altro esempio di opera da capire, è ogni singolo titolo di quel Mitsuru Adachi, così poetico, così giapponese. Non molti lo capiscono e non molti apprezzano il suo stile dolce e spensierato, quindi non riescono a godere appieno di alcune opere che possono considerarsi piccoli capolavori.
BoBoBo-Bo Bo-BoBo non è certo un capolavoro, questo no, ma lo sbaglio più grande è fermarsi al primo volume o cercare di trovare in questo manga quel che ci piace a forza. O lo si ama o lo si odia, appunto come per Adachi.
Yoshio Sawai, l’autore, ha un tratto di disegno molto grezzo e sicuramente non tecnico, ma è questo il bello, non crediate che non sappia disegnare anzi, solamente il tratto che più si adatta a questo manga è proprio lo stile Sawai. Buttato lì come buttate lì son le battute, come buttata lì è la storia ma questo vuol solamente dire, prendete il fumetto per quel che è, un accozzaglia di idiozie varie, senza capo ne coda, appartenenti a quel filone che personalmente definisco “cultura del random”, avete mai ascoltato techno da rave? O un gruppo chiamato Mindless Self Indulgence? O anche sempre parlando di manga e sempre parlando di Planeta DeAgostini, Gintama, un altro esempio di genere random ma sicuramente più articolato e meno sciocco di BoBoBo-Bo Bo-BoBo, ma pur sempre di idiozie parliamo. Beh, sicuramente Yoshio Sawai a differenza di Hideaki Sorachi, può aver fatto uso di acidi mentre creava questo famoso manga, ma anche nella poesia di una volta, vogliamo pensare a quanti poeti usavano droghe? Ah ah, a parte gli scherzi, BoBoBo-Bo Bo-BoBo è sicuramente un manga difficile, ma difficile non vuol dire brutto, altrimenti non sarebbe continuato per così tanto, 21 sono i volumi totali, in Italia siamo giunti al 17 mi sembra (infatti non capisco come mai nella scheda ci sia scritto concluso nello stato dell’opera nel nostro paese).
Ed oltre a 21 volumetti è stata creata in Giappone anche una serie televisiva molto bella, a tratti anche più del manga, arrivata poi in occidente per Cartoon Network in America e Spagna, e su Jetix per noi italiani, che comunque ci ha proposto l’edizione Americana, che per forza di cose ha dovuto subire un adattamento meno giapponese, per far capire a tutti le varie battute e situazioni. Ed oltretutto ha subito anche le solite censure che CN ormai non fa altro che operare su ogni anime che tocca. Fatto sta che BoBoBo-Bo Bo-BoBo è molto famoso e apprezzato in patria come in altri paesi, bisogna solo saperlo prendere e diventare come dissi all’inizio un po’ stupidi anche noi, durante la sua lettura. Personalmente sono fermo per questioni finanziarie al volume 13 ma ogni nuovo volume che prendo è sempre una fantastica seppur un po’ ripetitiva (in quanto ci sono molte situazioni che si ripetono all’interno del manga, sempre e comunque con tante novità, ma anche in altri manga si susseguono situazioni simili no?! Devo ricordare a tutti la corsa alle dodici case, la corsa all’altare di Nettuno, la corsa ai campi elisi? Vi ricorda qualcosa?) ma che mi riesce sempre a regalare tanti sorrisi, e quando sono giù credetemi, non c’è niente di meglio che accompagnare BoBoBo in giro a fracassare e farsi fracassare a suon di cavolate vedendo spargersi del sangue talmente inutile che ci sarebbe da piangere, ma come si fa a piangere quando ci sono degli idioti così simpatici che si mazzuolano?!
Con questa premessa che ci fa anche da trama entriamo appieno nel fumetto di BoBoBoBo-Bo Bo-BoBo, fumento sicuramente atipico, e non per tutti. Quello che ci troviamo davanti fin dal primo numero è un susseguirsi di situazioni e personaggi fuori dal comune, senza alcun filo logico se non la già presentata trama generale, un biondone dai capelli afro ossia BoBoBo-Bo Bo-BoBo, capace d’utilizzare a presa in giro ed anche per omaggio la così detta Tecnica Divina Dei Peli Nasali, non ve lo devo dire io a cosa si ispira no?! Anche graficamente ogni colpo viene raffigurato come nel più famoso titolo del fratello segreto di Charles Bronson, a buon intenditor… Ci sono poi lo scoppiato Don Patch che altro non è se non una scintilla, il gelatinoso Tokoro Tennosuke, abbreviato in Tokoroten, che è quella gelatina famosa in Giappone che si può comprare anche nei supermercati, c’è poi Heppokomaru, detentore della tecnica della scoreggia, esatto, avete capito bene, e tra tanti altri abbiamo poi Softon un grande guerriero con la testa a forma di mer.. che in realtà è la forma di un gelato e l’unica sana di cervello è Beauty, la ragazza che fin da subito segue BoBoBo-Bo Bo-BoBo nella sua avventura dopo essere stata salvata dallo stesso, e quest’ultima ci aiuta più di una volta a capire che non siamo noi a non capirci niente di quello che succede, sono loro ad essere troppo assurdi.
Un manga pieno di citazioni alla cultura stessa giapponese (anime, manga, programmi televisivi, personaggi famosi, musicisti, vecchie storielle, storia e quant’altro), sicuramente incomprensibili per altri popoli, ma sicuramente digeribili da chi conosce almeno lo stile di vita ed il pensiero delle persone che nascono e crescono nell’ex Impero Yamato, quel Giappone così lontano geograficamente, ma per molti, vicino sentimentalmente.
Io sono personalmente una di quelle persone che conosce bene la cultura popolare giapponese, e come esiste lo humour inglese esiste sicuramente anche un umorismo prettamente nipponico, e BoBoBo-Bo Bo-BoBo indubbiamente fa buon uso di questo umorismo, molto simile ad altre opere demenziali, ma elevato alla massima potenza. Una demenzialità che oserei definire stupida, come stupido è chi lo legge e lo comprende, quindi sono stupido anche io, ma è questa un offesa? Assolutamente no, anzi, lo ritengo un complimento, in quanto capaci di entrare in un ottica che non ci appartiene e di apprezzare al meglio quello che abbiamo di fronte, un altro esempio di opera da capire, è ogni singolo titolo di quel Mitsuru Adachi, così poetico, così giapponese. Non molti lo capiscono e non molti apprezzano il suo stile dolce e spensierato, quindi non riescono a godere appieno di alcune opere che possono considerarsi piccoli capolavori.
BoBoBo-Bo Bo-BoBo non è certo un capolavoro, questo no, ma lo sbaglio più grande è fermarsi al primo volume o cercare di trovare in questo manga quel che ci piace a forza. O lo si ama o lo si odia, appunto come per Adachi.
Yoshio Sawai, l’autore, ha un tratto di disegno molto grezzo e sicuramente non tecnico, ma è questo il bello, non crediate che non sappia disegnare anzi, solamente il tratto che più si adatta a questo manga è proprio lo stile Sawai. Buttato lì come buttate lì son le battute, come buttata lì è la storia ma questo vuol solamente dire, prendete il fumetto per quel che è, un accozzaglia di idiozie varie, senza capo ne coda, appartenenti a quel filone che personalmente definisco “cultura del random”, avete mai ascoltato techno da rave? O un gruppo chiamato Mindless Self Indulgence? O anche sempre parlando di manga e sempre parlando di Planeta DeAgostini, Gintama, un altro esempio di genere random ma sicuramente più articolato e meno sciocco di BoBoBo-Bo Bo-BoBo, ma pur sempre di idiozie parliamo. Beh, sicuramente Yoshio Sawai a differenza di Hideaki Sorachi, può aver fatto uso di acidi mentre creava questo famoso manga, ma anche nella poesia di una volta, vogliamo pensare a quanti poeti usavano droghe? Ah ah, a parte gli scherzi, BoBoBo-Bo Bo-BoBo è sicuramente un manga difficile, ma difficile non vuol dire brutto, altrimenti non sarebbe continuato per così tanto, 21 sono i volumi totali, in Italia siamo giunti al 17 mi sembra (infatti non capisco come mai nella scheda ci sia scritto concluso nello stato dell’opera nel nostro paese).
Ed oltre a 21 volumetti è stata creata in Giappone anche una serie televisiva molto bella, a tratti anche più del manga, arrivata poi in occidente per Cartoon Network in America e Spagna, e su Jetix per noi italiani, che comunque ci ha proposto l’edizione Americana, che per forza di cose ha dovuto subire un adattamento meno giapponese, per far capire a tutti le varie battute e situazioni. Ed oltretutto ha subito anche le solite censure che CN ormai non fa altro che operare su ogni anime che tocca. Fatto sta che BoBoBo-Bo Bo-BoBo è molto famoso e apprezzato in patria come in altri paesi, bisogna solo saperlo prendere e diventare come dissi all’inizio un po’ stupidi anche noi, durante la sua lettura. Personalmente sono fermo per questioni finanziarie al volume 13 ma ogni nuovo volume che prendo è sempre una fantastica seppur un po’ ripetitiva (in quanto ci sono molte situazioni che si ripetono all’interno del manga, sempre e comunque con tante novità, ma anche in altri manga si susseguono situazioni simili no?! Devo ricordare a tutti la corsa alle dodici case, la corsa all’altare di Nettuno, la corsa ai campi elisi? Vi ricorda qualcosa?) ma che mi riesce sempre a regalare tanti sorrisi, e quando sono giù credetemi, non c’è niente di meglio che accompagnare BoBoBo in giro a fracassare e farsi fracassare a suon di cavolate vedendo spargersi del sangue talmente inutile che ci sarebbe da piangere, ma come si fa a piangere quando ci sono degli idioti così simpatici che si mazzuolano?!